Bolzano Telecamere obbligatorie per i taxi

altoadige.gelocal.it Per la sicurezza sia dei tassisti che degli utenti a partire dal 2018 tutti i taxi dovranno essere dotati di una telecamera interna che sarà attivata durante il tragitto e i clienti dovranno esserne informati. È una delle novità, approvate ieri dalla giunta comunale, nell’ambito delle modifiche del regolamento per la concessione del servizio taxi. L’obbligo vale per le licenze in essere come per quelle nuove.  La necessità di metter mano al regolamento era emersa all’inizio di dicembre dello scorso anno quando una donna di 33 anni, originaria del Kenia ma residente da anni a Bolzano con il marito e la figlia, si presentò negli uffici della questura dopo essersi fatta medicare al Pronto soccorso, per sporgere denuncia.

La denuncia. Raccontò dell’incubo vissuto la notte del 2 dicembre, quando aveva chiamato il Radiotaxi, per farsi accompagnare a casa in via Palermo, da via Maso della Pieve dove aveva trascorso la serata in compagnia di amiche. Durante il tragitto tra lei e il tassista Armando Sacco Zaut, 50 anni bolzanino, c’era stata un’animata discussione sul tragitto da seguire. La donna aveva fatto mettere a verbale che il tassista aveva reagito insultandola, minacciandola e costringendola a scendere dalla macchina a ponte Palermo, da dove le aveva scaraventato nell’Isarco il telefonino, recuperato poi dal marito. Sacco Zaut ha sempre sostenuto di essere in realtà lui la vittima, ma a conferma delle veridicità delle accuse, la donna ha fornito la registrazione audio, fatta col cellulare, che contiene pesanti insulti e minacce. Prova schiacciante secondo la difesa della vittima, contestata invece dagli avvocati del tassista perché darebbe un quadro solo parziale di quanto avvenuto durante la corsa. Il contenzioso penale è in corso.

«Mi auguro che fatti di tale gravità – ha detto il sindaco Renzo Caramaschi – non debbano più ripetersi, però nell’ipotesi peggiore, la presenza delle telecamere all’interno dei taxi fugherebbero subito qualsiasi dubbio».

Tra le novità introdotte nel regolamento anche la sospensione cautelare dal servizio, nel corso del procedimento, per una durata massima di trenta giorni: il provvedimento potrà essere adottato direttamente dal sindaco.

Viene inoltre parzialmente modificato l’articolo 7: può essere motivo di diniego o revoca della licenza “aver riportato condanne a pene restrittive della libertà personale, con sentenza passata in giudicato, per delitti non colposi per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel minimo a 6 mesi”, mentre prima erano due anni.

Taxi puliti. Ridotta la composizione della commissione da 12 a 9 membri. Ne faranno parte: due rappresentanti del consiglio comunale, un rappresentante dell’Azienda di Soggiorno, il comandante della Polizia Municipale, un titolare di licenza, un rappresentante delle organizzazioni di categoria (attualmente

i rappresentanti dei tassisti sono quattro, ndr) due rappresentanti delle associazioni degli utenti e l’assessore. Inoltre, nell’ambito del programma di riduzione delle sostanza inquinanti, si è deciso che per il rilascio di nuove concessioni sarà necessario dotarsi di auto ibride o a Gpl.

5 commenti

  1. Perché chiedersi chi paga?
    Cari colleghi,la telecamera è utilissima,mettetela tutti!
    In 8 anni ne ho cambiate 2-e non ho ricevuto alcun contributo ma non mi interessa.
    Il 10 agosto il mio taxi è stato scaraventato con violenza contro un altra auto ed un muro da un tir.
    Io ero appena sceso per far salire una cliente,roba di secondi non riesco ad immaginare cosa poteva accaderci ,la ragione comunque è dalla mia parte.
    La telecamera ha registrato tutto e mi sarà molto utile.
    Il taxi ormai è irreparabile acquistato 6mesi fa

  2. Va benissimo l’utilizzo di telecamere per documentare eventuali controversie sia personali che stradali. Ricordo però che da quando molti proprietari di auto si sono improvvisati tassisti senza regole, il numero degli incidenti nelle città come Milano e Roma è aumentato vertiginosamente. Macchine ribaltate, età dei trasportati molto differente ( ultimo in Viale Abruzzi a Milano ) e sonnolenza o altro psicofisica del guidatore, dovrebbe portare a riflettere i curatori e i vigilanti della sicurezza pubblica. Infatti all’interno dei taxi abusivi ( macchine senza insegna luminosa sul tetto ) non solo non è prevista una telecamera ma neanche la garanzia che il conducente abbia riposato a sufficienza e non abbia assunto sostanze alcoliche e non. Ora io chiedo dopo tutti gli incidenti degli ultimi tempi, oltre alle normali rilevazioni ai fini ricostruttivi delle dinamiche dell’incidente potrebbe essere verificato anche che il conducente non fosse improvvisato e i trasportati non fossero invece clienti che per risparmiare pochi euro mettono a repentaglio la vita a loro e ai passanti che non c’entrano nulla???

