Manovra: i taxi sono esclusi dalle liberalizzazioni

quotidiano_net_13-12-2011Il governo, memore delle difficoltà incontrate dall’ultimo governo Prodi, ha deciso di non includere i taxi nell’alveo delle liberalizzazioni.

"Il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea’’ viene escluso ‘’dall’ambito di applicazione’’ dalle misure di liberalizzazione delle attività economiche previste dall’articolo 34 della manovra. Lo prevede un emendamento del governo presentato alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

Ma non è l’unica novità. In arrivo ci sono anche le tanto sospirate riforme sulle Province. Con un proprio emendamento, il governo ha stabilito un termine, cioè il 31 marzo 2013, entro il quale gli organi in carica delle Province decadono, in vista della riforma stabilita in manovra. Inoltre, slitta dal 30 aprile al 31 dicembre 2012 il termine entro il quale le funzioni delle province dovranno essere trasferite ai Comuni o alle Regioni.

Nel decreto non era stata prevista una disciplina transitoria per gli enti in scadenza anticipata e neanche regole che salvassero le prerogative delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome. In particolare l’emendamento del governo prevede che le Regioni a Statuto speciale hanno “sei mesi” di tempo per adeguare i propri ordinamenti alle novità della manovra sulle Province e le norme “non trovano” invece “applicazione” per le Province Autonome di Trento e Bolzano.

L’emendamento, spiega la relazione, “precisa la natura delle funzioni assegnate e stabilisce un termine più congruo per gestire il mutamento normativo, confermando il livello statale di definizione dei meccanismi elettorali”.

Per l’applicazione della norma che prevede che la titolarità di qualsiasi carica, ufficio o organo di natura elettiva di un ente territoriale non previsto dalla Costituzione è a titolo esclusivamente onorifico e non può dare luogo ad alcuna forma di remunerazione, indennità o gettone di presenza, l’emendamento del governo stabilisce che tale disposizione si applica “a decorrere dal rinnovo degli enti” previsti.

fonte: qn.quotidiano.net 13/12/2011

34 commenti

  1. Prevedo già tre domande:

    1) Ma siamo fuori? Sì, anche di testa

    2) Ma gli NCC pure? Sì, sono fuori anche loro

    3) Ma nel 2013 cosa succede? Niente, tanto la fine del mondo è prevista per il 2012 dai Maya quindi non ci dobbiamo preoccupare più di tanto


  2. Marco:

    Prevedo già tre domande:
    1) Ma siamo fuori? Sì, anche di testa
    2) Ma gli NCC pure? Sì, sono fuori anche loro
    3) Ma nel 2013 cosa succede? Niente, tanto la fine del mondo è prevista per il 2012 dai Maya quindi non ci dobbiamo preoccupare più di tanto

    A parte gli scherzi nel 2013?

  3. Scusate qualcuno può spiegare?

    “Liberalizzazione, esclusi i taxi ma in sei mesi nuove regole
    Il governo esclude i taxi dal pacchetto liberalizzazioni. ‘Il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea viene escluso dall’ambito di applicazione dalle misure di liberalizzazione delle attivita’ economiche previste dall’articolo 34 della manovra’, si legge in un emendamento del governo presentato alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Allo stesso tempo entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto legge dovra’ essere realizzata ‘una compiuta liberalizzazione e una efficiente regolazione nel settore dei trasporti e dell’accesso alle relative infrastrutture’.
    Fonte tgcom

    Grazie

  4. Finalmente vi vedo!!!! Leo è lo scalpellino e Marco il suggeritore!!!!!! Ieri sera ho bevuto 3 tisane e 4 camomille!!!!!

  5. Se si liberalizzassero i taxi la società ne avrebbe un riscontro economico bene più grande dei piccoli e stupidi interessi dei singoli taxissti che hanno pagato cara e amara la licenza (anche se non si può!) ed ora debbono ri-guadagnarsela.
    E poi parliamoci chiaro, i taxisti fanno un guadagno in nero di più del 90%.
    A costo di far bloccare l’italia, io fossi al governo li liberalizzerei.
    Poveri i poveri e beati i taxisti.

