PM greco sfida sulle riforme taxi. Lo sciopero continua

 

parlamento_ateneATENE – Il Primo Ministro greco George Papandreou oggi mercoledì ha invitato a colloquio i tassisti per porre fine a 10 giorni di sciopero che ha causato disagi al turismo, ma ha insistito che le riforme previste andranno avanti. “Si aprirà alle professioni chiuse, nonostante la caparbietà dei protestanti … che paralizzano porti, aeroporti e strade nel mezzo della stagione turistica“, ha detto Papandreou  in un discorso televisivo ai legislatori del partito di governo. “Il governo ascolterà ogni proposta … ma questa liberalizzazione ci sarà comunque“, ha detto Papandreou , riferendosi ad una riforma richiesta da parte dei creditori internazionali della Grecia che stanno ora mantenendo a galla  l’economia greca. Lo sciopero è iniziato dopo che un nuovo ministro dei trasporti nominato nel mese di giugno ha abbandonato un progetto precedente di riforma concordato dal suo predecessore con i sindacalisti che avrebbero limitato il numero di licenze di taxi sulla base della popolazione di ciascuna regione.

I tassisti, sostengono che la piena liberalizzazione causerà un eccesso di taxi che affonderà  il valore delle loro licenze di esercizio, che sono trasferite con somme a sei cifre.
I tour operator e il governo hanno detto che la protesta ha danneggiato la reputazione del paese all’estero, al culmine della stagione delle vacanze.
“Mi appello ai proprietari di taxi per cooperare su questo punto. Chiedo loro di essere consapevoli degli effetti negativi della loro mobilitazione durante un periodo critico per il turismo, la vita economica del paese e dei cittadini”, ha detto Papandreou.
L’Unione europea e Fondo monetario internazionale hanno chiesto deregolamentazioni radicali in vari settori  del lavoro in cambio di molti miliardi di dollari di prestiti necessari per salvare Atene inadempiente sul suo debito.
Circa 8.000 tassisti hanno protestato contro la riforma ad Atene martedì e il loro leader sindacali hanno minacciato di provocare ulteriori disagi a meno che le loro richieste siano soddisfatte.

Articolo in lingua originale: AFP 27/7/2011

2 commenti

  1. però leggendo questi articoli sembra sempre che il nostro unico problema sia il valore della licenza. invece c’è anche il fatto che una liberalizzazione ci priverebbe anche del lavoro quotidiano, della pagnotta. questo però non si riesce a farlo capire bene all’opinione pubblica. e secondo me questo equivoco ci danneggia non poco. perché un conto è dire che della gente protesta per non perdere un capitale, un altro conto è dire che protesta perché difende il proprio diritto a campare degnamente, senza essere ridotta alla sussistenza. credo che chiarire questo sarebbe un modo per iniziare a scalfire, poco poco, quel muro di indifferenza generalizzata che ci circonda.

  2. Concordo Luca, in ballo non c’è solo il valore della licenza, che per molti magari giovani come me è una cosa che si vedrà piu in la. C’è anche l’incasso giornaliero, che gia è quello che è….

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