La Repubblica: dopo le bastonate la carotina

Taxi, cinquemila al volante in città – saloni e moda il grande business – In media 3,7 vetture ogni mille abitanti: 1,9 nei principali centri italiani, 2,8 in Europa – Qualità al quarto posto tra le metropoli del continente dopo Barcellona, Monaco, Colonia – di ALESSANDRA CORICA
il_bastone_e_la_carota1Un esercito di 4.855 persone. A Milano le auto bianche sfiorano quota cinquemila, e arrivano a 5.346 se si considera anche l’area che riunisce i 41comuni del Milanese, della Bergamasca e del Varesotto che gravitano sugli aeroporti di Linate, Malpensa e Orio al Serio. In tutto, tra Milano e provincia i taxi sono l’80 per cento di quelli che circolano in Lombardia, con una densità del 3,7 ogni mille abitanti.

Una cifra elevata: la media delle grandi città italiane è dell’1,9, quella delle metropoli europee del 2,8. Tanta offerta corrisponde a una domanda maggiore rispetto alle altre città italiane, anche in virtù di grandi eventi come la Settimana della Moda o il Salone del Mobile. Una domanda che viene soddisfatta con un servizio di buona qualità, stando all’ultima indagine Eurotest, il programma che misura la qualità delle infrastrutture di mobilità e coinvolge 18 Automobile Club in tutta Europa.

Nella classifica del 2011 – stilata valutando, su cinque tratte urbane, il conducente, il tipo di veicolo e il percorso effettuato – i taxi milanesi si posizionano al quarto posto, dietro quelli di Barcellona, Monaco e Colonia. E davanti ai rivali romani, che si piazzano al 21esimo posto – il penultimo – del ranking.

Le seconde guide. in due anni sono diminuite di un quarto, passando dalle 397 del 2010 alle 282 attuali: le seconde guide, introdotte nel 2007 dal decreto Bersani, sono autorizzazioni rilasciate dal Comune che permettono a un guidatore che non ha una vettura di proprietà di guidare quella di un collega. Il taxi, così, viene "condiviso" tra due conducenti: il proprietario dà in "appalto" il proprio taxi all´altro guidatore – spesso un parente – per parte della giornata. Dal 2010 a Milano il turno massimo di una vettura è di 16 ore: in media, quello di una seconda guida ne dura sei. Il decreto Bersani stabiliva però che il rilascio delle autorizzazioni fosse subordinato al mercato: maggiore la domanda degli utenti, maggiore il numero delle concessioni. Da qui, il calo degli ultimi anni: alla fine del 2010 la giunta Moratti ne ha stabilito lo stop in proroga, andando incontro ai sindacati. Che lamentavano la crisi e chiedevano lo stop alle seconde guide per diminuire la concorrenza.

I requisiti. Non bastano la maggiore età e la patente: per partecipare a un bando pubblico e ottenere la licenza per guidare un´auto bianca bisogna avere 21 anni ed essere cittadini italiani o europei. Nonché avere la residenza a Milano o in un Comune che non disti più di 50 chilometri dal bacino aeroportuale lombardo, che raccoglie le 41 cittadine intorno ai tre scali di Linate, Malpensa e Orio al Serio. I quali, con il loro carico di passeggeri, rappresentano le destinazioni più frequenti per i tassisti milanesi. Una volta acquisita, la licenza può essere ceduta al compimento dei 60 anni. E non può essere venduta prima di cinque anni, salvo malattie o invalidità. Attenzione, però: si tratta di regole che valgono per l´assegnazione delle licenze tramite concorso. Di fatto, però, è dal 2004 che a Milano le autorizzazioni vengono solo scambiate, senza alcun bando pubblico: l´ultimo risale al 2003, quando la giunta Albertini indì un concorso per assegnarne 270. A costo zero.