  6. Ovviamente il moderatore (taxista) non farà passare il commento. Buon natale a tutti.

  7. Su twitter si sono scatenati contro i taxisti per la mancata libetalizzazione, questa cosa non mi piace per niente sta dilagando, accusano il governo di essere debole, accusano noi delle peggio cose, l’unica cosa decente l’ ha scritta PG Battista del Corriere dicendo che anche noi siamo, pero’ , lavoratori. Spero non ci siano ripensamenti

  8. marco come interpreti questo spostamento fino alla fine del 2012???secondo voi è un avvisaglia di prepararsi al peggio??o valuteranno ???ciao e grazie per il lvoro svolto….

  9. Questo mette qualche dubbio:

    Liberalizzazioni. ”Il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea” viene escluso “dall’ambito di applicazione” dalle misure di liberalizzazione delle attività economiche previste dall’articolo 34 della manovra. Il processo di liberalizzazione potrebbe però interessare, “entro sei mesi dalla entrata in vigore” della manovra, i servizi di mobilità urbana, dunque anche i taxi, nell’ambito delle più ampie “disposizioni volte a realizzare una compiuta liberalizzazione e una efficiente regolazione nel settore dei trasporti e dell’accesso alle relative infrastrutture”. Lo prevede un emendamento del governo nel quale si sceglie una dizione più ampia (“settore dei trasporti”) rispetto a quella precedente che indicava per il futuro processo di liberalizzazione solo il “settore ferroviario, aereo e marittimo”.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/13/manovra-provincie-vita-fino-2013frenata-tagli-agli-stipendi-della-casta/177117/


  10. Simone:

    Scusate qualcuno può spiegare?
    “Liberalizzazione, esclusi i taxi ma in sei mesi nuove regole
    Il governo esclude i taxi dal pacchetto liberalizzazioni. ‘Il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea viene escluso dall’ambito di applicazione dalle misure di liberalizzazione delle attivita’ economiche previste dall’articolo 34 della manovra’, si legge in un emendamento del governo presentato alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Allo stesso tempo entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto legge dovra’ essere realizzata ‘una compiuta liberalizzazione e una efficiente regolazione nel settore dei trasporti e dell’accesso alle relative infrastrutture’.
    Fonte tgcom
    Grazie

    Secondo me ci torneranno a lavorare
    scusatemi ma e’ quello che intuisco

  11. Manovra, pensioni rivalutate fino a 1.400 euro
    Cdm autorizza la fiducia “ove necessario”
    Modifiche in arrivo dopo mediazione governo-capigruppo. Novità anche sullo scudo fiscale e sull’Imu
    FOTO LAPRESSE
    17:01 – Dovrebbe salire fino al 2% il prelievo sui patrimoni “scudati” mentre l’indicizzazione delle pensioni dovrebbe riguardare quelle fino a 1.400 euro nel 2012 e fino a 936 euro dal 2013. Sull’Imu invece si prevede un’esenzione di 200 euro per tutti, più uno sconto di 50 euro a figlio. Sarebbe questa, a quanto si apprende da fonti parlamentari, la mediazione tra governo e capigruppo dei partiti.
    Liberalizzazioni dal 2012
    Le liberalizzazioni partiranno all’entrata in vigore della manovra. Le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno infatti tolto il rinvio previsto dall’emendamento dei relatori che le facevano scattare dalla fine del 2012, quindi dal 2013. “Sono molto contento della correzione”, ha detto il capogruppo di Fli, Benedetto Della Vedova.

    Fiducia al Dl se necessaria
    Il Consiglio dei Ministri che si è svolto nel tardo pomeriggio ha autorizzato il ministro competente a porre la fiducia sulla manovra economica, ove necessario.

    Un pacchetto da 2 miliardi di euro
    Il frutto di tale mediazione è stato formalizzato in un emendamento del governo alla manovra su Imu e pensioni, presentato alla commissione Bilancio e Finanze della Camera. Un pacchetto del valore complessivo di circa 2 miliardi di euro. Il risultato non soddisfa in pieno le richieste dei partiti ma è un passo avanti che dovrebbe permettere di chiudere i lavori in commissione per portare il decreto in aula mercoledì.

