Firenze, giovedì sciopero contro gli Ncc

taxi_firenzecorrierefiorentino.corriere.it Taxi, è sciopero. Per tutta la giornata di giovedì 23 giugno saranno garantiti solo i servizi minimi e le fasce di garanzia. La scelta è arrivata da tutte le sigle sindacali, riunite in assemblea martedì scorso (Confartigianato taxi, SITAFI Federtaxi, UIL Trasporti taxi, UNICA taxi CGIL, Uritaxi). Ma non è l’unico guaio. I treni a rischio Ferrovie fa sapere che tranne dalle 6 alle 9 di mattina e dalle 18 alle 21, a partire da giovedì 23 giugno ci potranno essere problemi sulle linee pendolari sempre a causa di una astensione dal lavoro indetta in tutto il gruppo quasi in tutta Italia (Toscana compresa) fino alle 21 di venerdì. Qui i treni garantiti da Ferrovie nonostante lo sciopero.

La lotta agli Ncc I tassisti protestano soprattutto contro l’abusivismo degli Ncc. «Sembra evidente come la strada intrapresa da tutte le sigle sindacali fiorentine di intavolare una trattativa con la Prefettura, fosse l’ultima per trovare una soluzione pacifica. Fallita questa ipotesi, non resta altro che scendere in piazza e far sentire la nostra voce, con forza, e con la convinzione di stare dalla parte della legge» commenta Claudio Giudici di Uritaxi. «Le motivazioni dello sciopero sono determinate dal permanere da parte della Amministrazione Comunale di Firenze della sistematica violazione degli accordi raggiunti nell’ottobre 2015 tra la medesima e le scriventi in relazione ad una serie di problematiche tra le quali quella della mobilità e, in primis, dell’assenza di misure e interventi atti a reprimere i fenomeni dell’abusivismo e dell’uso distorto delle autorizzazioni NCC da parte di vari vettori» si legge nel comunicato di convocazione dello sciopero.

Gli accordi con il Comune Via dalle strade, quindi, non solo per protestare contro l’abusivismo ma anche per il mancato rispetto degli accordi presi con il Comune quando l’amministrazione decise di estendere il numero delle auto (70 licenze solo elettriche), mentre i tassisti ottenevano l’aumento delle tariffe, ferme ormai da alcuni anni. Tra gli accordi, centrale era quello sulla «cabine di regia» sul traffico e l’aumento delle corsie preferenziali per il trasporto pubblico, visti i disagi dei cantieri in città. «Non hanno mai fatto partire questo tavolo» commenta Giudici

2 commenti

  1. associazioni di milano che fate? state a guardare o prendete esempio?
    oppure aspettate che 200 imbufaliti tengano in scacco il tpl non di linea milanese come l’ultima volta?
    per tenerci buoni basta poco… ma oltre alle partite europee dateci una speranza… dateci una data in cui protestare e informare i cittadini ecc ecc

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