Roma: vigili indagati per controlli su taxi e ncc

Dovevano controllare la regolarità dei taxi e degli autonoleggiatori. E, invece, si facevano pagare, e bene, per «aggiustare» i verbali e cancellare le multe grazie a ricorsi al prefetto che puntualmente venivano accolti. Due vigili urbani di Roma sono stati indagati a seguito di una lunga inchiesta, con tanto di intercettazioni telefoniche, effettuata dalla polizia ferroviaria che coinvolge anche otto dipendenti della prefettura. I due agenti, in attesa di una sentenza, sono stati immediatamente rimossi e trasferiti in altri uffici dal comandante generale Angelo Giuliani che ha anche avviato un’inchiesta interna.

A finire nel libro degli indagati, insieme ad altre persone, sono i vigili Marco Croce di 54 anni e Mario Ciliberti di 49. Per entrambi il reato ipotizzato è corruzione. Per Ciliberti, individuato come il capo, l’accusa è anche di falso ideologico e millantato credito. Entrambi fanno parte della cosiddetta «squadra vetture», una cinquantina di agenti del Gruppo Pronto Intervento Traffico specializzati nel controllo del servizio dei tassisti e degli ncc e al contrasto degli abusivi. Ma, almeno stando alle indagini della squadra amministrativa della Polfer, facevano tutt’altro.
Intascavano soldi, e tanti, per correggere le sanzioni elevate a tassisti e noleggiatori o per restituire libretti di circolazione e patenti sequestrati. E dove non riuscivano direttamente impostavano dei ricorsi al prefetto che puntualmente veniva accolti dagli uffici di viale Ostiense. Una cricca organizzatissima. L’inchiesta, infatti, non riguarda solo i due vigili ma anche otto dipendenti dell’ufficio territoriale di governo con i quali avevano contatto.
Gli investigatori della Polfer hanno effettuato perquisizioni al secondo piano di viale Ostiense: gli agenti hanno sequestrato i computer e le pratiche relative a titoli di guida rilasciati a chi non ne aveva titolo. I poliziotti hanno anche effettuato numerose perquisizioni nelle abitazioni degli impiegati della prefettura trovando pratiche e timbri che probabilmente venivano utilizzati per regolarizzare pratiche irregolari.
Per questa ragione il prefetto Giuseppe Pecoraro ha rimosso otto impiegati dell’«ufficio patenti». E, in via cautelativa, è stato trasferito all’ufficio «cittadinanza» anche il dirigente.
La stessa iniziativa è stata presa nei giorni scorsi dal comandante del Gruppo intervento traffico, Massimo Fanelli, che ha rimosso altri 8 agenti della «squadra vetture» per garantire maggiore trasparenza.
Ieri è intervenuto anche il comandante generale Giuliani che ha firmato due determinazioni dirigenziali per trasferire, con effetto immediato, i due agenti indagati: Ciliberto è stato assegnato al XV gruppo; Croce invece al V. Nei loro confronti Giuliani ha aperto un procedimenti disciplinare e ha fatto avviare subito un’inchiesta interna per accertare eventuali reati e responsabilità.

fonte: ilmessaggero.it 6/10/2011

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