    Pensioni, rivalutate quelle fino a 3 volte la minima
    La rivalutazione automatica delle pensioni è riconosciuta “per l’anno 2012 esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a 3 volte il trattamento minimo, ossia fino a circa 1.400 euro al mese (lordi)”. Lo prevede l’emendamento del governo nel quale si precisa che per il 2013 si torna al blocco della rivalutazione per le pensioni oltre 2 volte il minimo, cioè fino a 936 euro.

    Meno penalizzati pensionati sotto i 62 anni
    Chi andrà in pensione con 42 (o 41 per le donne) anni di contributi ma prima dei 62 di età avrà una penalizzazione più leggera. L’emendamento dei relatori alla manovra prevede che, in questi casi, sia applicata una riduzione dell’1% per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 di età. La riduzione sale al 2% per ogni anno di anticipo ulteriore rispetto a due. Inizialmente era prevista una penalità del 2% fissa per ogni anni prima del raggiungimento dei 62 anni.

    Contributo solidarietà pensioni d’oro al 25%
    Passa dal 10 al 25% il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro. Il contributo, già previsto dalla manovra estiva, sarà applicato per l’importo eccedente i 200mila euro.

    Fiat, Termini Imerese salva da nuove norme su pensioni
    Possono andare in pensione anticipata con le vecchie regole (le quote) i lavoratori in mobilità a seguito di accordi stipulati entro il 31 dicembre 2011, quindi anche quelli di Termini Imerese e Alenia. Lo prevede l’emendamento del governo alla manovra che estende la platea dei lavoratori in mobilità che possono usufruire dell’esenzione dall’applicazione della riforma previdenziale. Viene poi alzato il tetto dei lavoratori da “salvare” dalle nuove norme pensionistiche da 50.000 a 65.000.

    Imu, arriva esezione
    Sull’Imu sarebbe prevista un’esenzione di 200 euro per tutti, più uno sconto di 50 euro per figlio fino a quattro figli. Una mediazione che viene incontro alla richiesta del Terzo Polo di inserire nella manovra misure per le famiglie.

    Arriva imposta immobili all’estero
    L’emendamento alla manovra prevede anche un’imposta dello 0,76% del valore sugli immobili all’estero. La proposta istituisce anche dall’anno in corso un’imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero dei residenti in Italia. La tassa sarà dell’1 per mille nel 2011 e 2012 e dell’1,5 per mille dal 2013.

    Capitali scudati, sale il contributo
    Il contributo per i patrimoni scudati dovrebbe salire dall’1,5 al 2%. I capitali scudati saranno soggetti a un’imposta di bollo speciale annuale del 4 per mille. Per il 2012 e il 2013 l’aliquota è stabilita nella misura del 10 per mille. Da questo si dovrebbe ricavare la copertura per le indicizzazioni delle pensioni fino a 1.200-1.300 euro. Inoltre, sarebbe allo studio una tassa per chi vuole mantenere il segreto bancario.

    Imposta di 34 euro su estratto conti correnti
    Per gli estratti conto inviati dalle banche ai clienti estratti di c/c postale e rendiconti dei libretti di risparmio anche postali è prevista un’imposta fissa di 34,20 euro se il cliente è persona fisica e di 100 euro se il cliente è soggetto diverso da persona fisica. La “tassa” sarà dovuta “per ogni esemplare con periodicita’ annuale”. Si prevede anche un’imposta dell’1 per mille (2012) e dell’1,5% a decorrere dal 2013 per le comunicazioni alla clientela relative ai prodotti e agli strumenti finanziari (anche non soggetti ad obbligo di deposito) esclusi fondi pensione e i fondi sanitari. Il sottosegretario al Tesoro, Vieri Ceriani, ha chiarito che l’emendamento del governo alla manovra non introduce alcuna imposta sul bollo dei conti correnti, ma anzi elimina quella già esistente per i depositi con giacenze inferiori ai 5 mila euro.

