Veneto: un’intesa per migliorare il servizio taxi

Firma_intesa_Taxi006Grazie ad una “politica di liberalizzazione intrapresa da oltre un decennio” ecco arrivare una immediata e netta applicazione delle norme introdotte dal decreto liberalizzazioni per il miglioramento del servizio taxi.  Che cosa hanno firmato le organizzazioni di categoria? Una intesa scellerata di pura e servile accondiscendenza che non tiene in benchè minima considerazione le richieste più volte sollecitate di sgravi fiscali, carburanti a prezzo agevolato, screening sanitari programmati, riconoscimento dello stato di lavoro usurante, riconoscimento di patologie per cause professionali, trattamento per le tassiste in maternità, fondo economico per le vittime di aggressioni… e potrei proseguire.  State certi che quello del Veneto, non rimarrà un caso isolato.


L’intesa per migliorare il servizio taxi, firmata questa mattina tra Regione e organizzazioni di categoria, parte dalla constatazione che il Veneto ha avviato da oltre un decennio una politica di liberalizzazione e qualificazione del servizio, con azioni finalizzate ad una maggiore concorrenza nel mercato del trasporto pubblico non di linea, alla verifica costante del rapporto domanda/offerta, alla diversificazione dei servizi di trasporto in grado di soddisfare le necessità dell’utenza diversamente abile e del trasporto di piccoli gruppi di persone, oltre che alla promozione e all’introduzione di elementi di sicurezza e qualità del servizio, grazie anche all’introduzione della “Carta dei servizi”.
“Tale politica – ha ricordato l’assessore Renato Chisso – è stata condotta di concerto con gli Enti Locali e i rappresentanti delle Associazioni di categoria ed ha portato a significativi risultati: è stato realizzato il Consorzio Regionale Radiotaxi Veneto e creato il sito www.radiotaxiveneto.it di interfaccia con l’utenza. E’ stato inoltre attivato il “Numero Unico Regionale” 199484950: un’unica modalità di accesso al servizio da tutto il territorio regionale. E’ stato pure reso operativo il servizio “SMS taxi” istituito attraverso un unico numero telefonico in tutta la Regione per dare una risposta anche ai non udenti, ma rivolto anche a chi preferisce servirsi di questa tecnologia. E non finisce qui, perché è stata attivata una convenzione per utilizzare il numero unico anche per i taxi acquei nella laguna di Venezia; sono state rese operative tariffe sociali in convenzione (Rotary Venezia – Mestre); la compartecipazione del costo del servizio erogato tra più soggetti con benefici considerevoli per l’utente (7,10 euro per ogni corsa nel periodo di validità); Taxi rosa e Taxi d’argento nei Comuni di Padova e Treviso; tariffe sociali scontate per utenza diversamente abile nel Comune di Verona”. Le azioni intraprese dalla Regione di concerto con gli Enti Locali e con le Associazioni interessate hanno caratterizzato un aumento graduale e sistematico del numero di licenze, basato su oggettive esigenze del territorio, su elementi di misurazione imparziali.
Alla luce della positiva esperienza del modello Veneto e in relazione alle recenti “Disposizioni urgenti per la concorrenza lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”, le parti firmatarie dell’intesa hanno convenuto di intraprendere, ciascuno per quanto di propria competenza, iniziative per promuovere presso il Governo e il Parlamento l’accoglimento di una serie di principi condivisi in sede di riforma della disciplina taxi. Tali principi riguardano:

il mantenimento in capo alle Regioni e agli Enti locali delle competenze in materia di regolamentazione del servizio taxi, evitando il trasferimento di competenze ad autorità nazionali, nel rispetto di quanto disposto dal Titolo V della Costituzione;
l’attuazione di una regolamentazione concertata del servizio taxi, nell’ottica di una maggiore apertura del mercato e di un migliore accesso alla professione, attraverso il coinvolgimento degli Enti territoriali interessati e delle organizzazioni sindacali e associazioni di categoria maggiormente rappresentative;
la fissazione di tariffe massime a tutela dei consumatori, inclusa la possibilità di stabilire tariffe predeterminate per tragitti prestabiliti, e adeguamento delle tariffe solo in funzione di parametri oggettivi e del raggiungimento di specifici indicatori di qualità del servizio;
una maggiore libertà nella modularità delle tariffe rispetto a quelle massime, ferma restando la possibilità di una corretta e trasparente pubblicizzazione e attuando tendenzialmente l’armonizzazione con le regole generali dettate a livello di bacino integrato regionale o sub-regionale. Le tariffe dovranno comunque assicurare una corretta relazione con gli oggettivi costi di esercizio, inclusa una congrua remunerazione dell’attività;
l’ambito operativo comunale con extraterritorialità intesa come principio condiviso, secondo procedure concordate con gli enti territoriali, al fine di garantire adeguati standard minimi di erogazione del servizio, tenendo conto delle esigenze di mobilità, nonché dell’intensità dei movimenti aeroportuali, ferroviari e turistici;
l’incremento delle licenze, ove ritenuto necessario da parte degli Enti competenti, disposto in relazione a comprovate ed oggettive esigenze di mobilità e alle caratteristiche demografiche e territoriali di riferimento, e loro assegnazione mediante asta pubblica anche al fine di garantire le entrate fiscali a favore della Pubblica Amministrazione e la salvaguardia del valore delle imprese, attuato attraverso l’incremento patrimoniale derivante dagli investimenti autofinanziati in essere e futuri all’interno del bacino regionale o sub-regionale;
l’incremento dell’offerta, finalizzato a garantire un servizio adeguato alle esigenze della domanda di mobilità dei cittadini, attraverso la possibilità di essere sostituiti alla guida da chiunque abbia i requisiti di professionalità e moralità richiesti dalla normativa vigente, evitando il cumulo delle licenze che porterebbe al rischio della concentrazione di mercato e quindi alla creazione di oligopoli e alla trasformazione di lavoro autonomo in lavoro subordinato;
una maggiore libertà nella determinazione degli orari di lavoro e della sua organizzazione d’intesa con le associazioni di categoria, salvo l’obbligo di garanzia di un servizio minimo in tutto l’arco della giornata e la possibilità di sviluppare nuovi servizi integrativi come il taxi ad uso collettivo o altre forme innovative;
il proseguimento di un percorso per il miglioramento degli standard qualitativi del servizio, anche attraverso l’introduzione di un sistema di incentivi, finalizzato al miglioramento del parco veicolare e della sua sostenibilità ambientale, alla qualificazione professionale dei conducenti e al miglioramento delle condizioni strutturali del servizio (es. corsie preferenziali, percorsi dedicati, parcheggi e infrastrutture di supporto logistico e tecnologico).
Fonte: Trasporti-Italia.com – 06.3.2012

