Il primo ritrovo di taxistory

londonio_alondonio_bOggi dalle 17 alle 19 ci siamo ritrovati in un bar di via Londonio a Milano. Quanti eravamo? Una cinquantina più altri che entravano nel bar a curiosare e altri che passavano non riuscendo a parcheggiare tanti i taxi che c’erano nella via. Il tema più stringente discusso in questa riunione informale è la mancanza di informazione da parte dei nostri organi sindacali verso di noi tassisti. Si è parlato anche della situazione critica che stiamo passando e della voglia di fare conoscere alla gente la realtà del taxi italiano, dei tanti nostri problemi e della situazione grave della nostra Nazione e (di riflesso) della nostra categoria.

 londonio_clondonio_dSoluzioni immediate non ce ne sono, però un’idea comune è di creare un documento da esporre all’interno dei taxi (credo che per farlo però bisognerà chiedere il permesso ai nostri Comuni), oppure da consegnare ai nostri clienti dove, con poche parole semplici e chiare, si espongano le nostre ragioni del perché il servizio taxi italiano non meriti di essere deregolamentato né con liberalizzazioni, né con emissioni disastrose di ulteriori licenze, né con la temutissima e devastante riammissione delle società col cumulo delle licenze, né con una furba variazione della figura giuridica del taxi! Il documento dovrà essere in formato A4, a colori, di grafica accattivante e senza alcuna firma, al massimo con un generico: “I taxi italiani”. Tra le altre proposte la ricerca di distribuzioni alternative dei nostri volantini (presso le associazioni, edicole, ecc), la crescente necessità di replicare in maniera determinata ai giornalisti deontologicamente scorretti. Pareri unanimi anche sulla necessità di pubblicizzare il più possibile l’esistenza di TaxiStory, contrastare il  fatalismo di molti colleghi. Un suggerimento interessante da parte di Lumachino in ambito Internet, con quei due www “intelligenti”  che risultano ancora liberi, per ora.

Attendiamo il vostro aiuto con proposte, bozze, disegni che poi discuteremo sul blog. Inviate a taxistory@taxistory.it accettiamo qualsiasi tipo di formato che poi alla fine della discussione collettiva verrà pubblicato in formato pdf ed ognuno di noi si impegnerà a stampare con mezzi propri in un centinaio di copie almeno e lo distribuirà (a titolo gratuito) ai colleghi ignari dell’iniziativa.

(aggiornato il 29.12.2011 ore 18:20)

16 commenti

  1. sigla radio taxi imola7 ragazzi forse non sara’meglio iniziare qualche manifestazione,in modo da bloccare tutta l’italia???prima che sara’ troppo tardi???

  2. Spiacente di non essere stato presente anche se lo ero con lo spirito.
    Quella che abbiamo di fronte e’ per noi una grande occasione per far vedere quanto siamo uniti nel difendere il nostro sacrosanto diritto di lavorare. Piu’ passa il tempo e più’ mi rendo conto che abbiamo piu’ di mille motivi per convincere chi dovra’ prendere delle decisioni su di noi che la liberalizzazione porterebbe solo ad un ulteriore impoverimento del nostro paese.
    Ci dicono che tutti gli italiani debbano fare dei sacrifici e che gia’ molti li hanno fatti con l’ultima manovra, be’ noi chi siamo, non siamo italiani. Non siamo quelli che probabilmente andremo in pensione a 70 anni, non siamo quelli che dovremo pagare l’IMU sulla casa (a volte ipotecata per consentirci di lavorare), non siamo quelli che hanno subito gli ultimi rincari, i carburanti per esempio e sicuramente abbiamo per questo subito piu’ di tutti. Quello che ci chiedono non e’ un sacrificio, vogliono, pretendono la nostra stessa sopravvivenza.
    E allora ragazzi, io sono pronto a lottare. Difendiamo il nostro lavoro per la nostra sopravvivenza e per dare ai nostri figli un futuro a cui credere.

  3. So che al momento sapremo essere uniti ma la cosa che mi conforta e’ che anche i clienti al momento li sento dalla nostra parte nonostante tutta la campagna contro che ci stanno facendo magari non servira’ pero mi da morale

  4. ho appena seguito la diretta con il professor monti ,il quale dava il via alla manovra delle liberalizzazzioni anche se non in maniera specifica del settore ,ma chiaramente rivolto in generale,quindi traete voi le conclusioni.Entro il 23 ed il 30 si dovranno presentare all’europa con le nuove mosse(liberalizzazzioni etc),quindi credo che si e no avremo a disposizione non più di 15 giorni,cosa dobbiamo fare,aspettare che si muovino i sindacati??? aspettare comodamente che ci dicano…ECCO SIGNORI QUESTA è LA VOSTRA FINE… ragazzi io credo di dar immediatamente una scrollata ai nostri sindacati per far si di poter avere un confronto.Altrimenti dalla seconda settimana di gennaio credo che sarà da prendere seriamente in considerazione quello che nessuno di noi vorrebbe fare e che andrebbe a scapito della nostra utenza che cmq ci rispetta per il lavoro che svolgiamo,credetemi,il detto CHI VISSE SPERANDO MORì C………. non è mai stato vero come in questo caso,difendiamo i nostri sacrifici,NE VA DEL NOSTRO FUTURO E SOPRA A TUTTE LE ALTRE COSE I NOSTRI FIGLI,AI QUALI NON AVREMO PIù FUTURO DA ASSICURARE.