    Contributi artigiani e commercianti al 24%
    Aumenteranno di più e più rapidamente del previsto le aliquote contributive di artigiani e commercianti. Gli aumenti saranno del del’13% quest’anno e dello 0,45% negli anni successivi fino ad arrivare al 24 per cento. Nel testo originario del decreto gli aumenti erano costanti dello 0,3% l’anno e l’aliquota massima era del 22 per cento.

    Entro 2012 Testo unico professioni
    Entro il 31 dicembre 2012 il governo varerà un Testo unico delle professioni che raccoglierà le norme non abrogate dal decreto legge sulla manovra.

    Le Province decadono il 31 marzo 2013
    Gli organi in carica delle Province decadranno il 31 marzo 2013 e slitta dal 30 aprile al 31 dicembre 2012 il termine entro il quale le funzioni delle province dovranno essere trasferite ai Comuni o alle Regioni. Si dovranno adeguare anche le regioni autonome mentre restano esclude le province autonome di Trento e Bolzano.

    Tariffe concessioni autostrade restano ad Agenzia settore
    La regolazione e le variazioni tariffarie per le concessioni autostradali restano di competenza dell’Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali prevista dal decreto legge con la manovra di agosto.

    Taxi esclusi da liberalizzazioni
    Dalle liberalizzazioni viene escluso “il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea”, vale a dire anche i taxi.

    Liberalizzazioni slittano ma non per farmaci
    L’emendamento prevede che alcune delle liberalizzazioni slittino al 31 dicembre 2012, ma questo non vale per i farmaci sui quali è in corso una trattativa.

    Stipendi manager pubblici avranno un tetto massimo
    Per gli stipendi della pubblica amministrazione è stato fissato un tetto massimo equivalente al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione. Nel computo si tiene conto di tutte le somme cumulate da uno stesso soggetto, se provenienti da uno stesso organismo o da più enti, o se frutto di più incarichi nel corso dell’anno.

    No a doppia indennità per consiglieri di Stato
    L’emendamento prevede anche uno stop ai cumuli di indennità per magistrati, avvocati e procuratori dello Stato chiamati all’esercizio di funzioni direttive in ministeri o Enti pubblici. Per effetto di tale cumulo non possono ricevere come retribuzione o indennità o rimborso delle spese “più del 25% dell’ammontare complessivo del trattamento economico percepito”.
     

  12. Notizie > Italia
    Liberalizzazioni al via dal 2012: cancellato rinvio al 2013. Resta aperto il nodo dei farmaci di fascia C

    Cronologia articolo13 dicembre 2011
    In questo articolo

    Argomenti: Sanità | Renato Balduzzi | Mario Monti | Camera dei deputati | Benedetto Della Vedova | Bilancio | PDL | Aifa | Terzo

    Accedi a My

    (Ansa)
    Nessun rinvio al 2013 per le liberalizzazioni che scatteranno dunque dal prossimo anno. È questa la novità dell’ultima ora dopo lo stallo del pomeriggio registratosi al termine dell’incontro tra il premier Mario Monti e la delegazione del Terzo polo. In serata,infatti, è arrivata la schiarita con le commissioni Bilancio e Finanze che hanno ritirato la modifica dei relatori nella quale si posticipava al 31 dicembre 2012 l’abrogazione di una serie di restrizioni : dal divieto di esercizio di una attività economica al di fuori di una certa area geografica e l’abilitazione ad esercitarla solo all’interno di una determinata area, all’imposizione di distanze minime tra le localizzazioni delle sedi deputate all’esercizio di una attività economica.

    Terzo polo in pressing sulle liberalizzazioni ma è stallo
    Nel documento del duo Baretta-Leo, presentato ieri, era infatti contenuta la dilazione di un anno delle liberalizzazioni e l’esclusione di farmaci e taxi, oggetto, questi ultimi, di un sub-emendamento depositato stamane dal Governo nelle commissioni Finanze e Bilancio della Camera. Poi, dopo l’incontro del premier con il Terzo polo, tutto è tornato in discussione. «Le liberalizzazioni partiranno dal 2012, come previsto, e non dal 2013. Ho ricevuto assicurazioni in questo senso», aveva spiegato il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova.