12 commenti

  1. copia e incolla. bene, la vertenza di categoria Leo deve essere preparata e discussa a livello nazionale ed è tempo di cominciare. le organizzazioni firmino pure fotocopie del decreto, perchè se osano avvallare abbassamenti di tariffe o emissione di nuove licenze è meglio che prenotino biglietti per vacanze molto lontane sin d’ora

  2. Il vento cambia e gli skipper (Confartigianato e CNA in testa) strambano. Occhio a non prendervi il boma in testa!
    E’ ora di convocare una conferenza nazionale.

  3. Incredibile come i vermi non perdano tempo per cominciare il loro sporco lavoro, occhi aperti e menti sveglie, qui bisogna darsi da fare anche per la massa di colleghi a cui interessa solo chi e’ il quarto per giocare a briscola. Inutile sperare nello status quo, la situazione e’ in fermento e a breve se ne vedranno delle belle

  4. leggendo il tutto a me non sembra che i veneti abbiano fatto un brutto accordo .

  5. E’ una scelta scellerata.

    Tuttavia, finita la bufera, nei posteggi si sente parlare solo di calcio…

    Invece ora bisognerebbe iniziare a lavorare per ottenere ciò che sarebbe giusto ci fosse riconosciuto.

    Conferenza nazionale ? OK troviamoci !

    Da che parte si comincia ?
    Chi ci coordina ?

    Io sono a disposizione…

    Ma facciamo qualcosa…non continuiamo la ns. routine anonima sino al prossimo governo che deciderà di liberalizzarci !!

  6. la cooperativa radiotaxi di Padova era nota che per contrastare i noleggi aveva da molti anni creato lei stessa servizi navetta e offerte di minibua da noleggio ,integrando nel servizio offerto sia i taxi ,che il noleggio.Il suo errore è stato ,come credo la Cotabo di Bologna,di non precisare questa loro posizione e partecipare a pieno titolo con coloro che nel parlamentino si opponevano ai noleggi che chiedevano la liberizzazione dai vincoli della 21/92.L’intesa sottoscritta in Veneto indebolisce la posizione di chi non aveva percorso lo stesso cammino di sviluppo e che ora si trova invaso da noleggi abusivi da emarginare ,con la proposta di aumentare la flotta taxi in una situazione di crisi.

  7. Chiedo scusa ma, o non capisco io o non so leggere o…….
    Mi pare che quanto sopra non sia null’altro che una copia dell’accordo che abbiamo firmato in Lombardia.
    Se ricordo bene i commenti sul nostro accordo erano positivi, perchè tanto scandalo se gli stessi accordi li prendono in Veneto?
    Attendo “illuminazioni”.
    Grazie

  8. Visetaxi » Io ho il maledetto vizio di leggere tra le righe, tant’ è che ho letto l’articolo molte volte prima di pubblicarlo e quindi esprimere il mio personale giudizio, e ci sono alcune paroline che non mi garbano. Sarà perchè in tutti questi mesi ho letto più decreti ed emendamenti che giornali e riviste, ho passato più ore su TaxiStory e su Facebook che con mia moglie…ho occupato i miei neuroni ascoltando e leggendo di tutto e di più sulle liberalizzazioni, da chi ci vuole male e da chi ci vuole bene (quanti??) che a volte ho dubbi sulla mia sanità mentale. Avvisatemi se dò segni di squilibrio

  9. Visetaxi » OOOPS! Dimenticavo le “paroline”:

    1. …maggiore apertura del mercato e di un migliore accesso alla professione…
    2. l’incremento delle licenze (..) mediante asta pubblica anche al fine di garantire le entrate fiscali a favore della Pubblica Amministrazione
    3. possibilità di essere sostituiti alla guida da chiunque abbia i requisiti di professionalità e moralità (Questo sposa in toto il nuovo articolo 10 comma 1 della legge 21/92, molto più libertino rispetto al precedente).

  10. Leonardo, quanto tu dici non sposta di una virgola il mio post!
    L’accordo Veneto è identico a quello Lombardo in ogni sua singola riga:
    Continuo perciò a non capire, sarà perche son duro di comprendonio?
    Spiegami tu perchè, a parità di contenuti, l’accordo Lombardo è stato accolto più benevolmente mentre questo è stato tacciato di essere scellerato.
    Grazie e ciao

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