L’investimento. Il valore è quello di un bilocale di 40 metri quadri in una zona semicentrale. Poco meno di duecentomila euro: tanto costa la licenza per guidare un´auto bianca. La cifra oscilla tra i 170 e i 180mila, spesso pagati con l´accensione di mutui decennali. La vendita di solito è una transazione privata tra il nuovo tassista e il vecchio proprietario. Ossia un tassista che vuole ritirarsi, oppure gli eredi che hanno a disposizione due anni dalla morte del congiunto per decidere se riscattare o vendere la licenza. Sull´operazione il venditore paga una tassa che va dal 23 al 25 per cento della transazione. Che per i tassisti, iscritti alla categoria degli artigiani e con pensioni che vanno dai 680 ai 720 euro in base ad anzianità e contributi, rappresenta l´analogo della liquidazione. Da qui, l´ostilità della categoria verso le liberalizzazioni: avere più licenze sul mercato comporterebbe una perdita di valore dell´investimento, dicono i sindacati. E quindi la svalutazione delle licenze stesse.

Le tariffe. Per percorrere i sette chilometri e mezzo dal Duomo a San Siro la tariffa supera di poco i 12 euro: a stabilirlo è lo studio Eurotest. Che calcola il prezzo di una corsa di 7 chilometri (compresi cinque minuti di coda) attraverso Milano. Costo: 12,18 euro. Un prezzo su cui a incidere di più è la tariffa iniziale, la ‘bandiera’, segnata dal tassametro prima ancora che l´auto si metta in marcia. E che a Milano durante il giorno è di 3,20 euro, in base al tariffario stabilito da Palazzo Marino: il 31 per cento in più rispetto ai 2,45 euro della media delle altre grandi città europee. Tanto che, guardando alle metropoli d´Oltralpe, Milano (insieme con Berlino) detiene il record per la tariffa bandiera più alta. Il costo orario milanese è 26,2 euro: nei maggiori centri d´Europa la media è di 24,21. La città più economica? Madrid, dove un´ora su un taxi costa 18,50 euro. Il 41,6 per cento in meno che a Milano.

fonte: milano.repubblica.it  21/01/2012 – l’immagine (modificata) è tratta da: indebitati.it

17 commenti

  1. corriere, repubblica, ma ****….
    addetti stampa degli oligarchi d’ italia,
    anche un bambino di 8 anni sa andare a vedere chi sono gli azionisti (i proprietari).

  2. MA COSA BISOGNA FARE CON VOI? I GIORNALI BISOGNA LEGGERLI. SE NON CI SONO I SOLDI PER COMPRARLI SI DEVONO LEGGERE ON LINE. E BISOGNA LEGGERLI BENE: OGGI REPUBBLICA FA IL CONTO DI CHI VINCE E DI CHI PERDE E MENTRE BANCHE E ASSICURAZIONI STRAVINCONO, NOI PERDIAMO. IL PERCHE’ LO SPIEGA IL SUNTO DEL CORRIERE:” ENTRO 6 MESI L’AUTHORITY DELLE RETI DOVRA’ PROVVEDERE AD AUMENTARE IL NUMERO DEI TAXI. PREVISTA ANCHE LA POSSIBILITA’ DI RILASCIARE LICENZE PART-TIME E UNA MAGGIORE FLESSIBILITA’ NEGLI ORARI DI LAVORO ( e nelle tariffe)” E’ CHIARO O NO? IL MODELLO MILANO NON C’ENTRA UN ***** QUESTI VOGLIONO AUMENTARE IL NUMERO DEI TASSISTI.

  3. Articolo molto pertinente alla realtà…peccato per le ultime due righe perchè se a Madrid la tariffa oraria è 18.50 e a Milano 26.20 allora si parla di un 29.3% in meno e non di un 41,6% !!!!!!!!!

  4. Caro kholaas, ti posso assicurare che un buona parte di colleghi oltre le dieci righe si scoccia e non va più avanti a leggere. Può accadere di trovarteli al tuo fianco mentre leggi un lungo volantino a Linate e ti chiedono ” che roba è”. Ho provato volte a dire loro “leggi e lo saprai” e vederli andare via (a quanto pare meglio non conoscere che tentare di conoscere). Può accadere anche di sentire dire “ah taxistory… uff … si, ogni tanto ci vado, ma c’ è solo roba vecchia” E’ accaduto veramente.
    Ti chiedi, cosa bisogna fare con voi ? Andare a Lourdes.


  5. khoolaas:

    E’ CHIARO O NO? IL MODELLO MILANO NON C’ENTRA UN ***** QUESTI VOGLIONO AUMENTARE IL NUMERO DEI TASSISTI.

