Smog da record, mai così alto in cinque anni

polveri-sottili-pm10Doppiato il limite europeo delle polveri. Super Ecopass, via alle consultazioni. I commercianti: non paghiamo

Verziere, cuore della città, i livelli di smog non erano così alti da cinque anni. Settanta giorni fuorilegge dal primo gennaio a oggi. Le regole europee per la protezione della salute ne concedono al massimo 35 in un anno: «bonus» già superato e doppiato. Aumentano i giorni «rossi» anche in via Pascal (dai 42 «sforamenti» del limite di polveri sottili del 2010, ai 53 del 2011) e in via Senato (da 51, a 66). E salgono anche le medie su tutto l’anno. Il limite è di 40 microgrammi per metro cubo di Pm10, l’anno scorso Milano era scesa per la prima volta sotto la soglia. Che nel 2011 è stata però di nuovo superata: siamo a 45 al Verziere e 44 in via Senato. «Se il trend di riduzione dello smog non è molto deciso – commenta Michele Giugliano, docente di Inquinamento atmosferico al Politecnico – può essere sconvolto o quanto meno regolato dalle condizioni meteo». Il Comune si troverà a rilanciare Ecopass in un anno nero per lo smog. «In linea generale è giusto intervenire sulla congestione – continua Giugliano -. Ma resta il problema grosso del traffico commerciale».

Il confronto pubblico. Il primo esame della congestion charge si svolgerà domani a Palazzo Marino. Gli assessori Pierfrancesco Maran (Mobilità) e Franco D’Alfonso (Commercio) presenteranno gli «scenari» del nuovo Ecopass al mondo del commercio e dell’artigianato. La linea delle categorie è netta: «Il traffico di servizio dev’essere esentato dal pagamento del pedaggio – spiega Simonpaolo Buongiardino, presidente di Assomobilità -. I costi del ticket sarebbero scaricati sui cittadini». Il 29 settembre la giunta ascolterà gli ecologisti, da Legambiente ai Genitori antismog.
La delibera d’urgenza. Il confronto su regole e deroghe della congestion sarà accompagnato dall’approvazione di una delibera che affronti i picchi d’inquinamento. Il provvedimento per le fasi di emergenza vuole «migliorare» l’impianto ereditato dalla Moratti: dopo 10-15 giorni consecutivi di polveri fuorilegge (il calendario è da decidere) scatteranno domeniche a piedi, restrizioni alla circolazione, l’abbassamento di un grado delle temperature degli uffici pubblici e agevolazioni sui trasporti Atm (il biglietto da 1,50 euro potrà essere utilizzato come giornaliero). «Concorderemo le misure con Regione e Provincia», promettono da Palazzo Marino. La scadenza: 15 ottobre. Il giorno in cui s’accendono le caldaie e scattano i divieti del Pirellone per i mezzi più vecchi.
I bus di notte. La «Rete notturna» è il primo «assaggio» del promesso «potenziamento del trasporto pubblico» che dovrà accompagnare la riforma dell’Ecopass. La sperimentazione partirà sabato notte: 11 linee dalle 2 alle 6 del mattino, una corsa ogni mezz’ora. I biglietti, al contrario di quanto annunciato, non saranno venduti dalle emettitrici automatiche in superficie, ma stampati dai 260 parcometri utilizzati per il pagamento della sosta regolamentata (strisce blu).
Polemiche su Atm. Il debutto dei bus by night è però travagliato dalle critiche di Federconsumatori sul contratto di servizio e la gestione patrimoniale e contabile di Atm: «L’azienda ha bisogno di un miliardo di euro solo per finanziare i nuovi metrò, ma può "generarne" solo 400». Sono le scelte del recente passato a «condizionare» gli investimenti. La giunta Moratti, negli ultimi due anni di mandato, ha «prosciugato» le casse Atm prelevando 116 milioni di dividendi. «La politica ha indebolito la società, ora obbligata a ricorrerei ai prestiti», denuncia Gianmario Mocera, presidente lombardo di Federconsumatori: «La situazione debitoria è aumentata e i revisori hanno censurato l’accantonamento di riserve straordinarie per 19 milioni di euro nel 2009 e oltre 29 milioni nel 2010. Dicono: non c’erano "le condizioni contabili sostanziali per giustificare" quelle scelte. Atm potrebbe trovarsi in guai seri». Dunque? «Va modificato l’assetto della società – sostiene Federconsumatori -. Il rilancio passa dall’azionariato diffuso e dall’ingresso di fondazioni bancarie, fondi pensionistici e contrattuali».

Fonte: Corriere della sera – Santucci/Stella – 20/11/2011