    Balduzzi: no passo indietro su farmaci di fascia “C”
    Resta invece ancora aperto il nodo della liberalizzazione dei farmaci di fascia “C”. Nonostante l’annuncio di serrata dei farmacisti, infatti, l’esecutivo, come ha ribadito anche oggi il ministro della Salute, Renato Balduzzi, sembrerebbe intenzionato a tenere il punto. Anche se, ha spiegato il ministro, «è possibile pensare a forme ulteriori di garanzia per la salute dei cittadini». Magari prevedendo l’esclusione di alcuni farmaci «ove si verifichi – è il ragionamento di Balduzzi – che la loro somministrazione fuori dalle farmacie sia pregiudizievole per la salute dei cittadini».

    Allo studio un decreto ad hoc, ma il Pdl si oppone
    Sul tavolo ci sarebbe quindi la possibilità di un decreto ad hoc, che il ministero si incaricherebbe di scrivere insieme all’Aifa per stabilire i medicinali da rendere subito disponibili al di fuori delle farmacie. Come pure si starebbe valutando anche la possibilità di far scendere da 15mila a 10mila il numero di abitanti per i paesi interessati dalle parafarmacie. Il Pdl, però,sarebbe contrario a questa riformulazione e quindi non è escluso che si resti alla versione originaria del Governo. (Ce.Do.)

    Dal sole 24 ore…


  13. Gino Rosa:

    Se si liberalizzassero i taxi la società ne avrebbe un riscontro economico bene più grande dei piccoli e stupidi interessi dei singoli taxissti che hanno pagato cara e amara la licenza (anche se non si può!) ed ora debbono ri-guadagnarsela.
    E poi parliamoci chiaro, i taxisti fanno un guadagno in nero di più del 90%.
    A costo di far bloccare l’italia, io fossi al governo li liberalizzerei.
    Poveri i poveri e beati i taxisti.

    Stupidi interessi?? Sia che Lei abbia scritto spontaneamente che sotto dettatura, non cambia l’immagine che dà di se stesso.

  14. Manovra, salta ancora liberalizzazione taxi
    Alemanno: direzione giusta
    L’articolo 34 non include le auto bianche. Il sindaco: troppa deregolamentazione aumenterebbe i fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale. Il Terzo Polo: emendamento da cancellare

    (Ansa)
    ROMA – Salvi. Ancora una volta. L’articolo 34 della manovra relativo alle misure di liberalizzazione delle attività economiche non riguarda i taxi. «Il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea» viene escluso «dall’ambito di applicazione» dalle misure di liberalizzazione delle attività economiche. Lo prevede un emendamento del governo presentato alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera.
    ALEMANNO APPROVA – Secondo il sindaco di Roma l”articolo «va nella giusta direzione». Gianni Alemanno, spiega che il rischio, altrimenti, «sarebbe stato quello di un danno non solo per le categorie coinvolte e per gli utenti, ma anche per i Comuni. Un’eccessiva deregolamentazione del comparto, infatti, avrebbe aumentato i fenomeni di abusivismo e di concorrenza sleale, che creano problemi gravi alle amministrazioni locali e in particolare alle casse comunali – conclude il sindaco – abbassando la qualità del servizio prestato».

    TERZO POLO: «VA CANCELLATO» – No all’esclusione dei taxi dalle liberalizzazioni, chiede invece Futuro e libertà in un emendamento presentato in commissioni riunite Bilancio e Finanze alla manovra, firmato dai finiani Nino Lo Presti, Chiara Moroni e Enzo Raisi. In sostanza, si chiede di non rinviare la liberalizzazione dei taxi ad un successivo decreto del governo che dovrebbe regolare il mercato dei servizi di trasporto, anche locale.

    Redazione online

  15. Terzo polo in pressing sulle liberalizzazioni ma è stallo
    Nel documento del duo Baretta-Leo, presentato ieri, era infatti contenuta la dilazione di un anno delle liberalizzazioni e l’esclusione di farmaci e taxi, oggetto, questi ultimi, di un sub-emendamento depositato stamane dal Governo nelle commissioni Finanze e Bilancio della Camera. Poi, dopo l’incontro del premier con il Terzo polo, tutto è tornato in discussione. «Le liberalizzazioni partiranno dal 2012, come previsto, e non dal 2013. Ho ricevuto assicurazioni in questo senso», aveva spiegato il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova.