    No all’Authority !!!! quella dell’istituzione di un’autorità delle reti che controlli e prenda inseguito provvedimenti relativi al servizio taxi, è il punto del decreto legge che più mi spaventa.Ho l’impressione che questa Autorità ragionerà allo stesso modo scorretto dei nostri amici Antitrust e Codacons,ma a differenza di questi ultimi due,avrà anche l’autorizzazione di attuare dannosi meccanismi nei nostri confronti.
    Siamo già regolamentati a livello nazionale,regionale e comunale e certamente non si ha la necessità di questa Autorità, che tra l’altro sarà di sicuro composta dai solitI sommi e illustri professionisti con sommi stipendi e che incideranno ancora di più sulla SPESA PUBBLICA!!!!!!

    Spero che domani a San Siro si riesca a raggiungere una
    linea comune,perchè colleghi concordo con khoolaas, per ora non esiste alcun modello Milano..questi ci vogliono far male da Trieste a Palermo !!!!!

  6. non siate pecore…leggete i giornali! Giochicchiate meno con internet e usatelo x leggere i blog utili! Alla radio, mentre si lavora, meno cavolate e + programmi di attualità, economia, eccetera! In Tv, meno caciaronate e + informazione!


  7. ioTassista_noPecora:

    non siate pecore…leggete i giornali! Giochicchiate meno con internet e usatelo x leggere i blog utili! Alla radio, mentre si lavora, meno cavolate e + programmi di attualità, economia, eccetera! In Tv, meno caciaronate e + informazione!

    “fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”

    cit : Dante Alighieri

  8. io l avevo detto che la gassosa bisognava aspettare ad aprirla…sono d accordo con khoolaas.

  9. Ho appena sentito al TG di LA7che probabilmente il decreto verrà pubblicato sulla gazzetta ufficiale martedì….. Forse i professoroni (dei miei co******) hanno paura a pubblicarlo domani durante lo sciopero??!?!?!?!?


  10. Taxi Firenze Mi11:

    Ho appena sentito al TG di LA7che probabilmente il decreto verrà pubblicato sulla gazzetta ufficiale martedì….. Forse i professoroni (dei miei co******) hanno paura a pubblicarlo domani durante lo sciopero??!?!?!?!?

    Poco importa…. Se c’è qualcosa che non va siamo nuovamente in assemblea da martedi sera o al massimo da mercoledì mattina….

  11. #Katamashi: pensi che i i coloni americani, i contadini francesi, messicani, russi, cinesi per citare solo i più noti fossero laureati ad Harvard? Non per niente i tassisti hanno 26 sindacati zeppi di furbetti ma anche con brava gente che fa con passione il proprio mestiere. MA HANNO DIMOSTRATO SINORA UNA STRAORDINARIA INTELLIGENZA E FERMEZZA COLLETTIVA COSA CHE HA COSTRETTO AL RINVIO L’ESECUZIONE SOMMARIA DELLA CATEGORIA. E SICCOME SONO GENTE RESA FORTE DAL MESTIERE DURO CHE FA , con famiglie, figli etc, hanno qualcosa di vero per cui lottare se è necessario. SE INIZIASSERO ANCHE A LEGGERE I GIORNALI E A CAPIRE IL DETTO E IL NON DETTO sarebbero invincibili

  12. Io mi sono fatto questa idea: non potendo portare avanti il piano come previsto nella bozza, troppo chiaro e comprensibile anche per dei “peones” come noi procedono un passo alla volta: ci portano alla fame creando nuovi posti di lavoro ( full time, part time ). poi non potendo l’artigiano far fronte a tutte le spese fornendo un servizio decente cambieranno la norma e rimetteranno il cumulo ma noi distrutti economicamente e moralmente non potremo fare più nulla.

