Kulako a chi? Le offese del 2006

kulakiVi ripropongo un bell’articolo di Arturo Gismondi datato 9 Luglio 2006. Allora ci fu qualcuno che, tra le varie offese, ci definì “kulaki”. A quei tempi già Radio 24 martellava con le liberalizzazioni dei taxi e si sperticava in un qualcosa che qualcuno potrebbe definire “mobbing prolungato nel tempo”.


Non mi sentirei di difendere in toto i tassisti dai quali, avendo deciso di usare per i miei spostamenti il loro servizio, mi sono sentito a volte tradito ascoltando al telefono l’annuncio che «non ci sono taxi in zona», e constatando, al parcheggio più vicino, che non c’era traccia di macchine, bianche o gialle che siano. Però l’altra mattina, sul Giornale Radio 24 delle ore 7, proprietà Confindustria, ho ascoltato con stupore un servizio, detto «panino», così concepito: inno nazionale in musica, poi voce di Prodi che deplora vibratamente «la protesta irragionevole» e infine, a completare il siparietto, inno nazionale, cantato questa volta da voci maschie e italiche, come neanche a Monaco il giorno prima. Su molti giornali, poi, si indulgeva e si indulge alla definizione del tassista come «categoria privilegiata», monopolista da perseguire senza tanti riguardi a difesa della cittadinanza tutta.

Mi ha colpito come paradossale, ma il paradosso aiuta a riflettere, l’intervento di un lettore del Foglio che a motivo di tanta vis persecutoria definiva i tassisti «i kulaki dell’Italia d’oggi». Ricordo quel che si leggeva sulla «Storia del Pc(b)» ai tempi di Stalin e di Togliatti sulla figura abbietta del kulako, che non era un ricco latifondista, ma un contadino medio, o piccolo, il quale si macchiava di un delitto contro lo Stato socialista non volendo affidare il suo campicello al colcos di proprietà dello Stato sovietico. Il confronto fra il tassista e il kulako è paradossale. Al tassista andrà meglio, va da s´. Ma l’antipatia, il furore montante, la definizione del proprietario della macchina sulla quale lavora 10-12 ore al giorno, il doppio di uno statale, quale detentore di un privilegio inammissibile e vessatorio, e il ricordo di quel siparietto di Radio 24 coi due inni nazionali e in mezzo la frase prodiana, sono cose difficili da dimenticare.
Sui giornali, per reazione, il ricorso all’ironia e al paradosso si è fatta irresistibile, i kulaki di un lettore diventavano, per un altro, «gli untori», i diffusori della peste italiana. E una delle pagine più belle del Manzoni è la pietà del monatto che sottrae l’untore alla folla inferocita: «Va, va, povero untorello, non sarai tu a spiantare Milano…».
Non sono un giuslavorista, n´ so molto di questa scienza, ma mi ha colpito un editoriale sul Corriere della Sera di Piero Ichino il quale giustificava il governo che, sempre pronto a istituire «tavoli» nei quali appaiono i volti raggianti di coloro che vi hanno trovato posto, Confindustria e sindacati in primo piano, non aveva ritenuto di consultare tassisti, farmacisti e simili, con l’argomento che le concertazioni hanno un senso se i protagonisti sono d’accordo sui fini, e insomma sulle cose da fare, come è nei «tavoli con le parti sociali». Se no, meglio lasciar perdere.
E qui la memoria è corsa colpevolmente, e ancora una volta, all’esempio sovietico: il gosplan dell’era staliniana, che dettava in anticipo i traguardi da raggiungere, tutti d’accordo prima e dopo. E un po’ anche alla cupola corporativa di Giuseppe Bottai: istituzioni tutte dalle quali saranno sempre banditi i tassisti, i barbieri, gli idraulici, ma anche i farmacisti che non siano dipendenti delle storiche Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia. Esempio fulgido, forse, da indicare per il futuro.

fonte: ilgiornale.it 9/07/2006

3 commenti

  1. nel 1918 Lenin scriveva. … “Le modalità di esecuzione devono essere tali che la gente per centinaia di miglia intorno dovrà vedere, tremare, sapere e gridare: “stanno soffocando e moriranno strangolati, quei kulaki succhiasangue”.

    Nel 1922 ci fu la rivolta dei kulaki.

  2. Nel 1922 ci fu la rivolta dei kulaki. Nel 2012 la rivolta dei taxi e farmacisti per mandarli a casa sti p………….

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