  16. Non sarebbe il caso di dare una piccola dimostrazione come abbiamo fatto venerdì?

    Ragazzi qui ci liberalizzano… Forse non vi é chiaro… Io l’avevo scritto finche il gallo canta… Bisogna aver paura!

  17. La tabella di marcia prevedeva stamattina la stretta sul decreto quando, alle 8,30, erano attese le proposte di modifica su Imu e sulle pensioni, sui quali i partiti premevano per correzioni in grado di far digerire all’elettorato la manovra ‘lacrime e sangue’. All’ora stabilita, però, in commissione arrivano sì due emendamenti ma riguardanti altro.
     
    E uno dei due, la marcia indietro del governo sulle liberalizzazioni dei taxi, apre un calderone che causa uno stallo per tutta la giornata: Pd, Terzo Polo e Idv protestano per il “passo indietro” del governo e nel frattempo il Pdl mette un nuovo veto pretendendo un limite sulla libera vendita dei farmaci di fascia C nelle parafarmacie. Alle spinte centrifughe dei partiti si sommano le pressioni delle associazioni di categoria con Federfarma che minaccia la serrata delle farmacie.
     
    A metà mattinata i lavori in commissione congiunta Bilancio e Finanze sono di fatto bloccati in attesa degli emendamenti che prevedano sgravi sull’Ici e sull’indicizzazione delle pensioni. Una prima bozza che, a quanto si apprende, il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo stava per depositare in commissione viene bloccata dal viceministro Vittorio Grilli che vuole riscrivere le coperture. Il premier Mario Monti, Grilli e il ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda si riuniscono alla Camera ed il presidente della commissione Finanze, Gianfranco Conte, ipotizza un nuovo rinvio dell’approdo del decreto in Aula, ben visto dai partiti pronti a nuove correzioni. “Non ho alcuna intenzione di differire ulteriormente”, taglia corto invece il presidente di Montecitorio Gianfranco Fini, che conferma l’avvio della discussione in aula per domani alle 10.
     
    Ma i partiti fremono e il relatore Pier Paolo Baretta ipotizza che si vada avanti senza gli emendamenti del governo: “certo – spiega – è meglio fare l’emendamento in accordo; ma se da governo non arriva un emendamento, noi ci assumiamo la responsabilità di presentare gli emendamenti anche sui temi caldi”. Per sbloccare l’impasse, interviene Monti. Il premier, che rinvia alle 22 il suo intervento in commissione, incontra i relatori e poi i capigruppo di Pd, Pdl e Terzo Polo, in raccordo con i leader di partito. Il Pd ritiene insufficiente alzare la soglia dell’indicizzazione delle pensioni fino a 1200 euro e chiede e ottiene che si arrivi a tre volte il minimo.
     
    Il Pdl chiede di alleggerire l’Ici per tutti e ottiene di spalmare su tutti lo sconto di 200 euro. Il Terzo Polo punta, oltre alla conferma sulle liberalizzazioni, ad avere segnali per le famiglie e saluterà con favore il taglio dell’Ici di 50 euro per ogni figlio. Trattative estenuanti che fanno sì che solo nel tardo pomeriggio comincino ad arrivare in commissione tutti gli emendamenti principali e solo in serata si sblocchi lo stallo sulle liberalizzazioni con l’avvio dal 2012. Una giornata campale che il governo pensa di evitare in futuro, autorizzando in consiglio dei ministri la fiducia da porre, se serve, in Aula.