  13. Purtroppo avevo interpretato bene la succulenta novita della part time che nuova non lo è proprio…..minestrina riscaldata e ripassata al popolino

    AS277 – DISTORSIONI DELLA CONCORRENZA NEL MERCATO DEL SERVIZIO TAXI
    Roma, 3 marzo 2004
    AlPremessa
    Nell’esercizio dei poteri di cui all’articolo 21 della legge n. 287/90, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
    intende segnalare alcune distorsioni della concorrenza che emergono a livello nazionale nella prestazione del servizio
    taxi.A tal fine, nell’ottica di pervenire ad un graduale processo di liberalizzazione del settore, l’Autorità intende suggerire
    alle Amministrazioni preposte alla relativa regolamentazione una serie di possibili interventi.
    Una prima tipologia di intervento, idonea ad incrementare il numero delle licenze, può essere rappresentata dal ricorso
    ad una procedura d’asta, a seguito della quale le Amministrazioni potrebbero rilasciare delle nuove licenze, a titolo
    oneroso. Gli introiti derivanti da tale procedura potrebbero essere impiegati per compensare “una tantum” gli attuali
    titolari delle licenze.
    Una diversa soluzione consiste nella possibilità, da parte delle Amministrazioni, di incrementare il numero delle licenze
    mediante la distribuzione, a titolo gratuito, agli operatori del settore di un’ulteriore licenza. Tale misura avrebbe l’effetto
    di compensare gli attuali titolari delle licenze della perdita di valore, in termini economici, di queste ultime. I fornitori
    del servizio taxi, infatti, potrebbero procedere alla vendita della nuova licenza, realizzandone un ricavo, oppure sfruttare
    entrambe le licenze mediante affidamento della seconda licenza a un altro operatore mantendone la titolarità. Affinchè
    tale misura sia efficace, appare opportuno che la nuova licenza venga ceduta, ovvero utilizzata, entro un congruo
    periodo di tempo compatibile con il graduale processo di liberalizzazione.
    La misura in esame richiederebbe, tuttavia, che sia consentito ad un medesimo soggetto di cumulare più licenze per
    l’esercizio del servizio taxi, diversamente da quanto previsto dalla normativa vigente, nonché la possibilità di essere
    sostituiti alla guida da chiunque risulti in possesso dei requisiti richiesti. Un’eventuale modifica delle disposizionipreviste dagli artt. 8 e 10, di cui alla citata legge n. 21 del 15 gennaio 1992, potrebbe essere sollecitata dalle
    Amministrazioni competenti alla regolamentazione del settore.
    Le proposte sopra delineate potrebbero condurre ad un processo di piena liberalizzazione del settore, da realizzarsi
    attraverso la previsione di un regime autorizzatorio privo di contingentamento, che potrebbe essere attuato a seguito del
    decorrere di un congruo periodo di tempo, al fine di permettere di ammortizzare la perdita di valore delle nuove licenze.
    In aggiunta alle proposte sopra delineate, potrebbero essere attuate una serie di misure collaterali idonee a facilitare il
    riassorbimento dello squilibrio tra domanda e offerta del servizio taxi.
    Una prima misura consiste nella possibilità di rilasciare licenze part-time, onde permettere una maggiore copertura del
    servizio di taxi durante gli orari di “punta”. Tale proposta potrebbe essere accompagnata dalla previsione di
    un’organizzazione del servizio più flessibile, che consenta ai conducenti di taxi la libera determinazione dei propri orari.
    Al riguardo, si osserva che la fissazione dei turni di servizio non appare necessaria ai fini del corretto funzionamento del
    mercato prestandosi, al contrario, alla ripartizione dell’offerta del servizio per fasce orarie tra i concorrenti. La
    determinazione dei turni di servizio rappresenta, in tal senso, una garanzia a vantaggio degli operatori del settore
    pittosto che un beneficio per i consumatori.

  14. Colleghi,questo e’il momento in cui non bisogna,ne’ deprimersi ne’sentirsi sollevati. Consapevoli pero’della nostra forza,forza che nasce dalla consapevolezza di essere nel giusto,vigiliamo stiamo uniti e pronti,che’ la meta e’ancora lontana. FERRO ET CORDE FRANGIT HOSTES.

  15. Io la “carota”, citata nel titolo come cosa positiva , non la vedo. Questo articolo è l’ennesima “bastonata”.
    Immagino abbiate letto tutto sino in fondo. . . conclude con qualche “numero” dove ribadisce (a torto) che siamo (sembra) i più cari d’Europa.
    Non paragona i 12,18 EUR con quello che sarebbero in altre città Europee ma si perde a evidenziare la bandiera (più alta) e paragonare ilnostro costo orario con quello di Madrid (?!) . .. non è che ci dobbiamo conurbare con Madrid e non lo sappiamo ?

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