Spazio al neo-barbonismo

taxi_bueMarcello Messori è professore ordinario di Economia politica all’Università romana di Tor Vergata. Economista di area, fu consigliere di Massimo D’Alema a palazzo Chigi e vi rimase anche l’anno successivo con Giuliano Amato. Editorialista del Corriere della Sera, è convinto sostenitore del governo di Mario Monti, così come dei provvedimenti recentemente presi nel decreto legge sulle liberalizzazioni. Ieri mattina, ospite di Omnibus La7, ha sostenuto di essere perfino più ottimista del premier sugli effetti che avranno sul Pil. Sono di­scussioni e stime che lasciano un po’ il tempo che trovano, perché qualsiasi controprova potrà esserci solo fra qualche anno, quando forse Monti non sarà più a palazzo Chigi e lo stesso Messori avrà dimenticato l’entusiasmo di queste ore. Naturalmente nel dibattito ci si è incagliati come avviene in questi giorni sulla liberalizzazione delle licenze dei taxi, che economicamente sono uno dei settori meno rilevanti, ma che per l’efficacia e la durezza delle proteste sono divenute l’argomento chiave su cui dividersi.

ANOMALIA ITALIANA

    Nella discussione, un po’ andata in onda, un po’ proseguita nei fuori onda, a un certo punto il professor Messori è sbottato: «La vera anomalia italiana è nel fatto che i tassisti fanno parte del ceto medio. Non accade da nessuna altra parte del mondo. Guardate negli Stati Uniti, a fare i tassisti sono gli ultimi immigrati, dal portoricano all’india­no di turno…».

Ecco l’argomento chiave finalmente sfoderato, che fa comprendere meglio di ogni altro il vero senso di molte liberalizzazioni contenute nel pacchetto Monti-Passera. La caduta dei monopoli è uno degli obiettivi naturali dell’economia liberale, così come la promozione della concorrenza. Ma per usare questi termini – monopolio e concorrenza – ci vogliono anche dimensioni e fatturati degni. Giusto usare questi termini se ci si riferisce a macro settori dei servizi e delle utilities. È evidente che non sia questo 21 caso di tassisti e farmacie.

     Lì il tema è assai semplice: esiste una domanda di taxi o di farmacie assai superiore all’offerta attuale? Perché se esiste, e magari esiste in un comune e un po’ meno in un altro, è giu­sto più che liberalizzare, au­mentare il numero di licenze esistenti. Questa domanda però non se l’ è fatta chi ha scritto il decreto, e la sensazione è che le ragioni di fondo siano molto vicine a quelle candidamente sostenute dal professore Messori: tassisti e farmacisti guadagnano troppo rispetto ad altri Paesi. Bisogna redistribuire il loro reddito considerato eccessivo fra più soggetti.

LIVELLARE AL BASSO

     Magari alla fine non cambierà nulla per il Pil italiano, perché averne mille che guadagnano 3 mila euro al mese o averne duemila che ne guadagnano 1.500 non porta crescita né valore aggiunto. Anzi, livellando verso il basso la società, l’effetto più probabile è quello di una depressione dell’economia e dei consumi. Certo con questa filosofia che vale per i tassisti e anche per farmacisti (ma in fondo pure per i notai e gli altri professionisti) il liberalismo non c’entra un fico secco. La logica semmai è quella socialcomunista, già sperimentata senza grande successo nella vecchia Unione Sovietica e nella Cina popolare. Con questo metodo sicuramente cambia qualcosa nei livelli di reddito delle categorie interessate, ma c’è poco di cer­to anche sotto il profilo dei vantaggi dei consumatori, perché nessuno ha calcolato i margini di oscillazione delle tariffe prima di procedere alla liberalizzazione di un settore.

Nel settore taxi le tariffe italia­ne cambiano qualcosina da città a città, ma nel con­fronto europeo e perfino in quello internazionale non ci sono grandi spazi di flessibilità. Il costo a km come il costo orario a Roma e Milano è nettamente inferiore a quello di Berlino e Londra e simile a quello di Parigi. Il costo orario cambia invece le proporzioni, a seconda del traffico esistente. Solo che gran parte del pacchetto liberalizzazioni ha proprio l’obiettivo Messori: non il consumatore, ma la livella del settore. Ha purtroppo ragione quindi chi temeva che fossero fatte “contro” qualcuno e non in favore della maggioranza dei cittadini.

fonte: uritaxi.it 27/01/2012

24 commenti

  1. Marco, oggi ho visto in c.so B.Aires un’auto
    Con questa pubblicità : http://www.taximilano.it
    Sono andato a vedere e pubblicizzano le loro tariffe: 30 euro corse in Milano, 80 per Malpensa.
    Ma chi c…o sono? Taxi o ncc.? E se sono ncc
    Perché usano la parola taxi?

