Non aprire quella portiera

portieraAvete deciso di prendere il taxi per evitare parcheggi faticosi e multe? Non illudetevi, allora, di aver risolto i vostri problemi. Lo dimostra quel che è accaduto mercoledì mattina a un endocrinologo residente a Milano, Gianleone di Sacco, 52 anni. Che ha preso una multa proprio per essere sceso dal taxi, dopo che il tassista aveva accostato la sua vettura al marciapiede per lasciarlo a destinazione e immediatamente dopo aver regolarmente pagato la sua corsa. Un comportamento ineccepibile il suo. Ma non per la polizia municipale che gli ha fatto una contravvenzione di 39 euro. Vediamo perché´.

«Erano le 10.10 – ci racconta lo specialista -. Ho preso il taxi per andare dal dentista che ha lo studio in via Santa Sofia, lungo la circonvallazione interna. Giunti a destinazione il tassista si è fermato sul lato destro della carreggiata per farmi scendere; io ho pagato e mi apprestavo a scendere. Ci tengo a precisare che, nonostante la vettura di servizio fosse a meno 50 centimetri dal marciapiede – spazio nel quale, a mio avviso, non sarebbe riuscito a infilarsi nessuno – non ho spalancato la portiera, ma mi sono accertato, che comunque non stesse arrivando nessuno. Purtroppo non ho fatto in tempo a uscire dall’auto che la portiera mi è stata…Portata via!». Un ventenne alla guida di una Ducati, infatti, superata la fine della pista ciclabile, trovatosi davanti a una fila di auto, per qualche ragione aveva pensato di poter superare infilandosi tra il taxi fermo e il marciapiede.

«Con calma il tassista è sceso dalla vettura – prosegue il dottor Di Sacco – e, poiché´ il ragazzo della moto si rifiutava di fare la constatazione amichevole, i due hanno deciso di comune accordo di chiamare i vigili. A quel punto ho deciso di lasciare i miei dati al tassista qualora gli fosse servito un testimone. E sono andato dal dentista». Di Sacco pensa che il suo ruolo nella vicenda sia finito lì. Ma non è così. «Poco dopo, mentre mi stavano visitando, ricevo sul telefonino la chiamata del tassista che mi avvisa che i vigili mi aspettano per parlarmi». Quando l’endocrinologo scende in strada vede che il taxi e la moto sono stati spostati più avanti rispetto al punto dello scontro. Un vigile lo avvicina e gli dice: «Dopo essere stato lei a causare l’incidente, non doveva andarsene. Non la perseguiamo penalmente solo perché´ si è premurato di lasciare i dati al tassista, le daremo solo una multa». Di Sacco non sa che dire. I vigili gli spiegano che, per il codice della strada, la colpa dell’incidente in casi come questi è sempre e solo di chi ha aperto la portiera dell’auto. Si suppone, infatti – anche se non si capisce a che titolo – che se un mezzo (la moto) s’infila tra la vettura in sosta (in questo caso il taxi) e il marciapiede è perché´ c’era abbastanza spazio per farlo. E chi scende dal taxi in quelle condizioni ha le stesse colpe che avrebbe aprendo la portiera della vettura in mezzo alla strada! Insomma: con il tassista è corresponsabile dell’incidente. «Mi sembra una logica molto personale…Comunque, sapete che vi dico? – conclude sorridendo Di Sacco – La prossima volta, dal dentista, ci vado con la mia macchina!».

fonte: ilgiornale.it 21/10/2011

27 commenti

  1. ziofabri » Ho i miei dubbi, qui si oarla di corresponsabilità. E’ tutta da ridere la faccenda, il collega è stato cornuto e mazziato come tutti noi quando succedono queste cose. La legge italiana è piena di buchi e chi dovrebbe difendere i nostri interessi se ne strafrega e si fa tirare in causa solo da eventi eccezionali.

  2. tutto dipende dalla decisione del giudice!!…sempre k il collega abbia tempo voglia e soldi x fare causa al sig di sacco…

  3. Io onde evitare,ho bloccato l’apertura dall’interno della porta post. Sx e ho applicato un adesivo con la scritta “uscita a destra”, se poi hanno un attimo di pazienza ( e’ raro ), scendo io ad aprire.

  4. ..trovo sconcertante che le moto possano fare quello che vogliano in strada non seguendo alcuna regola.ma il sorpasso di un veicolo non è proibito sulla destra?evidentemente solo per certi e non per altri…lo vediamo tutti cosa è diventata la preferenziale della 90/91, molte volte è meglio evitarla e fare la strada delle auto private..IN CONCLUSIONE, SORGE LA DOMANDA SPONTANEA..MA CHI E’ IL “SANTO” CHE PROTEGGE QUESTE “MINE AMBULANTI”?

