Malpensa. Tassisti poliglotti. E abusivi

malpensa varese taxiprealpina.it Ci sono i carrellisti abusivi che si dimenano tra la stazione e il piano Partenze. Ci sono gli occupanti abusivi, che abitano nelle villette delocalizzate di Case Nuove destinate a essere abbattute entro la fine del 2017. E poi ci sono i tassisti abusivi, terza variante del fenomeno che da qualche settimana viene data in netto incremento dalle auto bianche che si vedono sottrarre impotenti lavoro e clienti. Le loro segnalazioni vengono confermate da uno dei più noti portavoce del settore, Massimo Campagnolo, responsabile del Consorzio taxi di Malpensa e presidente nazionale di Federtaxi Cisal.

«Più che affermare che siano tornati gli abusivi, direi che non se ne sono mai andati. Comunque sì, ultimamente sono aumentati. Perché nessuno fa nulla e sono liberi di fare quello che vogliono». 

La grande novità rispetto al recente passato è l’alto tasso di internazionalizzazione. Tra gli autisti irregolari hanno cominciato ad apparire indiani, pakistani e nordafricani.

Siccome la comunicazione è la prima arma del commercio, tra loro sbanca chi conosce l’arabo e riesce a intercettare la clientela straniera che sbarca dalle grandi compagnie mediorientali, come per esempio Emirates, Etihad, Qatar, la Saudi Arabian, Oman air o i due vettori iraniani che volano su Teheran.

«Senza poi contare il mercato russo», racconta Campagnolo.

«Da qualche tempo ha fatto la sua comparsa una signorina molto carina che si avvicina ai passeggeri in arrivo da Mosca e San Pietroburgo».

Tutto questo succede alle porte 8 e 9, ovvero davanti all’uscita degli Arrivi non Schengen, uno spazio in cui i tassisti non possono nemmeno avvicinarsi in quanto le loro macchine possono arrivare soltanto fino alla porta 7, distante una ventina di metri.

«A noi è stato impedito di posizionarci lì davanti, con il risultato che è diventato terra di abusivi. E così loro fanno fino a tre corse verso Milano, mentre noi, se va bene, carichiamo un passeggero al giorno».

Prima di arrivare al taxi, il viaggiatore deve infatti passare almeno due filtri. Il primo è rappresentato dagli Ncc, i noleggiatori con conducente presenti con due banchetti all’interno dell’aeroporto, mentre il secondo è formato dagli irregolari che lasciano loro le briciole. «Abbiamo mandato agli organi di vigilanza foto, video, numero di targhe. Sanno dove vanno, cosa fanno. Ma non succede niente».

Alcuni tassisti raccontano che con l’introduzione dell’Area 10 minuti è diminuita drasticamente la presenza della polizia locale.

Sono inoltre consapevoli che dai fatti di Parigi e Bruxelles l’allerta terrorismo abbia stravolto le priorità e che polizia e carabinieri in questo momento siano più concentrati sulle operazioni di sicurezza.

Campagnolo chiede però più attenzione per la sua categoria: «Ho sottoscritto io stesso un accordo in Regione Lombardia nel 2012 che prevedeva la nostra permanenza davanti alla porta 9 e che oggi è totalmente disatteso. Stazionare lì davanti ci consentirebbe di curare il nostro lavoro e di dare anche noi una mano a controllare l’area».

Gabriele Ceresa

Un commento

  1. direttive governative, dopo, se vince il si, sarà ancora peggio…rendere tutto abusivo per vivere di lavoretti, queste la ricetta e la parola d’ordine del governo, in attesa di farci a brandelli se mai dovesse passare questa deforma vergognosa! Votiamo NO

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