Supplemento festivo 17 marzo, meriti e colpe

Ne riparliamo il 17… nel bene e nel male! Così commentavo al post ripescato da Marco il giorno 14, perché dopo tutto quel tempo trascorso dal 2 febbraio, data in cui abbiamo focalizzato l’attenzione su una circostanza su cui bisognava attivarsi, nulla di ufficiale o di ufficioso era ancora pervenuto. Il giorno 15, l’Ufficio Autopubbliche inoltrava ad una nutrita lista di distribuzione la determinazione dirigenziale che autorizzava il supplemento fisso di euro 2.10 da sommare a fine corsa all’importo segnato sul tassametro. Il fatto che TaxiStory abbia divulgato l’informazione in modo molto veloce, anticipando di fatto i cosiddetti “canali ufficiali”,  ha di fatto creato perplessità da parte di alcuni colleghi, sull’attività di chi dovrebbe essere preposto a un simile compito. E’ possibile da tutto questo esprimere dei giudizi a volte anche precisi, se rivolti in una determinata direzione, oppure trarre indebite conclusioni, se rivolte in direzione opposta. Un collega ci fa osservare che già dal giorno 3 febbraio, due associazioni sindacali hanno sottoposto la questione agli uffici competenti, sollecitando in tal senso un provvedimento opportuno. Si lamenta anche il fatto che la delibera sia stata decisa in forte ritardo e diffusa in un orario (dopo le ore 18) in cui gli uffici delle organizzazioni sindacali potevano anche essere chiusi e quindi impossibilitati ad organizzarsi tempestivamente. Tutto ciò lo possiamo confermare. Sicuramente in un ufficio chiuso, quando tutti hanno timbrato il cartellino e se ne sono andati a casa, non c’è più nessuno che apre la posta elettronica o che prepara i volantini da affiggere il giorno dopo ai posteggi. Eppure esiste qualcuno che non timbra il cartellino o che ha un PC portatile dal quale può verificare l’ arrivo della posta,  se poi reputa che ci sia qualcosa di urgente da diffondere, clicca su INVIO e rilancia il messaggio a qualcuno che lo può a sua volta diffondere a un buon numero di persone.

2 commenti

  1. stiamo tutti vivendo una trasformazione epocale nei modi di comunicare e questo é un potente mezzo che , se ben usato(né vincitori né vinti), porta sempre al bene collettivo. gianni

  2. L’ha capito anche il Vaticano che (storicamente) ha sempre faticato a seguire le innovazioni.
    Strano che (qui da noi) i capimestiere non se ne siano ancora accorti.

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