  5. Esatto, corresponsabilita’, quindi 50% per uno: tassista e cliente. Se non 40 e 60% visto che al tassista aumentera’ anche il premio della RC. Il problema sono i tempi della giustizia italiana, a meno che non si trovi un accordo (ne dubito…) o che ci si rivolga al Giudice di Pace. Meditate gente, meditate…

  6. maurizio » Il sorpasso a destra non è proibito nelle aree urbane dove si procede per file parallele. Purtroppo il motociclista ha ragione.

  7. Possibile che non si tenga conto del fatto che se accosto a destra con tanto di freccia e mi fermo per far scendere il cliente il BUONSENSO suggerisce di NON infilarsi con la moto in un microspazio del genere?!?
    Il mezzo a due ruote coinvolto in questo caso, poi, NON è uno scooter che, come le bici, ha l’ obbligo di circolare sulla destra della carreggiata (ammesso e non concesso che così facendo tu sia obbligato, per proseguire lungo il tuo tragitto ottemperando al codice della strada, ad infilarti fra un taxi fermo per la discesa dei passeggeri e il marciapiede, cosa che, secondo me, solo un demente può pensare) ma un moto che non ha questo obbligo e, quindi, può passare tranquillamente sulla sinistra.
    E dell’ incolumità del passeggero messa a repentaglio dall’ incauto centauro non ne vogliamo parlare?
    Io direi che “si presuppone che se una moto (o altro mezzo) si infila fra una vettura in sosta e il marciapiede è perchè SICURAMENTE il conducente è un demente!
    Strano che nel codice della strada non sia contemplata e, quindi vietata per eccessiva pericolosità, questa situazione


  8. ziofabri:

    tutto dipende dalla decisione del giudice!!…sempre k il collega abbia tempo voglia e soldi x fare causa al sig di sacco…

    il collega dovrebbe fare causa al motociclista, mica al sig. Di Sacco

  9. Rachele » Chissà se al centauro hanno fatto l’alcool test come fanno a tutti i tassisti coinvolti in incidenti? Ho qualche dubbio. Chissà perché?

  10. marco anche se il codice della strada lo prevede, come mi dici, le moto e motorini vari fanno di tutto, credeno di essere i padroni della strada mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti gli utenti e comunque io mi chiedo ancora come mai tali veicoli abbiano accesso alle corsie riservate..qualcuno conosce la risposta?


  11. Sierra96:

    Io onde evitare,ho bloccato l’apertura dall’interno della porta post.

    Chiedo: sei sicuro di poterlo fare? mi sembrava di aver letto qualcosa anni fa al riguardo, ma non ricordo bene. qualcuno ha informazioni in merito?
    Grazie

  12. Simone effettivamente non so se sono del tutto in regola nel bloccare la porta post. Sx dall’interno, a mia memoria il regolamento taxi non menziona niente in merito, pero’ se le case automobilistiche prevedono l’apposito tasto per attivare questa funzione a tutela dei bambini…


  13. Sierra96:

    Simone effettivamente non so se sono del tutto in regola nel bloccare la porta post. Sx dall’interno, a mia memoria il regolamento taxi non menziona niente in merito, pero’ se le case automobilistiche prevedono l’apposito tasto per attivare questa funzione a tutela dei bambini…

    Tanto ufficialmente lo sportello si potrebbe anche solo essere bloccato in quel momento per un guasto…no? xD
    Nel regolamento a Pavia c’è, tra gli atti vietati ai clienti, quello di aprire lo sportello dal versante opposto a quello del marciapiede/banchina

    Comunque, io da automobilista ho avuto varie discussioni con i motociclisti (non parliamo poi di quelli con gli scooter), ed anche in giro capita di assistere a discussioni. Da voi a Milano non oso immaginare, son venuto 2 volte a Milano centro in auto negli ultimi 3 anni ed ho subito beccato un taxista che litigava col motociclista menefreghista di turno


  14. Simone:

    Allego articolo codice della strada relativo al sorpasso a dx

    Appunto: visto che la circolazione a file parallele è ammessa solo in strade con almeno due corsie per senso di marcia e il collega si trovava nel CONTROVIALE che consta di un’ unica corsia mi sembra ci siano i termini per un ricorso al giudice di pace, inoltre, se non erro, la distanza di sicurezza da un veicolo deve essere mantenuta anche lateralmente

  15. Il fatto che i vigili abbiano sanzionato il passeggero, sancisce che lui sia responsabile dell’accaduto, in toto o in parte. Se questi entro 30 giorni non presentera’ ricorso, come credo, contro il verbale, ammettera’ implicitamente la sua responsabilita’. Al collega bastera’ rivolgersi, fattura per la riparzione alla mano, al Giudice di Pace per ottenere il risarcimento totale o parziale del danno subito. Evitando cosi’ le lungaggini ed i costi di una causa civile.