  2. Classista di me**a lui e il “baffone”di questa gente l’Italia non ne puo’ piu’

  3. Messori ha ragione. Il presidente di Assogestioni, associazione del risparmio gestito di SGR, Banche ed assicurazioni, si è prostrato tutta la vita per riuscire a superare le anguste mura universitarie e potersi finalmente concedere anche lui la donna di servizio e il maggiordomo. Avendo studiato l’economia politica e frequentato d’Alema, ha anche approfondito la teoria della lotta di classe. Cioè quella della BORGHESIA CONTRO IL PROLETARIATO. E lui si applica, bisogna schiacciare i tassisti che non stanno al loro posto e può capitare persino che gli dicano di scendere dal loro taxi quando esagera con le lezioni di economia della miseria. Adesso però è giunta l’ora del riscatto. E’ vero che i professori della Bocconi, specialisti nell’accumulare cariche pubbliche e predicare il neoliberismo, guardano dall’alto in basso Tor Vergata, è una maledizione per il nostro, ma pur sempre professori di economia sono. Loro di classe A e lui di classe C, ma su una cosa son tutti d’accordo: dal taxi non si fanno più buttare giù. E invece……..

  4. MI FANNO VENIRE CONATI DI VOMITO,DOVRANNO RISPONDERE ALLO LORO COSCIENZA AMMESSO ChE NE ABBIANO UNA

  5. REPERITE LA MAIL E SCRIVETE A QUESTI SIGNORI FACCIAMO VEDERE CHE SIAMO VIGILI SEMPRE IN MODO EDUCATO MA VIGOROSO NON SIAMO ANIMALI

  6. dobbiamo mandare tante mail di protesta ragazzi ,l’indirizzo è nel sito di uritaxi….nelle dichiarazione vedo uno sfondo razzista!!!che significa???allora un povero immigrato dovrebbe essere sfruttato su un taxi????sono dichiarazioni al limite dell’accettabilita’!!!

  7. davvero,io lo propongo davvero,e chiedo se stampare la sua faccia su un volantino e riportare le sue frasi è un reato,beh se non lo è me ne incarico io di farne 5000 copie giuro.


  8. Parsifal:

    Marco, oggi ho visto in c.so B.Aires un’autoCon questa pubblicità : http://www.taximilano.itSono andato a vedere e pubblicizzano le loro tariffe: 30 euro corse in Milano, 80 per Malpensa.Ma chi c…o sono? Taxi o ncc.? E se sono nccPerché usano la parola taxi?

    avevo visto la pubblicità di qualcosa di simile sul sito di Oscar Giannino (Istituto Bruno Leoni, ricordate…)

  9. Tutti coloro che guadagnano più di 50 mila euro l’anno
    dovrebbero avere l’umiltà di di guardarsi allo specchio
    e vergognarsi quando parlano in questo modo delle
    altre classi sociali.
    A noi non resta che augurarci che siano costretti anche loro, un giorno a farne parte.

    p.s.
    il sito del commento n°1 è: http://www.milanotaxi.it/

  10. E’ proprio vero che non e’ condizione necessaria e sufficente conseguire una laurea per essere considerati intelligenti. Il capitalismo liberale ha sempre bisogno di una minoranza da sfruttare. A questo punto perche’ non liberalizzare anche la sanita’, e perche’ no anche il lavoro dipendente mettendo in concorrenza tra loro i dipendenti in modo che la concorrenza tra loro permetta di ridurre i salari ?. Siamo seri professore, ha perso una buona occasione per stare zitto e non dire delle stupidate. Il fatto poi che Lei sia stato consigliere di D’Alema mi rassicura sulle sue capacita’ di giudizio … .


  11. BIGRUY:

    mail spedita a Marcello Messori è professore ordinario di Economia politica all’Università romana di Tor Vergata:
    Oggetto:Cosa pretendono i tassisti italiani
    «La vera anomalia italiana è nel fatto che i tassisti fanno parte del ceto medio. Non accade da nessuna altra parte del mondo. Guardate negli Stati Uniti, a fare i tassisti sono gli ultimi immigrati, dal portoricano all’india­no di turno…».
    COMPLIMENTI !!!!!!!
    Questo fa capire, perché il mondo è in continuo miglioramento.
    4 o 5 incarichi da centinaia di migliaia di euro ai professori e poi livelliamo verso il basso il resto.
    Dovrebbero pensarla tutti come Lei e le cose andrebbero meglio.
    Adoro queste Sue affermazioni, mi fanno capire che le cose possono cambiare e ci aspetta un radioso futuro.
    Spero che i Suoi studenti recepiscano il Suo pensiero e anzi lo evolvano perché nulla vada perso.
    Con profonda e sincera stima
    Io La saluto con la mia faccia sotto i Suoi piedi, senza chiederLe nemmeno di stare fermo, può muoversi quanto Le pare e piace e io zitto sotto.
    Un tassista italiano

    messori@uniroma.it.

