Finanziaria fase due: nove impegni per la crescita

mannaiaIl quotidiano economico “Ilsole24ore” riassume in nove punti la “cura” per il rilancio economico. Il quinto punto  prevede un piano di liberalizzazione di licenze e orari per tutte le attività del commercio, servizi, farmacie, para-farmacie e reti distributive.
La manovra approvata ieri definitivamente va nella direzione giusta del pareggio di bilancio, ma è indispensabile una fase due che ponga la crescita al centro della politica economica. Il metodo della coesione ha dato buoni frutti e va riproposto su alcuni punti. Il Sole 24 Ore ne indica nove irrinunciabili. Non si tratta solo di agire su entrate e spese ma anche di adottare misure che segnino un cambiamento nel modo di operare della pubblica amministrazione e restituiscano agli operatori – cittadini e imprese – gradi di libertà e trasparenza nei rapporti con lo Stato.

1 – Riduzione della tassazione sul lavoro che porti a un alleggerimento dell’Irap attraverso una rimodulazione dell’Iva. Questa ricomposizione darebbe più slancio al Pil, perché la riduzione del costo del lavoro agisce su competitività, prezzi e margini delle imprese e ampiamente compensa l’effetto negativo sui consumi dell’inasprimento dell’Iva. Per evitare che la maggior aliquota Iva finisca in maggiore evasione occorre potenziare gli strumenti di controllo.

2 -L’innalzamento dell’età pensionabile obbligatorio per tutti a 70 anni, accorciando il percorso che, con l’ultima manovra, farebbe raggiungere tale soglia nel 2050, per arrivarvi entro il 2020. Ciò permetterebbe di pagare pensioni più elevate e di ridurre gradualmente il carico dei contributi sociali molto elevati.

3 – L’Europa adotti eurobond (titoli di debito europeo) per sostenere i Paesi in difficoltà, evitando l’innalzamento nell’area euro dei tassi e garantendo la possibilità per tutti i Paesi membri di finanziarsi a costi accettabili. L’Efsf (ma si possono immaginare anche altri emittenti come la Bei o il nuovo veicolo Esm) potrebbe collocare bond fino a 2.000 miliardi (dagli attuali 225) con garanzie pari a circa 3.500 miliardi. Questa raccolta potrebbe servire anche a sostenere direttamente (e non a parole) investimenti in infrastrutture transnazionali con una importante ricaduta anche per l’Italia.

4 – Scossa forte sulle privatizzazioni a cominciare dalla Rai e dalle aziende di public utility oggi possedute da enti locali o da loro controllate. Al di là dei vantaggi diretti sul debito e quindi del risparmio sulla spesa per interessi, si ridurrebbe drasticamente l’intervento diretto della politica (e delle sue logiche spartitorie e di arricchimento) nella produzione di beni e servizi.

5 – Un piano di liberalizzazione di licenze e orari per tutte le attività del commercio, servizi, farmacie, para-farmacie e reti distributive. Liberalizzazione delle professioni. Potenziamento del ruolo dell’Antitrust. Adozione del principio per cui nessun cittadino e nessuna impresa sono tenuti a presentare certificazioni che sono già in possesso della pubblica amministrazione.

6 – Definire un patto di stabilità interno effettivamente non derogabile sui parametri dei costi standard per la spesa sanitaria.

7 – Aumento delle rette universitarie. Non c’è motivo per cui chi può permetterselo non debba pagare in modo adeguato l’investimento formativo dei figli. Gli studenti meritevoli e non abbienti vanno invece sostenuti con un sistema generoso e mirato di borse di studio e/o di prestiti (come in numerose esperienze straniere).
Ciò spingerebbe a migliorare nettamente la gestione delle università, perché ne farebbe dipendere il finanziamento in modo più marcato e diretto da quanto gli studenti versano. Abolizione del valore legale del titolo di studio, per cui non varrà più che un diploma ottenuto abbia lo stesso valore indipendentemente dalla bontà dell’ateneo in cui è stato conseguito.

8 – Trasparenza della pubblica amministrazione:una forte iniziativa con l’adozione di una legge per la libertà d’informazione ("Freedom of Information Act", secondo le migliori esperienze straniere). Questo consentirebbe di monitorare l’operato dei funzionari pubblici e li renderebbe più responsabili di inutili ritardi, evitando il rimpallo delle pratiche tra un ufficio e l’altro.

9 – Riduzione dei costi della politica: adeguamento immediato delle indennità dei parlamentari e del numero degli eletti alla media europea, abolizione delle Province e accorpamento dei Comuni più piccoli, dimezzamento delle rappresentanze dei consigli regionali, comunali e circoscrizionali e riduzione dei componenti dei cda di tutte le società controllate dagli enti locali. Queste scelte possono avere un significato speciale per restituire credibilità alle istituzioni.

Siamo ben consapevoli che la ricetta per la crescita è composta da molti ingredienti e che questa lista non li esaurisce certo tutti. Le imprese stesse devono agire sulla propria governance, patrimonializzazione, dimensione, innovazione come mostrano i sempre più numerosi casi di successo. Ma l’ingrediente principale è costituito dalla fiducia e queste misure ridarebbero slancio alla voglia di fare che negli imprenditori e nei lavoratori italiani non è mai venuta meno e che è il vero capitale del Paese.

Fonte: Il sole24ore – 16/7/2011

7 commenti

  1. personalmente anche l’idea di andare in pensione a 70 anni non mi fa impazzire…la marcegaglia è pure peggio di montezemolo…

  2. Che meraviglia!!! Liberalizziamo tutto così alla fine rileva tutto confindustria, facciamo tutti 24 ore su 24 di lavoro (così riusciamo a distruggere le famiglie o, al limite, i costi dei dipendenti per un’ azienda saranno sostenibili solo sottopagando i medesimi) per 365-366 giorni all’ anno e andiamo in pensione a 70 anni così i giovani non lavorano più, restano precari fino a 52 anni e sono ricattabili e sottopagabili… bene, benissimo, una ricetta splendida, non c’ è che dire!