  16. Questa è una presunzione di verità assoluta, pertanto essendo poco correct e un pò volgare verrà censurata. Ma leggetela come “Vangelo secondo ME SIERRA 15”.
    GUido l’auto da 23 anni, la moto da 25, il Taxi da 7, vivo a MILANO da 41, ecc. Io mi permetto di giudicare un emerito *** il motociclista che ha cercato di superare il taxista sulla destra in uno spazio di nemmeno 50 cm. (pur potendo, per carità, visto che se giustamente si marcia x file parallele o anche se non, lui sta giustamente marciando normalmente sulla dx, salvo che…..) Ma gli devi proprio passare in mezzo allo strettissimo scarico di 40cm. rischiando di TRANCIARE a SANGUE il cliente, e QUI il VIGILE:…….:è stato proprio un *** dando ragione alla moto poichè viste tutte le precauzioni adottate dal Taxista x scaricare in assoluta sicurezza, avrebbe secondo BUONSENSO ed equità, MULTARE la moto x GUIDA PERICOLOSA! e obbligarlo pure a risarcire i danni. *** e pure ***!!! PErchè lo ha fatto?!! ma per lo stesso motivo x cui non sanzionano i privati sui ns. posteggi, o le bici sulle preferenziali….ODIO SOCIALE!!!!!! E ripeto, questo è VANGELO, e qualcuno OSI smentirmi, ammesso che LEO e MARCO OSINO pubblicare questo post. E aggiungo che io rispetto il duro lavoro del VIGILE; ma ultimamente….VIGILE ODIA TAXI,….chissà poi cos’hanno da odiarci…assurdo…ma credetemi, è così!E poi bisogna stare attentissimi da parte delle istituzioni (vigili, x es.) a creare precedenti x sentenze future magari in contrasto con codice della strada…ma legalmente e PERICOLOSAMENTE attendibili.!

  17. sierra 15 » A parte qualche offesa diretta agli interessati (vigile e cliente) che ho censurato (non si sa mai), trovo che una verità di fondo ci sia con una differenza nel mio modo di vedere le cose: non odio sociale, ma invidia sociale. Io non ho mai avuto a che fare con vigili o Forze dell’Ordine che non abbiano fatto altro che il loro dovere. Non ho mai sperimentato sulla mia pelle (fin ora) vendette o soprusi da parte loro, anzi devo lodare il loro comportamento. Quando ho preso i miei bei verbali li ho presi a ragion veduta (un rosso, una patente scaduta!!!, due divieto di svolta, un superamento a destra di una colonna di auto ferme al semaforo, un divieto di sosta, il tutto considerando le ore di “servizio” e in 21 anni di professione tassista). Tante e dico tante me le hanno perdonate, compreso un rosso in piazza Piemonte 4 o 5 mesi fa. Quindi niente da dire, niente che non sia il normale “vaffa” detto tra i denti quando sono stato colto con le mani nella marmellata.
    Invidia? Sì, ci invidiano la libertà che pochi hanno, una libertà che è solo una sensazione perchè siamo sì liberi, ma di lavorare lavorare e lavorare.

  18. E’ vero, hai davvero moderato quello che io con la rabbia ho espresso troppo violentemente….e anche io devo lodare alcuni (ma non molti) vigili per il loro ottimo operato…purtroppo spesso mi sono DAVVERO scontrato con la incomprensibile ottusità di alcuni…questo episodio mi sembrava un caso di questi. Non intendevo denigrare l’operato dei vigili, ma certe volte mi chiedo perchè non riusciamo proprio a ottenere nè il loro rispetto, nè tantomeno la loro collaborazione…no complicità, ne connivenza..COLLABORAZIONE…nemmeno elasticità,(magari!!!) che bruttissima condizione l’ INVIDIA SOCIALE, sopratutto quando si lavora tutti x strada, grazie alla strada….in balia della strada!.. Collaborazione, Rispetto, Solidarietà, Cortesia…Taxi, Vigili, inserisco pure conducenti ATM…e Comune di MILANO (sindaco, assessori, impiegati comunali)….Tutti insieme x lavorare meglio; niente di più ovvio, niente di più utile (x tutti, noi e i cittadini, automobilisti e non), niente di più semplice… ma xchè niente di più IRRAGGIUNGIBILE!?!?!

  19. Signori, credevo che il diritto fosse una cosa seria, ma evidentemente mi sbagliavo. l’idea che se io non facessi ricorso implicitamente ammetteri la mia copevolezza è quantomeno astrusa. Così come è folle l’idea che debba risarcire il danno. A leggere quanto avete scritto qui fa passare la voglia di prendere i taxi.