  12. lo studio dovrebbe rendere le persone più istruite,più aperte alla compresione,più capaci.
    la cultura,sia essa scientifica o umanistica, dovrebbe far si che la visione del mondo, del problema,sia più aperta e pronta ad afferrare le varie sfumature che compongono la matassa da sbrogliare: un diverso approccio nei confronti di chi è più “limitato”dall ignoranza o dal poco allenamento cerebrale,di chi “non vede” il tutto,ma solo parte del tutto.
    una agilità del cervello, una sensibilità che in questi sig. professori va scemando sempre più fino a svelare quel retropensiero nascosto nel loro profondo: la superiorità di alcune persone sulle altre.
    assistiamo così alle dichiarazioni del prof messori(volutamente minuscolo).
    coloro che sono chiamati a guidare un popolo dovrebbero avere caratteristiche culturali e soprattutto morali sconosciute ai molti in questi ultimi tempi.
    la moralizzazione della politica sarebbe la prima necessità di questo paese
    la moralizzazione della finanza è semplice utopia!!!

  13. Mi Ha Risposto E Cosi’ Ho Replicato

    Il 27/01/2012 23.12, Marcello Messori ha scritto:
    > Ho letto il suo mail certo non gentile. Mi sento però di doverle dare una risposta. Mi rincresce che le mie parole siano state interpretate come un attacco alla sua attività. Io ho semplicemente ricordato che, in molti altri paesi, il ruolo svolto dal servizio taxi non assicura un reddito da ceto medio ma è inferiore. Prova ne sia che nel Regno Unito e negli Stati Uniti questa attività ha una forte percentuale di immigrati. Quando uno degli altri ospiti mi ha chiesto se, dunque, volevo ‘proletarizzare’ i tassisti, io ho risposto che non era quello il tema perché non discutevo di cosa pensassi fosse giusto o meno; ma mi limitavo a constatare un dato di fatto. Così come è un dato di fatto che questo paese ha moltissimi giovani, forse i suoi stessi figli, con una lunga educazione scolastica che guadagnano 800 euro al mese con lavori precari e saltuari. Le chiedo: possiamo permetterci di buttare via una generazione di giovani e avere un futuro come paese? Naturalmente il problema dei giovani non è dovuto prevalentemente al reddito dei tassisti. E’ però dovuto al fatto che il nostro è un paese pieno di distorsioni e di piccoli e grandi privilegi. E’ possibile cercare di costruire una società più efficace? Io credo che sia possibile, procedendo con equilibrio e gradualità.
    > Un buon esempio è dato dalle licenze, che molti tassisti hanno pagato a un prezzo spropositato sul mercato nero. Come avviare una più efficace regolamentazione del settore senza azzerare il valore di quelle licenze? La proposta, avanzata in un primo momento dall’attuale governo (dare una seconda licenza), è una prima possibilità. Trasformare il mercato nero in un mercato regolamentato, in cui il Comune o la nuova autorità mettono all’asta nuove licenze – quando richiesto da una serie di misure per un servizio efficiente – e ripartiscono il ricavato fra i vecchi possessori di licenze, è un’altra possibilità.
    > Il punto non è adesso valutare nel merito queste possibili soluzioni e tante altre possibili, ma non arroccarsi e rifiutare ogni discussione.

    La ringrazio per la Sua gentile ed equilibrata risposta.
    Concordo con Lei sul fatto che non possiamo permetterci di buttare via una generazione di giovani, infatti allungare l’ età lavorativa dei lavoratori più anziani per risanare i conti, sicuramente apre molte aspettative di lavoro ai nostri ragazzi.
    Rimane il problema di noi anziani, che purtroppo siamo pieni di piccoli e grandi privilegi. Il mio ad esempio è quello di ostinarmi a lavorare 10 ore al giorno per 6 o a volte 7 giorni a settimana per mantenere una famiglia (figlio compreso),riducendo continuamente i consumi e quindi non aiutando il decollo dell’ economia.
    Mia moglie disoccupata da 3 anni si ostina dopo 40 di lavoro ad attendere che passino i 12 mesi di finestra pensionistica per percepire la smisurata cifra di 900 euro.
    Se fossimo meno egoisti potremmo fare a meno dei nostri privilegi (suicidio??).
    Come sicuramente Lei che avrà raggiunto una buona posizione economica dopo tanto duro lavoro , potrebbe lasciare il Suo posto a qualche giovane che lavora in Università magari a 800 euro o meno al mese.
    Ci rifletta, aiutiamo il futuro dei giovani.
    Distinti saluti
    Un tassista italiano

    ————————————————–
    la mail esatta è : messori@uniroma2.it.