  5. grazie anche da parte mia che sono un tassista di Roma..cercherò di trovare qualche idea e ve la manderò…ragazzi stavolta dobbiamo essere tutti uniti……

  6. ho appena seguito la conferenza dell’illustre professor monti e in considerazione del fatto che entro il 23 -30 gennaio dovranno presentarsi all’europa con le cose fatte e sentondolo parlare di ampie liberalizzazzioni con PURTROPPO passi indietre per alcune categorie,credo che il tempo a nostra disposizione sia al massimo di 15gg,e tempo per stampare volantini da distribuire non servirà a niente,a niente serve un foglio contro chi ha già deciso per noi,e non voglio nemmeno sentir la gente che sale sul taxi e mi dice..DAVVERO HA PRESO LA LICENZA DA SOLI 8 MESI??, non mi piace farmi compatire.CREDO CHE SE ANCORA NON C’è NIENTE DI SCRITTO I NOSTRI SINDACATI SI COMINCINO A FAR SENTIRE IN QUALCHE MODO e non aspettare la sentenza,in AMERICA quando arriva la sentenza,tu sei già MORTO,e non c’è opinione pubblica che ti possa salvare,lo abbiamo visto molte volte,dobbiamo aspettare??? C’è UN DETTO CHE MAI COME STAVOLTA SI ADDICE A NOI… CHI VISSE SPERANDO MORì C……..DO
    abbiamo veramente poco tempo,questi sono tecnici e non vincolati da nessuno,hanno già fatto porcherie e le faranno anche a noi e non solo,CHE I SINDACATI SI MUOVANO PER CERCARE CERTEZZE , altrimenti ci toccherà muoverci noi a discapito della nostra utenza che in fondo non ci vuole cosi male come loro,MUOVIAMOCI,NE VA DEL NOSTRO FUTURO E DEL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI,che andando cosi le cose non potranno averne.

  7. Ciao a tutti i colleghi ieri ero presente in Londonio, la mia impressione è che le associazioni di categoria non sappiamo come affrontare il problema, secondo me dovremmo iniziare a farci sentire di più con azioni autogestite, atte a diffondere la nostra preoccupazione in merito ciao Tango 82

  8. a me pare anche ovvio che le associazioni non sappiano come affrontare il problema per il semplice fatto che il problema ancora non lo abbiamo davanti. non sappiamo nulla


  9. Tango 82:

    la mia impressione è che le associazioni di categoria non sappiamo come affrontare il problema, secondo me dovremmo iniziare a farci sentire di più con azioni autogestite, atte a diffondere la nostra preoccupazione in merito ciao Tango 82

    Io purtroppo ieri non ho potuto esserci, ne sono dispiaciuto, spero che in futuro si possano organizzare altri incontri.
    Per riprendere il tuo pensiero, e se invece le associazioni sanno già cosa ci aspetta? in quanto mi è sembrata talmente semplice e veloce la nostra esclusione dal decreto, magari con la promessa di rivedere la legge di riferimento?
    Allego un’estratto di quella lettera (che potete scaricare in area Download).

    SI, ALL’ORDINAMENTO EUROPEO COME MODELLO DI RIFERIMENTO
    Solo attraverso la comparazione europea si può pensare ed ipotizzare un nuovo modello, il quale senza de-strutturare l’esistente mantenga la parte migliore del sistema con il fine di elevare qualità e quantità del servizio, acquisendo le esperienze migliori e non rincorrendo posizioni polarizzate che rischiano di avere effetti indesiderati come è avvenuto ed è dimostrato in altri paesi europei.”

    Il mio è solo un pensiero, non so se condivisibile.

  10. Ieri ero in Londonil, contento ed orgoglioso di esserci!
    E ripeto: calma e gesso! Non c’è niente per cui inscenare scioperi o peggio manifestazioni sconsiderate! Il parlamentino taxi si riunira’ l’11 gennaio, ed il parlamento, quello vero, riprenderà i suoi lavoro il 9. Prima anche volendo non possono decidere niente! La palla e’ in mano loro, noi non possiamo e non dobbiamo presentare niente, ma risponderemo, preparati, uniti e nelle sedi opportune alle loro proposte, con le nostre. Ma dopo di loro!


  11. Marco:

    Leonardo » Dura lex sed lex

    Purtroppo si anche per i copri poggiatesta con l’obbligo delle cinture, regolare autorizzazione comunale.
    Per quelli che credono di sapere cosa vuol dire liberalizzare un settore come il taxi, questo dimostra che la tutela del cliente è veramente tanta sui taxi italiani.

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