Chiedevano il “pizzo” ai tassisti

Un vero e proprio taglieggiamento, quello scoperto dalla Guardia di Finanzia a danno dei tassisti e approdato dalle sabbia dorate della Costa Smeralda alle aule del tribunale di Tempio Pausania. Il giochetto era portato avanti da anni dai portieri d’albergo dei lussuosi hotel Cala di Volpe, Pitrizza e Romazzino, tutti di Porto Cervo e appartenenti alla nota e prestigiosa catena Starwood.

NIENTE MANCIA. NIENTE LAVORO – Il “pizzo” che i tassisti erano costretti a versare al quartetto per lavorare con i clienti degli hotel andava dal 18 al 25%. Insomma, niente “mancia”, niente chiamate, niente lavoro. Secondo il procuratore Mario D’Onofrio, l’accusa per i quattro, in concorso tra loro, è di estorsione continuata ai danni di 11 autisti di limousine che si sono rifiutati di sottostare al ricatto. Purtroppo la prima udienza del processo, svoltosi l’altro ieri, ha dovuto essere aggiornata al prossimo giugno per vizi procedurali, nella fattispecie la mancata notifica degli atti a qualcuno degli imputati e anche alle parti lese. L’indagine delle Fiamme Gialle, partita nel 2008, ha avuto origine dalla reazione dei tassisti con regolare autorizzazione nei confronti degli abusivi, cioè privi di licenza i quali, non pagando tasse, potevano evidentemente permettersi di versare senza troppi problemi una parte consistente dei loro guadagni al personale alberghiero, che quindi preferiva servirsi di loro piuttosto che degli operatori autorizzati.

INTERCETTAZIONI – Il lavoro dei finanzieri ha richiesto alcuni “blitz” e lunghe intercettazioni telefoniche delle chiamate provenienti dalle receptions degli hotel, nel corso delle quali è emerso il meccanismo, in atto almeno dal 2006. I quattro portieri sono stati rinviati a giudizio e uno di loro, già in pensione, è indagato anche per evasione fiscale, poiché nel corso della sua attività ha nascosto all’erario redditi per la bellezza di 2,35 milioni di euro. Dalle indagini non risultano emergere responsabilità da parte della proprietà delle strutture alberghiere. La vicenda è, ovviamente, solo la punta dell’iceberg di un sistema diffusissimo e consolidato. Chi scrive ha raccolto più volte le sconsolate confidenze di tassisti costretti a sacrificare una parte dei loro introiti per versarli ai pescecani-concierge di hotel ubicati in varie parti d’Italia e recentemente anche la trasmissione Le Iene ha parlato dell’argomento in tivù.

Fonte: sicurauto.it – R.Celi – 17/4/2011

Foto: Una scena dal film “I mostri” di Dino Risi