  14. leles-eco73:

    Sta gentaglia non merita il tempo speso a digitare per scirve…….

    Perfettamente d’accordo. Questo paese e’ troppo pieno di m**** per stare dietro a tutti, facciamo selezione e rispondiamo solo alle m**** più importanti, le altre le lasciamo sole con il loro fetore.

  15. Scusate ma sul sito segnalato da Parsifal c’è segnalata la collaborazione con una radio di Milano, che tra l’altro è anche la mia, ma baffetto lo saprà.

  16. Un lavoratore come il tassista in qualunque parte del mondo fa il suo lavoro ha senz’altro più dignità di questo signore che si definisce professore.

  17. E-mail inviata al professor Messori (grazie LowViolet x l’ indirizzo!)
    Gentile Professor Messori,
    sono una tassista milanese e mi permetto di commentare quanto da Lei detto a proposito di taxi nel corso della trasmissione Omnibus su La7. Lei definisce il fatto che i tassisti nazionali appartengano al ceto medio come un’ anomalia tutta italiana e aggiunge che in nessun’ altra parte del mondo accade questo portando come esempio i tassisti newyorkesi (o degli Stati Uniti in genere) che sono -cito le Sue parole- gli ultimi immigrati, dal portoricano all’ indiano di turno.
    Mi permetto di farLe notare che il fatto che i tassisti siano gli ultimi paria della società è, invece, UN’ ANOMALIA TUTTA STATUNITENSE e di un numero assai esiguo di città europee (fra cui Dublino ove, a causa delle tanto auspicate liberalizzazioni siamo passati da 2500 taxi a più di 10000 e ora i tassisti si stanno suicidando a causa della totale insostenibilità economica della loro attività. Non si sono creati nuovi posti di lavoro ma nuovi poveri). A Londra i tassisti appartengono al ceto medio così come a Parigi e, una volta, in Grecia (ora non più perchè, semplicemente, tutto il popolo greco -ad esclusione dei politici che hanno creato il danno- è ridotto alla fame). Anche in Canada è lo stesso, tanto per spostarci oltreoceano.
    Ma restiamo in Europa, NELLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLE CITTA’ EUROPEE I TASSISTI APPARTENGONO AL CETO MEDIO e non mi pare ci sia nulla di male: trattasi di micro-imprenditori che pagano le tasse in conseguenza di ciò e sostengono, tramite queste, il paese in cui vivono come qualunque altro cittadino che lavora.
    La questione è, dunque, un’ altra: l’ appartenenza del tassista al ceto medio è visto, evidentemente, come un male da parte di chi desidera liberalizzare un settore che una normativa europea (la Bolkenstein) definisce come non liberalizzabile e che, in sintesi, non farà cambiare nulla nell’ andamento delle patrie finanze perchè si parla di una frazione IRRISORIA del PIL.
    Lo dice anche Lei: il tassista appartiene al ceto MEDIO… non ricco, medio.
    L’ obiettivo, mi vien allora da pensare, NON E’ far ripartire l’ economia italiana ridistribuendo chissà quale enorme ricchezza attualmente in mano a pochi su più fasce sociali: ridistribuendo ciò che è ricco, infatti, si genera, ciò che è medio, ridistribuendo ciò che è già medio si genera, semplicemente, ciò che è mediocre (inteso come ciò che è al disotto della media, non come ciò che è spregevole!).
    Si generano, quindi, ceti sociali poveri i quali NON sono in grado di spendere poichè a malapena lo sono di vivere e ciò porta, inevitabilmente, ad un’ ulteriore depressione economica.
    A questo punto debbo arguire che l’ obiettivo sia CREARE UN’ ENNESIMA CLASSE DI PERSONE SENZA SOLDI CHE POSSONO ESSERE SFRUTTATE SENZA ALCUNO SCRUPOLO DA PARTE DI GRANDI POTENTATI ECONOMICI perchè è esattamente questo che succede sui taxi newyorkesi che Lei cita ma a nessuno importa, nessuno nell’ era odierna si scandalizza di fronte alla schiavitù… degli altri. E’, semplicemente, AMORALMENTE, necessaria a quello che, oggi, è il Verbo con la V maiuscola: LA LEGGE DI MERCATO!
    Quell’ enorme, inarrestabile ingranaggio per cui poche persone si arricchiscono a dismisura togliendo, per fare questo, anche il minimo essenziale al resto dei loro consimili e fa niente se in questo non v’è moralità alcuna, è semplicemente NECESSARIO.
