Tregua dei tassisti: stop ai blocchi selvaggi

la tregua dei tassistiilgiorno.it È durata un giorno e mezzo la protesta non autorizzata dei tassisti: i ribelli del volante hanno ripreso a caricare clienti a metà pomeriggio (alle 16 a Linate e un’ora dopo in Centrale), non senza tensioni. Giornata movimentata pure quella di ieri. E come quella di mercoledì senza capi riconosciuti a guidare il gruppo.

In mattinata, una cinquantina di auto bianche si è messa in marcia in direzione piazza Scala, in ordine sparso e non in corteo come nei giorni più caldi della mobilitazione anti-Uber. La richiesta: avere un immediato confronto con il Comune per ottenere rassicurazioni sull’impegno nella lotta agli abusivi dopo la circolare del Viminale che due mesi fa ha suggerito alla Polizia stradale di non utilizzare gli articoli 85 e 86 del Codice della Strada (bensì il più generico articolo 82) per sanzionare i furbetti delle app Uber Black e Uber Pop (oscurata dal 2015); cosa che peraltro sia l’assessore Marco Granelli che il comandante dei ghisa Antonio Barbato si erano già premurati di fare 24 ore prima.

Alla fine, l’incontro c’è stato. In Prefettura, però. Da una parte, quattro tassisti scelti dalla base e non legati ad alcuna sigla di categoria; dall’altra, il padrone di casa Alessandro Marangoni, gli assessori Marco Granelli e Pierfrancesco Maran, il dirigente dell’Ufficio auto pubbliche Gabriele Biolzi e il commissario di polizia locale Massimo Cuzzoni, ufficiale del reparto Freccia Uno.

IN SOSTANZA, ecco cosa si sono sentiti ripetere i padroncini dai rappresentanti delle istituzioni: va bene il contrasto a chi non rispetta le regole (con incremento delle ore dedicate ai controlli in strada), ma non si può parlare di legalità se poi si interrompe un servizio pubblico senza preavviso né autorizzazione (tanto che il Garante sugli scioperi si è già mosso con passi ufficiali per risalire ai responsabili); in ogni caso, le istanze dei conducenti (ai quali sarebbe stato pure consigliato di dar vita a un sindacato di base se non si sentono abbastanza tutelati) verranno comunque portate all’attenzione del Governo per far sì che la nuova legge allo studio sia particolarmente severa con i trasgressori.

A riunione conclusa, la mini-delegazione ha raggiunto i colleghi – nel frattempo rientrati ai posteggi di piazza Luigi di Savoia – per un’assemblea informativa. «Pur non ritenendoci pienamente soddisfatti – l’incipit – consideriamo un punto di partenza la disponibilità dimostrataci all’apertura di una collaborazione». Conseguenza: «Le assemblee spontanee sono da considerarsi sciolte, fermo restando lo stato di agitazione dei tassisti milanesi».

Tutto finito? Per il momento sì, anche se alcuni avrebbero preferito restare fermi. Critico Francesco Artusa, presidente della Fai-Trasporto persone, una delle associazioni più rappresentative tra i noleggiatori e mai tenera con Uber: «Mi preoccupano le istituzioni che non hanno il coraggio di convocare entrambe le categorie alla ricerca di soluzioni durature, ritenendo più facile giocare con la tensione».

Nicola Palma il_giorno