Il nuovo Ecopass è l’incubo dei milanesi: si chiama Z.A.C.

garfields_nightmare_frontcover_large_mL3foCVCRWJq0m2C’è anche l’ipotesi di un pedaggio di 10 euro per tutti i veicoli, tranne gli elettrici e gli ibridi, fra i 6 «scenari» per il futuro del ticket d’ingresso all’area dei Bastioni presentati venerdì dall’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, nella seduta di giunta. Sul tavolo del sindaco e degli assessori sono state portate sei diverse soluzioni (guarda) realizzabili per il futuro di Ecopass e la riduzione del traffico in centro: una l’eliminazione dell’Ecopass per tornare alla circolazione libera a tutti in città, una per un Ecopass con incremento delle tariffe in ogni classe, due per una congestion charge a tariffa unica per tutti, a 5 o 10 euro, e due per una congestion con pedaggio differenziato, per fascia oraria e per stagione. «Il nostro obiettivo è migliorare il traffico e la qualità dell’aria – ha spiegato Maran dopo la riunione di giunta – e non fare cassa, non ci interessa. E siamo consapevoli delle difficoltà che i cittadini stanno affrontando in questo periodo».

L’IPOTESI DEL SABATO – Se le ipotesi presentate alla giunta sono studiate sul periodo feriale da lunedì a venerdì, Maran non esclude una futura applicazione del pedaggio anche al sabato: «Anche al sabato i carichi di inquinamento del traffico in centro non sono trascurabili – ha spiegato – e non escludo una considerazione sul sabato». Lo scenario con il ticket a 10 euro per tutti i veicoli, gpl, metano, benzina da euro 1 in su e diesel da euro 4 in su, permetterebbe, secondo gli studi presentati da Maran, di ridurre il traffico fino al 55% e il Pm10 fino al 30%, con un introito potenziale fra i 41 e i 48,7 milioni di euro all’anno. Divieto totale di accesso per i veicoli diesel fino agli euro 3.

GLI SCENARI «ESTREMI» – Sui sei scenari il Comune non formula nessun orientamento di partenza, ma apre una discussione con la città per arrivare ad una «scelta condivisa alla fine di ottobre». Gli esiti degli studi di Palazzo Marino sono condensati in queste possibilità: toccherà ora capire dove costi e benefici si equilibrano meglio. Agli antipodi, ovviamente, le ipotesi più drastiche che avrebbero gli esiti più netti: da un lato la libera circolazione per tutti i veicoli all’interno della cerchia dei Bastoni (scenario zero), ovvero un salto indietro al pre-Expo, che comporterebbe secondo le stime un aumento del traffico compreso tra il 18 e il 19% e un aumento di Pm10 allo scarico del 72% e totali del 34%; dall’altro la congestion charge con tariffa unica a 10 euro (scenario 2b), per cui entrano gratis nella cerchia soltanto i veicoli certi e ibridi, tutti gli altri pagano 10 euro ed è vietato l’accesso ai mezzi benzina e diesel pre-euro e diesel 1, 2, 3. Si tratta, sicuramente, dell’ipotesi più invisa, eppure sarebbe anche quella con i miglior effetti positivi tanto sul traffico, quanto sulle emissioni atmosferiche: il primo subirebbe una riduzione compresa tra il 47 e il 55%, mentre le Pm10 diminuirebbero allo scarico del 25% e le totali del 30%.

GLI ALTRI SCENARI – In mezzo in ventaglio di altri scenari con effetti vari: si va dall’estensione del pagamento a tutti i veicoli con l’incremento delle tariffe di ogni classe (chi non pagava pagherà 2 euro; chi ne pagava 2 ne pagherà 5 e chi ne pagava 5 ne pagherà 10) alla congestion charge a tariffa di 5 euro (in entrambi i casi il traffico diminuirebbe tra il 23 e il 28%, le Pm10 totali del 17% nel primo caso, del 22% nel secondo). Ipotizzate anche congestion charge per fascia oraria e per stagione: nella prima fattispecie pagherebbero tutti (ad eccezione dei mezzi ecologici che entrano gratis e dei mezzi più inquinanti che non entrano affatto) una tariffa di 6 euro dalle 7.30 alle 11.30 e di 3 euro dalle 11.30 alle 19.30. Si otterrebbe così una diminuzione del traffico compresa tra il 19 e il 21% e delle Pm10 totali del 21%. Lo scenario calibrato sulle stagioni, invece, immagina l’accesso libero per gli ecologici, il divieto per i più inquinanti, ed una tariffa unica per gli altri mezzi di 6 euro dal 15 ottobre al 15 aprile e di 3 euro per i restanti sei mesi.

ASSEMBLEE NELLE ZONE – Su queste possibilità il Comune vuole ora confrontarsi con i cittadini. La necessità di intervenire viene comunque ribadita anche considerando che, come ha fatto notare l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, «il prossimo inverno cominceranno i lavori della M4 che taglia la città. Vogliamo confrontarci con la città – ha spiegato l’assessore – organizzeremo delle assemblee nelle zone, incontreremo le istituzioni, i sindacati, le università, le categorie produttive e i Comuni dell’hinterland. Queste sono le ipotesi allo studio, vorremmo arrivare ad una scelta condivisa con la città alla fine di ottobre. Qualunque sia il provvedimento che adotteremo, tutte le risorse che ne deriveranno, nonostante il momento di crisi, saranno destinati ad interventi per la mobilità sostenibile e per l’ambiente che portino risultati visibili e certificabili».

fonte: milano.corriere.it 16/09/2011

2 commenti

  1. Potrebbe essere un’IDEA estendinbile ……con delle TELECAMERE posizionate sugli SPAZI riservati allo stazionamento TAXI che sanziona I M M E D I A T A M E N T E!!!!!! i NON aventi DIRITTO!!!!!!! L’ Amministrazione Comunale avrebbe un ritorno ECONOMICO Notevole e si eviterebbero discussioni spiacevolissime con automobilisti (qualche volta) VERAMENTE maleducati e prepotenti! PROPONIAMO?!?!?!

  2. qu


    Federico TO 10:

    Potrebbe essere un’IDEA estendinbile ……con delle TELECAMERE posizionate sugli SPAZI riservati allo stazionamento TAXI che sanziona I M M E D I A T A M E N T E!!!!!! i NON aventi DIRITTO!!!!!!! L’ Amministrazione Comunale avrebbe un ritorno ECONOMICO Notevole e si eviterebbero discussioni spiacevolissime con automobilisti (qualche volta) VERAMENTE maleducati e prepotenti! PROPONIAMO?!?!?!

    sarebbe l’unica soluzione logica possibile,la fine di tutti i nostri problemi,tutti…..di parcheggio.

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