  20. Gianleone Di Sacco:

    Signori, credevo che il diritto fosse una cosa seria, ma evidentemente mi sbagliavo. l’idea che se io non facessi ricorso implicitamente ammetteri la mia copevolezza è quantomeno astrusa. Così come è folle l’idea che debba risarcire il danno. A leggere quanto avete scritto qui fa passare la voglia di prendere i taxi.

    Caro sig. Di Sacco, se lei sapesse quante ne dobbiamo subire noi non parlerebbe in questo modo. L’idea di fondo, che circola tra noi tassisti, è che la vera ingiustizia consti nel fatto che il cliente che causa un incidente aprendo la portiera non sia responsabile dell’accaduto. Quindi succede che il tassista venga chiamato, ingiustamente, in causa in quanto guidatore del mezzo e di conseguenza l’assicurazione alzi di uno scatto di malus il già follemente caro premio che, complice un vero e proprio cartello, costringe di fatto i tassisti a pagare.
    Insomma, proprio cornuti e mazziati nel vero senso della parola.
    Che poi il cliente vada tutelato in qualche altro modo, io sono completamente d’accordo con lei. Il problema è come tutelarlo senza passare dal taglieggio assicurativo.
    Fermo restando il diritto, questo rimane un bel problema.
    Grazie per l’attenzione.

  21. Il passeggero che apre la portiera ha -sempre- l’obbligo di farlo in sicurezza.
    Anche nel caso in cui l’auto da cui si scende fosse ad 1 solo cm dal marciapiede, occorrerebbe accertarsi, ad esempio, che SUL marciapiede non vi siano ostacoli fissi o mobili (un palo, una vecchietta, un bambino).
    Anche nel caso in cui il motociclista stesse avanzando SUL marciapiede ci sarebbe corresponsabilità del passeggero e del motociclista.


  22. Gianleone Di Sacco:

    Signori, credevo che il diritto fosse una cosa seria, ma evidentemente mi sbagliavo. l’idea che se io non facessi ricorso implicitamente ammetteri la mia copevolezza è quantomeno astrusa. Così come è folle l’idea che debba risarcire il danno. A leggere quanto avete scritto qui fa passare la voglia di prendere i taxi.

    ecco bravo, ha trovato una soluzione che mi soddisfa notevolmente 🙂

  23. Questa è la dimostrazione che l’Italia è un paese di matti. Ci sono tre persone e tre possibili colpevoli.
    Il tassista “se” si fosse fermato troppo distante dal marciapiede (se c’è lo spazio per far passare un motociclista significherebbe che il tassista era fermo in mezzo alla strada e non è lì che si fa scendere un cliente), il cliente se avesse aperto di colpo la portiera senza guardare (indipendentemente dalla distanza dal marciapiede, bisogna guardare), il motociclista nel caso avesse compiuto una manovra azzardata (nel pezzo si parla di pista ciclabile e tentativo di aggirare la fila d’auto).
    Ora, o il motociclista veniva dalla ciclabile di lato (e quindi ha torto marcio a priori e *** ***) oppure veniva dalla strada, quindi anche se la portiera fosse stata aperta di colpo lui vedendo un taxi accostare deve immaginarsi che di lì a poco qualcuno aprirà una delle portiere (io infatti da ciclista rallento sempre quando vedo un taxi davanti a me che rallenta e accosta…).
    Insomma, dalla descrizione e con un po’ di intuito mi pare di intravvedere la tipica manovra da motociclista medio milanese che pensa di “gimcanare” come c@§§o vuole lui. E la reciproca solidarietà tra il taxista e il cliente dà forza al mio sospetto…..


  24. Dane:

    Questa è la dimostrazione che l’Italia è un paese di matti. Ci sono tre persone e tre possibili colpevoli.Il tassista “se” si fosse fermato troppo distante dal marciapiede (se c’è lo spazio per far passare un motociclista significherebbe che il tassista era fermo in mezzo alla strada e non è lì che si fa scendere un cliente), il cliente se avesse aperto di colpo la portiera senza guardare (indipendentemente dalla distanza dal marciapiede, bisogna guardare), il motociclista nel caso avesse compiuto una manovra azzardata (nel pezzo si parla di pista ciclabile e tentativo di aggirare la fila d’auto).Ora, o il motociclista veniva dalla ciclabile di lato (e quindi ha torto marcio a priori e *** ***) oppure veniva dalla strada, quindi anche se la portiera fosse stata aperta di colpo lui vedendo un taxi accostare deve immaginarsi che di lì a poco qualcuno aprirà una delle portiere (io infatti da ciclista rallento sempre quando vedo un taxi davanti a me che rallenta e accosta…).Insomma, dalla descrizione e con un po’ di intuito mi pare di intravvedere la tipica manovra da motociclista medio milanese che pensa di “gimcanare” come c@§§o vuole lui. E la reciproca solidarietà tra il taxista e il cliente dà forza al mio sospetto…..

    quoto in pieno

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