  3. Che aspettarsi dal il sole24ore? schiavi di confindustria e dei Montezemolo vari, obiettivo principale è distruggere il ceto medio. Le parole di questi economisti mi fanno veramente ridere:

    1- Riduzione della tassazione sul lavoro agirà su competitività, prezzi e MARGINI delle imprese ahhahahaha, non si parla di aumento degli stipendi

    2 -L’innalzamento dell’età pensionabile obbligatorio per tutti a 70 anni. Lavoreremo con il pannolone, e se siamo sfigati un po di Alzaimer e Parkinson, al primo mese di pensione come minimo schiattiamo

    3-L’Europa adotti eurobond, gli USA hanno affrontato la crisi facendo debiti statali (bond), da ieri Obama parla in Tv di Default ogni secondo. Non mi pare quindi una grande pensata

    4-privatizzazioni public utility quindi ATM, A2A ecc… ovviamente svendute ai suddetti a 4 euro, Per poi mettere i biglietti del tram a 4 euro l’uno

    5 – Liberalizzazioni 100% ovvero anarchia totale, i vecchi artigiani e commercianti verranno ridotti sull’astrico per poi i nostri Montezemolo aprire le grandi catene con i capitali delle banche amiche. (Provate a chiedere un Mutuo, vi fanno anche una radiografia!!!)

    6 – Trasparenza della pubblica amministrazione, miiiiiiii che idea rivoluzionaria! La Legge n. 241 del 1990 sulla trasparenza delle attività della Pubblica Amministrazione, oltre a stabilire norme precise sull’iter dei procedimenti amministrativi (termine per la conclusione, indicazione del responsabile del procedimento, notifica dell’avvio del procedimento all’interessato, ecc.) riconosce al cittadino il diritto di accedere ai documenti amministrativi, ai provvedimenti e alle fonti, garantendogli la possibilità di partecipare al procedimento che lo riguarda.

    9 – Riduzione dei costi della politica: bè almeno qui sono daccordo hehehehehe

    Dobbiamo controllare l’operato dei politici ma dobbiamo difenderci da questi intellettuali da strapazzo! figli di papà che non si sono mai sporcati le mani nella loro bella vita!

  4. ..ormai tutto è in mano alle banche, e se andiamo avanti così anche le nostre vite..

  5. purtroppo anche il testo da voi riportato parla chiaro. i prossimi mesi saranno decisivi per le sorti del nostro e di altri mestieri. ognuno di noi ha il dovere di informarsi correttamente. non limitiamoci a chiedere informazioni ai rappresentanti di categoria. anzi: sollecitiamoli al massimo. devono darsi da fare come mai prima. e lo faranno solo se avranno di fronte persone che pretendono risposte. certo, dobbiamo anche metterci a disposizione e fornire il massimo aiuto. non vanno lasciati da soli. perché il momento è difficile. non credo che questo governo avrà la forza per concludere un percorso sulle liberalizzazioni. probabilmente finirà prima. ma in questo caso per noi sarà come passare dalla padella nella brace. se il dopo berlusconi fosse un governo istituzionale guidato da monti saremmo liberalizzati un minuto dopo l’insediamento. e siccome eventuali elezioni sarebbero forse vinte dall’attuale opposizione, non ho bisogno di dire cosa ci farebbero questi gentiluomini. insomma, mettiamola come ci pare, qui noi rischiamo sempre una brutta fine. ma è nei momenti decisivi che occorre dar fondo a tutta la forza d’animo. RESTIAMO UNITI. FACCIAMO FRONTE COMUNE.

  6. è vero,un sit in ora non servirebbe a nulla…aspettiamo e poi ne parleremo sul da farsi…io dico solo che sono un tassista da 4 mesi,ho speso un occhio della testa per comprare la licenza a milano dove praticamente ho investito i risparmi di 20 e dico 20 anni di lavoro e questi intenderebbero fare carta straccia dei miei soldi e rovinare a me come tantissimi altri???? ne riparleremo…siamo tanti e sai ******re l’italia per giorni non sarebbe simpatico per i nostri signori che ci governano magnificamente….dico una frase famosa di scalfari..”IO NON CI STO” …NON CI STO A FARMI ROVINARE DA DEI SIGNORI CHE PER SUDARE DEVONO SOLO ANDARE A PRENDERE IL SOLE E NON SANNO MINIMAMENTE COSA VUOL DIRE FARSI IL MAZZO IN MACCHINA PER DIECI ORE CON 34 GRADI…OPPURE IN UNA FABBRICA DOVE LAVORA LA MIA COMPAGNA PER 9 ORE PER LA MISERA PAGA DI 900 EURO AL MESE…NON CI STO PIùùùùùùù ED è L’ORA DI FINIRLAAAAAAAAA….le battaglie si vincono con l’unita,quello che dovremo fare è passare parola e restare uniti :::scusate il mio sfogo,ma pensare di aver buttato tutti i miei risparmi in un qualcosa che rendesse più sicuro il mio futuro e che ora rischierebbero con una liberalizzazzione selvaggia di diventare carta straccia mi fa diventare matto…ditemi cosa ne pensate…ciao
    ..

  7. guardate cosa diceva P******…Quanto ai taxi, la linea è la stessa della Moratti: «Io sono sempre stato contrario alla liberalizzazione delle licenze».

    vedremo…….

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