Il "buon lavoro signor sindaco” di Marco

Oh Tzigano, dall’aria triste e appassionata,
che fai piangere il tuo violino fra le dita,
suona ancora, come una dolce serenata,
mentre, pallido, nel silenzio ascolterò
questo tango che, in una notte profumata,
il mio cuore ad un altro incatenò.

Suona solo per me,
o violino tzigano.
Forse pensi anche tu
a un amore, laggiù
sotto un cielo lontan.
Se un segreto dolor
fa tremar la tua mano
questo tango d’amor
fa tremare il mio cuor,
oh violino tzigano.

Tu che sogni la dolce terra d’Ungheria,
suona ancora con tutta l’anima tzigana.
Voglio piangere, come te, di nostalgia
nel ricordo di chi il mio cuore abbandonò.
Come il canto che tu diffondi per la via
con il vento, la mia passione dileguò.

Suona solo per me,
o violino tzigano.
Forse pensi anche tu
a un amore, laggiù
sotto un cielo lontan.
Se un segreto dolor
fa tremar la tua mano
questo tango d’amor
fa tremare il mio cuor,
oh violino tzigano.
Suona solo per me,
o violino tzigano.
Forse pensi anche tu
a un amore, laggiù
sotto un cielo lontan.
Questo tango è d’amor;
ma il mio amore è lontano.
Suona, suona per me
pur se piango per te,
oh violino tzigano!

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