  3. Iniziativa condivisibile seppur con le seguenti riserve:
    – innanzitutto l’attività di taxi DA TEMPO non E’ PIU’ “una concessione”;
    – i titoli e le certificazioni per il rilascio della licenza SONO DEFINITI DALLO STATO. Un Comune deve solo attenersi a controllare che i titoli siano posseduti dagli aspiranti professionisti e provvedere secondo procedura ‘pubblica’ all’assegnazione. NON SOSTITUIRSI allo Stato NE’ AL LEGISLATORE (come neppure dovrebbe fare un qualsivoglia ‘ente privato’ (cooperativa);
    – OGNI ULTERIORE integrazione risulterebbe quindi dover PRIMA essere riconosciuta dallo Stato per POI essere applicata da un Comune a livello locale. Visto che TUTTI i cittadini sia operatori sia consumatori, hanno diritto di essere trattati EQUAMENTE OVUNQUE.
    Ogni Comune dovrebbe farsi portavoce di criticità e soprattutto di esperienze e soluzioni migliorative da condividere, negli interessi dei cittadini tutti e degli operatori, ai preposti tavoli politici. Magari con il patrocinio dell’ANCI-Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia.
    – bene la riduzione dei membri della commissione nel quale sarebbe però ci si attenderebbe presente anche una figura esperta di ‘bilancio economico aziendale’ perché parlare di obblighi e qualità dei servizi SENZA affrontare le ‘voci di costo’ è di difficile condivisione;
    – bene la presenza di ‘un singolo tassista’ confidando sia portatore d’interessi trasparenti e imparziali da ‘buon padre (o madre) di famiglia’;
    – bene l’esortazione di usare automezzi ibridi che dovrebbe essere però contestuale all’attivazione di uno ‘specifico servizio’ (‘parallelo’ con o senza gara d’appalto, ma ragionevolmente sovvenzionato) per l’accesso diretto in vettura per i passeggeri che si muovono su carrozzina a rotelle.
    Insomma, SI alle buone iniziative, NO alla discrezionalità fine a se stessa e ‘a macchia di leopardo’.

  4. Come al solito fesserie tipiche da “giornaletto da parrucchiera”, addirittura si utilizzano termini come “incubo”, tra poco aggiungeranno pure sequestro di persona da parte del tassista. Premesso che per quanto riguarda questa storiella di Bolzano il razzismo non centra nulla. La storia reale dovrebbe essere questa:
    C’era una volta in una fredda serata di Bolzano all’uscita della stazione centrale delle Fs, una signora di origini extracomunitarie che ha richiesto il servizio taxi per una corsa Extra-urbana in un paesetto della provincia di Bolzano, il tassista con la sua professionalità ed esperienza ha fatto due veloci calcoli sul presunto ammontare della corsa, tenendo conto dei numerosi Km per la destinazione finale e i supplementi necessari tra cui corsa notturna e festiva. La signora HA ACCETTATO la somma proposta, dai numerosi giornali ho appreso che il tassista non ha fatto un prezzo fisso in quanto per chi ancora non lo avesse capito noi non siamo ncc, che possono fare i prezzi fissi, ma abbiamo un tassametro omologato dai comuni che và a tempo/distanza. Come al solito una volta arrivati a destinazione in tarda nottata la signora non voleva pagare il prezzo finale segnato dal tassametro ma una somma di molto inferiore, utilizzando la solita scusa del percorso sbagliato e/o allungato. Il tassista preso dal nervoso gli ha estratto con la forza il portamonete, prendendo la somma che gli spettava, del telefono gettato nel fiume mi è nuova e mi sembra una panzana del giornalista.
    Come al solito chi ci ha rimesso è stato il collega accusato di: interruzione di pubblico servizio e esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Secondo me il collega ha sbagliato doveva chiamare le forze dell’ordine anche se sapeva in anticipo che avrebbe dovuto aspettare ore ed ore al gelo di Bolzano, così facendo è passato dalla ragione al torto. La storiella non so come è andata a finire…

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