“Delrio parli con noi di Uber, l’Italia è il Paese più chiuso”

Carlo-Tursi la stampa –  «Quella che si presenta ora è un’occasione storica», osserva Carlo Tursi, General Manager di Uber Italia. «Speriamo solo che il Governo voglia riformare il settore dei trasporti partendo dai consumatori, da chi userà i servizi di mobilità non per i prossimi venti giorni ma per vent’anni. Chi oggi usa la propria auto non per scelta ma per mancanza di scelta, perché un bus non arriva o non può permettersi un taxi». Intanto al tavolo tecnico convocato martedì prossimo al ministero dei Trasporti parteciperanno le associazioni dei taxi e degli Ncc (auto a noleggio con conducente), ma non Uber. Non le altre piattaforme di ride sharing e nemmeno i rappresentanti dei consumatori.
Deluso?
«Mi pare presto per commentare, siamo all’inizio di un percorso, mi stupirebbe se non venissero invitati i rappresentanti dei consumatori, e anche noi e i nostri concorrenti.

Le regole attuali risalgono al 1992, quando internet e i cellulari non esistevano quasi, e in alcuni casi sono molto restrittive. Il sistema ha mostrato i suoi limiti molto prima della nascita di Uber, specie nelle grandi città: a Milano ad esempio l’ultima autorizzazione per Ncc risale a 40 anni fa».
Si dice spesso che non c’è spazio per l’innovazione da noi. È vero?
«I cittadini sono assetati di soluzioni che migliorino la qualità della vita e che consentano una mobilità più flessibile, con qualità migliore e prezzo più basso. In questo gli italiani non sono meno pronti di altri cittadini europei».
E l’Italia?
«In Europa è il Paese più chiuso. A Parigi, dopo le proteste iniziali, Uber collabora col governo in un piano di mobilità integrata pensato per completare i trasporti pubblici, e il 65% delle corse Uber a Parigi iniziano o finiscono a 200 metri da una fermata della metro. In Estonia ci interfacciamo direttamente con l’agenzia delle entrate, così gli autisti devono solo premere un pulsante sull’app per dichiarare al fisco i redditi percepiti tramite Uber: tutto è trasparente, tutto tracciabile».
Da noi invece si discute molto di licenze dei taxi: il valore crollerebbe.
«Non è un problema difficile da risolvere come sembra. Un liberista puro direbbe che sono le leggi del mercato, e in realtà le licenze non si potrebbero nemmeno vendere o comprare. Ma è una pratica tollerata da decenni e anche regolamentata, quindi bisogna prenderne atto: immaginiamo un passaggio graduale, che magari aiuti i tassisti anche a rinnovare auto e tecnologie. Però un’autorizzazione a svolgere un servizio pubblico non può diventare uno strumento per bloccare il mercato».
Uber opera in 73 Paesi ed ha un valore di mercato di 68 miliardi di dollari. Quanto è grande in Italia?
«Operiamo solo a Milano e Roma, e solo con Uber Black, il servizio più costoso, che certo non è un’alternativa all’auto privata. Abbiamo un migliaio di autisti professionisti iscritti con 83 mila utenti unici negli ultimi tre mesi. In tutto il mondo sono oltre 40 milioni al mese. Siamo una trentina di dipendenti, compreso il centro assistenza clienti e Uber Eats, il servizio di consegna di cibo a domicilio attivo a Milano».
E dove paga le tasse?
«Tre quarti degli incassi dall’app vanno agli autisti, il resto al momento è ben poca cosa, ma Uber paga le tasse in tutti i paesi dove opera, anche in Italia».
Uber è una piattaforma tecnologica o un servizio di taxi?
«Non possediamo vetture né licenze né autorizzazioni. Operiamo nel settore del trasporto persone ma non siamo un servizio taxi, come ci occupiamo anche di food delivery ma nessuno direbbe mai che siamo un ristorante. Siamo una piattaforma tecnologica che favorisce la mobilità».

22 commenti

  1. Ma cosa sta dicendo questo, e peggio della Luchini. Farneticano sempre le stesse cose, e pure piene di errori e inesattezze. Una vergogna.

  2. no comment !!!!!!!!!!!!!!!!!! Questa non è liberalizzazione a favore del cittadino questo è dfruttamento. Cosa vuol dire che le persone non possono permettersi il taxi o L nnc …. loro regalano trasporti ??????fanno beneficienza ??? Scusate ma quello che c’è scritto è vergognoso e io non sono né taxista né nnc ma se qualcuno prendesse la mia professione regolamentata e la buttasse nelle mani dello sfruttamento di persone non qualificate sinceramente dove volete che arriveremmo ???? Che queste multinazionali ci sfruttano e poi improvvisamente sei un numero e cancellano propri il tuo !!!!

  3. Se una pratica è “regolamentata” non si può dire che sia “tollerata”. I soliti giochetti di parole per poveri di spirito. Intervista insulsa, scontata, prezzolata. Da cestino della carta straccia.
    P.S. Non credo che il ministro Delrio si sogni neanche lontanamente di invitare il rappresentante di una società privata di intermediazione e dispacciamento ad un tavolo di trattativa di un servizio pubblico di trasporto. Comunque, visto e considerato che ogni taxi è una azienda a sé stante, sarebbe ovvio, a questo punto, che potessero sedersi a quel tavolo ognuno dei titolari di licenza taxi o un suo legale rappresentante. A buon intenditor….