    Dopotutto si schiavizza, sì, si sfrutta, è vero… ma non è altrettanto vero che si danno posti di lavoro a questi sub-esseri umani? Non ha rilevanza alcuna in termini economici che questi vengano trattati peggio dell’ immondizia, l’ importante è che producano ricchezza per i pochi che già ne hanno in abbondanza.
    Delle Sue parole, caro Professore, ho ammirato l’ equità. Lei non fa differenza fra italiani ed immigrati, come è giusto e SACROSANTO che NON sia fatta…semplicemente ci vede tutti con gli occhi dell’ economista: noi siamo entità da spremere in funzione delle leggi di mercato.
    E se, invece, caro Professore, Lei cambiasse punto di vista e, smettendo gli occhiali della legge di mercato, ci vedesse CON LE LEGGI DELL’ ETICA E DELLA MORALE: semplicemente, tutti, come…PERSONE?
    Persone esattamente come Lei, Professore: italiani o stranieri non fa differenza, semplicemente, tutti PERSONE.
    Le farebbe piacere, Professore, essere buttato fuori dalla cabina di pilotaggio (da cui è bellissimo dispensare scibile in base a leggi di mercato) ed improvvisamente diventare un ingranaggio, come noi, della macchina produttiva che le suddette leggi segue?
    Le farebbe piacere che, ad un tratto, qualcuno decidesse che il suo stipendio è troppo (e le assicuro che un tassista prende molto ma molto meno di un Docente Universitario) e che Lei, da oggi, deve essere sfruttato e ridotto alla miseria perchè negli Stati Uniti si fa così (e fa niente che qui siamo in Europa)?
    In altri termini: Le farebbe piacere, Professore, diventare una persona come me, come i miei colleghi, come i tassisti newyorkesi e venire triturato nell’ ingranaggio della legge di mercato?
    Mi permetto di chiederglielo perchè è questo, caro Professore, esattamente questo che ci ha portati dove ora siamo: il fatto che il mercato e le sue regole siano completamente disgiunte dai principi dell’ etica e della morale. E altrettanto accade per la politica, purtroppo.
    Mi auguro, per il bene delle future generazioni di giovani che Lei ha il delicatissimo compito di istruire, che Lei NON insegni questo.
    Mi auguro -e ne sono certa, proprio per l’ altissimo valore formativo che la Sua figura ricopre- che Lei insegni ai suoi allievi,sì, le leggi di mercato ma per far loro comprendere che una Nazione, un Popolo o una ditta NON si guida con queste come è successo fino ad oggi ottenendo, come risultato, il collasso totale del sistema grazie a squali e speculatori indegni di esistere.
    Mi auguro e so che Lei sarà il primo faro capace di insegnare ai suoi allievi una teoria diversa, che nessuno è mai stato finora in grado di insegnare correttamente: l’ ETICA FINANZIARIA.
    Una teoria rivoluzionaria da cui dovrà ripartire tutto e in cui non ci saranno nè speculatori senza scrupoli nè buoni samaritani, ci saranno semplicemente e solamente I GIUSTI.
    Se ripartiremo lo faremo perchè persone illuminate come Lei saranno state capaci di insegnare alle nuove generazioni un nuovo modo di compenetrare finanza ed etica e sarà tutto merito Vostro!
    Regalate, Vi prego, ai nostri figli un mondo nuovo… un mondo migliore!

    Con speranza, cordiali saluti

  18. CURIOSITA’ AL WORLD ECONOMIC FORUM

    Vuoi sapere cos’è la società classista?
    Cerca di andare in bagno a Davos

    Una sola toilette per migliaia di persone. Poi ci sono
    gli eletti: grandi spazi e hostess che fanno la guardia
    dal corriere…
    adesso capisco i bagni di linate!!!!!!

    torniamo seri: bella lettera davvero rachele grazie.

  19. Dalla foto che c’è sul sito di uritaxi sembra che il Gollum Messori debba dire da un momento all’altro: “Taxxi, il mio tessoorooo…”

  20. Prima corsa della Domenica gia non ho voglia di lavorate in piu un cliente mi ha detto che noi denunciamo 11.000 euro anno ma che palle!!!!!

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