La coda del diavolo

diavoloIl giorno del grande caos sul decreto liberalizzazioni arrivano la prime minacce politiche. Non dai partiti di opposizione, ma dal fronte più amico del governo Monti, il Terzo Polo. Dopo la frenata in materia di taxi, farmacie e Ici alla Chiesa, per la prima volta il tridente di Fini, Rutelli e Casini punge, o gioca a pungere, l’esecutivo tecnico, accusando Pd e Pdl di «cedere alle corporazioni»: «Il governo ci ha rassicurati sul fatto che non ci saranno arretramenti sul fronte delle liberalizzazioni», ma se l’esecutivo «venisse spinto su posizioni di arretramento dalle corporazioni, convocheremo le assemblee dei nostri parlamentari e valuteremo» se votare il provvedimento, ha avvertito il leader di Api Rutelli, secondo il quale il testo è stato «snaturato». Pier Ferdinando Casini su Twitter ha addirittura scritto polemico: «No al passo del gambero!». Concetto smussato con i giornalisti: «Io mi fido di Monti. Sono rassicurato dalle rassicurazioni».

La giornata di ieri ha segnato del resto una frenata nei lavori della commissione Industria, con ore di riunioni tra i relatori Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd) per sbrogliare molti nodi, tra i quali il trasporto locale, l’energia e le farmacie. La seduta delle 21 è stata addirittura annullata, come quella di stamattina. La commissione tornerà a riunirsi soltanto oggi pomeriggio alle 14.30.

In queste giornate di poca chiarezza, il Terzo polo è addirittura più critico del Pd. Sempre sul social network più amato dai politici, Enrico Letta valutava: «Occhio che sulle liberalizzazioni il testo finale è migliore e più avanzato dell’immagine di retromarcia che sta passando in giro».
Monti ha ribadito ieri la volontà di dialogo con il parlamento, ma a condizione che gli obbiettivi siano «alti», e che vadano nella direzione di «rendere il Paese più competitivo». Sul decreto «ci saranno modifiche che possiamo accogliere, e non tutte le modifiche sono un arretramento, e altre che non potremo accogliere e non accoglieremo». Insomma: «Non diremo sì a tutto». L’obbiettivo è e sarà il «bilanciamento dei sacrifici» tra le categorie economiche e sociali. «La montagna ha partorito un topolino», commentava sarcastico Antonio Di Pietro. La seduta di ieri pomeriggio in commissione Industria al Senato si è più che dimezzata nei tempi. Lo stallo si è creato in particolare sulle farmacie e sul Tribunale delle imprese.
Le ultime novità trapelate sull’articolo 11 sono che il quorum per l’apertura di nuove farmacie è spostato a 3550 abitanti, con la possibilità per le farmacie di vendere anche prodotti veterinari. Per quanto riguarda i servizi pubblici locali, c’è molta discussione sulle aggregazioni delle aziende di gestione dei servizi. Si sta affrontando il pacchetto energia, e in particolare lo scorporo Eni-Snam. In stand-by anche il Tribunale per le imprese. Un accordo di massima sarebbe invece già stato raggiunto sugli articoli 26 (imballaggi), 37 (trasporto ferroviario) e 39 (diritto d’autore).

fonte: ilgiornale.it 24/02/2012

10 commenti

  1. Ovvio che il trio mo…zza : fini, casini, rutelli, dall’alto dei loro interessi non intendono mollare la presa, e spingano bin loden “faccia da morto” ad andare avanti.

  2. Chiedo aiuto a chi ne capisce più di me, sbaglio o il ns emendamento non è più tra quelli ancora in discussione????

  3. Draghi: ‘Modello sociale e’ morto’
    ‘In Ue essenziale la riforma del lavoro’
    23 febbraio, 19:48

    NEW YORK – La crisi dell’area euro mostra come il modello sociale europeo è morto. Lo afferma il presidente della Banca Centrale Europea (Bce), Mario Draghi, in un’intervista al Wall Street Journal

    ‘IN UE ESSENZIALE RIFORMA LAVORO’ – Le riforme strutturali importanti per l’Europa sono quelle del mercato e dei servizi. Lo afferma il presidente Bce Mario Draghi in un’intervista al Wall Street Journal, sottolineando che alcuni mercati del lavoro scaricano tutta la flessibilità sui giovani e tutelano gli occupati con salari che seguono l’anzianità più che la produttività

    LIBERALIZZAZIONI PRIORITA’ IN EUROPA – La prima riforma strutturale che i Paesi europei devono darsi sono le liberalizzazioni dei prodotti e servizi. Lo afferma il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, in un’intervista al Wall Street Journal

    http://ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2012/02/23/visualizza_new.html_103306930.html

  4. Oggi verra’ valutato l,ammissibilità del sub emendamento senatore Musso, se verra accolto , non sarà un bene per noi confido che non si facciano infinocchiare da un polo che non esiste perché come già detto i poli sono due il terzo non esiste!!!!!!!!

  5. Ma alla fine di tutto non ho mai capito quando e se ci sará una data ben precisa per sapere cosa ci accadrà e incredibile e in piu ricadremo dentro quando verra il nuovo governo sono sicuro

  6. Se dovessimo farcela questa volta e con un prossimo governo essere riattaccati, sarebbe persecuzione e dal momento che la cosa non e’ a mio modo di vedere e’ probabile, dovremo pensare fin da adesso all’idea di rinunciare a es. 1 corsa al mese e spendere quei soldi pagando chi di dovere che ci tuteli da attacchi mediatici e che richieda per noi i minimi diritti dei lavoratori (malattia, maternita’, servizi pubblici ecc.) sono solo 2 anni che sono in piazza e sono gia’ stufo di non sapere cosa mi potra’ riservare domani, dobbiamo pensarci veramente !!

  7. Ragasssss, solo per ricordarci che il cammino è ancora articolato.

    Siamo ancora agli emendamenti in una commissione del senato, poi il senato vota, e la cosa passa ai deputati e gia’ tra i deputati qualcuno del PD (di cui una dei due relatori fa parte peraltro) sta dicendo che se non va , il DL verrà modificato per tornare al senato.
    Stiamo facendo il riscaldamento prepartita, la maratona è solo iniziata.

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