  4. Era tutto studiato a tavolino:
    Approvazione notturna del mille proroghe che, ovviamente, provoca la reazione ‘fuori dalle righe’ dei tassisti.
    Delrio prende tempo, nel mentre, i media, controllati dal regime,infangano i manifestanti.
    Accordo con i sindacati di settore per tranquillizzare la piazza, ma incanala i tassisti in un imbuto.
    Calma piatta, giornali e TV si concentrano sullo stadio di Roma.
    E adesso?
    Colpo di scena….compare in pompa magna ‘sorprendendo’ tutti, la multinazionale che si offre come benefattrice a favore degli utenti, caso strano, alla vigilia del tavolo di martedì a cui non potrà partecipare (si è già accordata in separata sede).
    Ho dimenticato qualcosa?
    Neanche Edoardo De Filippo avrebbe fatto di meglio!!!!
    Chi scriverà il finale???????

  5. È proprio vero Angy la mia impressione è che a quel tavolo il governo farà la parte …”dell’ agente immobiliare” andrà a riferire al nemico la nostra proposta e tornerà da noi con la risposta del nemico…con L’ ultimatum dei 30 giorni sulla NOSTRA testa non abbiamo tante risorse…e intanto i noleggi minacciano scioperi…speriamo mi sbagli io…

  6. Non sono d’accordo con chi vede tutto un complotto, sicuramente, viste le nostre giuste reticenze, hanno deciso che o così o niente e da lì si parte…lo abbiamo sempre detto che rU… non avrebbe mollato, il più è riuscire a relegarlo nello spazio che può eventualmente occupare, il noleggio, con regole finalmente chiare…al tavolo questi signori non siederanno, non è affar loro, se vogliono arruolare ncc per lavorare dovranno rispettare delle regole e noi abbiamo ancora tutti i nostri margini per farci valere…
    loro rubano progetti e….

    http://www.lastampa.it/2017/02/24/tecnologia/molti-siti-hanno-diffuso-dati-privati-per-errore-incluse-le-password-djkL8ecRMae4CoazHkpETP/pagina.html

  7. Scusate, sono scemo io o era U*** a far pagare 400 e passa euro per un Milano – Malpensa nei giorni scorsi? In base a quale logica sarebbe piú conveniente di un taxi? Parliamo di 95 euro fissi per un taxi contro un servizio che nel migliore dei casi ti fa risparmiare il 10%, nel peggiore ti costa 5 volte tanto. Bella innovazione, complimenti.

  8. Ne carico tutti i giorni con quelle facce, hanno sempre la verità in tasca sembrano confidenti su qualsiasi argomento, vogliono fare carriera, se fossero seduti su un sedile ad espulsione schiaccerei il pulsante in continuazione.

  9. Cari colleghi stiamo in campana, informiamo ci sulla evoluzione della trattativa è come sempre ho sostenuto, oggi più di ieri, teniamoci gli utenti ben stretti dalla nostra parte.
    Spieghiamo con calma le nostre ragioni. Sono tantissime. Ed anche a colori che possono apparire provocatori piuttosto non cadiamo nel tranello. Se sono sulla nostra auto con il servizio pubblico vuol dire che poi così schifo non facciamo. Si può e si deve migliorare ma vendiamo bene il nostro servizio.
    Il momento è importante. Ci serve l’aiuto di tutti. Dai ca..o!!!

  10. Sto fenomeno per le licenze dice ” un passaggio graduale, che magari aiuti i tassisti anche a rinnovare auto e tecnologie ” . Per l’ auto io non posso parlare , ma in generale in parco macchine mi sembra di livello e la tecnologia non ci manca , abbiamo investito parecchio negli ultimi anni .

  11. Da questa intervista mi sembra evidente che il vero ed ultimo obiettivo sia ripristinare il pop, il vero e unico modo per distruggere e deregolamentare tutto il settore. Con il black non coprono neanche le spese, lo usano come facciata per fingere di offrire un servizio migliore. Spero che le nostre oo.ss. sedute al tavolo facciano presente che proprio dove sono nati questi signori, sono stati giudicati come datori di lavoro e non come piattaforma. Ricordo che il primo anno, hanno dichiarato un utile di 9000 €, il secondo con l’utilizzo illegale del pop 150000, sono curioso di conoscere quello del 2016…

  12. carlo tursi… come la lucini… resterai disoccupato prima di me.

    bravo mirko… forza e onore

    come nel film, come nella vita, combattiamo per difendere la nostra dignità.
    sarà dura come per massimo decimo meridio, e vinceremo… ma non ancora.

  13. Intanto i cittadini iniziano ad intromettersi
    http://www……………..

    Liberalizziamo il colore delle auto taxi così che siamo appetibili anche ai clienti che usano n.c.c. (e che preferiscono viaggiare su auto scure) e automaticamente ci riprenderemo fette di mercato perse. Wi-FI, POS, Van, e ..cravatta ce li abbiamo anche noi, quindi per me una grossa penalità ce la crea l’obbligo del colore bianco.

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