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censoredAd una lamentela di un cittadino sulle strade bloccate dalle auto blu (ncc) la Bossi Fedrigotti risponde all’incirca così: “Caro signore cosa ci vuole fare, la moda la dobbiamo sopportare perché porta grano. E poi ci sono anche i taxi che sono introvabili…”. Mi verrebbe un francesismo, ma evito per buona creanza.


Gentile signora Bossi Fedrigotti, cambia il sindaco, ma la prepotenza della moda resta la stessa. La settimana scorsa, via Cadore, via D’Orsenigo, tutte le vie adiacenti, strozzate dal traffico. Dieci, trenta, cinquanta auto blu di traverso sul marciapiede, sulle strisce pedonali, in doppia fila. I vigili, invece di allontanare i conducenti con le loro auto, si agitavano nel vano tentativo di normalizzare un traffico convulso di auto e scooter che tentavano di sfilare senza danno tra le «blu», mentre i pedoni «slalomavano» cercando un pertugio in cui infilarsi per potere camminare o attraversare le strade.

Va bene l’afflusso abnorme per la sfilata di moda in casa Prada, ma sarebbe bastato invitare i conducenti delle auto blu, una volta scesi i loro clienti, ad allontanarsi e cercare parcheggio regolare distribuendosi nelle vie e piazze intorno. Invece no, come tutti gli anni e sotto tutti i sindaci, Albertini, Moratti ed ora Pisapia, i conducenti se la ridevano allegramente, chiacchierando, dopo aver lasciato l’auto nelle posizioni a loro più comode, accanto alla sede della sfilata. Sarebbe così difficile (poco snob?), per il cliente, a fine iniziativa, telefonare al proprio autista perché si avvicini alla sede? No, ma …questa è la prepotenza della moda e dei suoi sostenitori. A cui non sfugge il neo sindaco Pisapia. E pensare che l’ho votato credendo che avrebbe lavorato per una Milano in cui i diritti fossero uguali per tutti. Tiziano S.

Forse più che di prepotenza della moda sarebbe giusto parlare di prepotenza dei soliti vip, attori, modelli, cantanti e anche politici che accorrono alle sfilate, benvenuti ospiti di «richiamo». Le auto blu, sono, infatti le loro e sappiamo che questi signori considerano indispensabile aver la macchina sempre a portata di piede. Ciò non toglie che sia fastidioso, se non offensivo, il mancato controllo di questa categoria di privilegiati, anche se io ho l’impressione che, non raramente, i vigili rinunciano a fare delle contravvenzioni in quanto hanno concretamente paura delle reazioni, a volte solo villane ma a volte anche molto aggressive, degli automobilisti multati. Forse ci vorrebbe per loro una preparazione psicologica che li mettesse in grado di affrontare con più sicurezza il temuto «nemico». Detto questo, è vero che la moda in generale mette a soqquadro la città, traffico pazzo, taxi introvabili, parcheggi ancora più impossibili del solito, però dura una settimana, due volte all’anno, quattro settimane se si considera anche quella maschile. E si tratta di uno dei pochi veri business della città (per negozi, hotel e ristoranti oltre che per le case di moda e i loro dipendenti).

Isabella Bossi Fedrigotti 30 settembre 2011 10:45

milano.corriere.it

5 commenti

  1. A traffico buono, servizio buono; a traffico così così, servizio così così; a traffico di m…., servizio di m….

  2. Nulla di nuovo!!!
    La Signora si adegua alla linea dei Suoi “proprietari”!!!
    Domanda da un milione di euro, chi c’è nella propietà del Corsera?
    Risposta, 3/4 noti personaggi di C……….ia.
    O perbacco!!!!
    M….si!!!

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