  18. Lobby in azione. A bloccare la situazione è in particolare lo scontro che si sta consumando sulle liberalizzazioni. La tenaglia delle lobby sembra essere riuscita infatti a frenare il governo. Un emendamento di Palazzo Chigi ha già fatto saltare quella dei taxi, mentre la minaccia di serrata delle farmacie – annunciata da Federfarma come possibile già da lunedì – rischia di far naufragare anche quella per la vendita delle medicine di fascia C. Il Pdl vorrebbe limitare questa liberalizzazione, mentre il Pd vorrebbe accentuarla. La mediazione proposta, non ancora andata in porto, è quella di rinviare a un decreto ministeriale della Salute la definizione dei farmaci da liberalizzare. Il ministro Renato Balduzzi garantisce che su questo punto il governo non farà passi indietro.

  19. leggere @Gino Rosa mi fa vergognare di essere del suo stesso paese….la gente parla perchè ha la lingua….In più dice che facciamo più del 90% di nero, devo pensare che in matematica aveva un 2 fisso in pagella….che tristezza leggere certe cose….ah dimenticavo, se liberalizzano le licenze non lamentatevi se il tassametro parte di bandiera giornaliera da 7,50 come in olanda…ho preso un taxi ad Amsterdam e il mio occhio era fisso sul tassametro: 9 minuti di corsa pagata 18,60 come facciano a dire che liberalizzando è un bene per l’utenza solo gli ignoranti in materia lo possono dire bhà povera Italia….

  20. Il Corrire dells Sera ha rotto le scatole,perche non fa un sondaggio sul finanziamento pubblico ai giornali

  21. Gino Rosa, ma davvero crede che la liberalizzazione dei taxi porterebbe un riscontro economico e non un caduta totale del settore? I tassisti già penalizzati negli ultimi anni da aumenti fuori misura di carburante, assicurazioni e costi comunali, in alcune città tariffe ferme da anni, sono colpiti nuovamente da questa manovra come tutti gli altri cittadini, e per il loro lavoro subiscono nuovi aumenti che riguardano carburante, iva sull’acquisto e le riparazioni delle auto ,che rispetto ai privati devono essere sempre seminuove ed efficienti, aumento dell’Irpef, sempre meno clienti perchè impoveriti dalla stessa manovra, sempre meno turisti perchè la crisi colpisce anche l’estero. Si vuole che continuino ad avere un lavoro dignitoso o si vuole creare ancora più poveri, raddopiandoli, trplicandoli, o magari arrichendo imprenditori che potrebbero prendere in gestione il servizio, salvo mandare dipendenti in mobilità molto presto a carico di tutti. …in più, una liberalizzazione selvaggia, senza concertazione, porterebbe nelle città un caos indescrivibile…non bastano già i parcheggi. E comunque tasse e gabelle comunali dovrebbero essere diminuite, scendendo gli incassi, arriverebbero vecchi con nuovi a delle soglie minime di tassazione che sommate non darebbero allo stato gli stessi introiti. Le liberalizzazioni forti devono essere fatte in altre settori…nemmeno gli avvocati la meritano, tutto sommato per arrivare a guadagnare devono essere di un certo livello. Ma ci sono i notai, i magistrati, i banchieri, si liberalizzino altri trasporti, e poi il gas, ecc. …quelle sono le vere caste. Non i tassisti, che non capisco come lei possa pensare facciano un nero del 90%…..e stupidi interessi non possono essere la necessità di salvaguardarsi un lavoro che ti faccia vivere, non solo sopravvivere. Altri Paesi europei insegnano. Basta con questa guerra e questo astio che appare anche dalle sue brevi parole. Ma alla fine, lei vede i tassiti girare con le suv, avere la casa e la barca al mare, ma di quali privilegi parlano quelli che la pensano come lei? …..e non può essere un altro 2006, dove l’Italia sembrava si reggesse solo sui taxi e sulla vittoria dei campionati di calcio! Siamo cresciuti, spero. Non facciamo più guerre tra poveri. Se mi ha letto, Sig. Gino Rosa, grazie per l’attenzione.

  22. Aggiungerei soltanto che, secondo me, non sono da liberalizzare neanche gli altri trasporti o il gas. Sarebbe bello invece liberalizzare l’insegnamento universitario, visto che questo è il governo dei professori. Voglio provare ad andare alla Bocconi a fare qualche lezione su Marx, secondo voi me lo lascerebbero fare?

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