Radiotaxi Firenze 4242: “Rispediamo al mittente invito a unirci a Uber”

legge 21-92 remo va 55ilsitodifirenze.it 13-4-16 Rispediamo al mittente l’invito di unirci a Uber, in quanto le nostre cooperative sono radicate nel territorio, danno lavoro a 60 dipendenti (oltre ai tassisti stessi) e pagano le tasse in Italia“. Così il presidente di Socota/Radio Taxi Firenze 4242, Sergio Stiacci risponde all’invito dei vertici di Uber ad unirsi alla compagnia statunitense per il servizio di trasporto persone nel capoluogo toscano, invito arrivato tramite i mass media. “E’ curioso – osserva il vicepresidente del Radio Taxi 4242, Marco Marcucci – che il sig. Tursi, responsabile di Uber in Italia, sia in realtà a capo di una società che proprio nel nostro paese non ha neanche la sede legale.

Come dice Il sig. Tursi, la legge 21/1992 regola il settore, e visto che il trasporto pubblico non di linea è assoggettato a determinate regole che stanno all’interno di tale quadro, non si capisce perché i tassisti debbano stare dentro le regole e gli altri no

Fermo restando che anche la nostra categoria dispone, ormai da molti anni, di un numero maggiore di strumenti tecnologici che consentono di operare con la massima trasparenza nei riguardi dei clienti, ma con autisti assoggettati a tutte le regole e che si trovano nella condizione di doversi confrontare con un regime di concorrenza sleale”. “Quando il responsabile italiano di Uber afferma che l’insieme di regole datate e anacronistiche non gli consente ancora di abbassare i prezzi – conclude Marcucci – è curioso che proprio quelle regole gli consentano però di non lasciare neanche un euro nel nostro paese, cosa che noi stranamente, con le stesse regole anacronistiche, riusciamo invece a fare lasciando quanto dovuto all’erario”.

8 commenti

  1. Gli inviti che da anni ci rivolgono i mass-media, somigliano più a degli sgambetti! Non dimentichiamo poi che il loro orientamento dipende molto dal giro del vento e da quanto vengono remunerati per fare “tendenza”.

  2. La realtà è che un paese Serio non dovrebbe permettere nessuna distinzione fra sede fiscale e sede legale (vedere la Svizzera ).
    Deve passare in tutta Europa che : LE MULTINAZIONALI DEVONO PAGARE LE TASSE LA’ DOVE VIENE CREATO IL PROFITTO !!!!!
    Sembra che a Bruxelles stiano incominciando a capirla…, altrimenti gli Stati andranno a gambe all’aria perchè non avranno i mezzi finanziari per sostenersi con le proprie imposte.
    Comunque il sig. Tursi dovrebbe vergognarsi di fare dichiarazioni del genere.

  3. io ormai comincio a pensare che stanno con l’acqua alla gola…. non e’ che goldman e sachs rivuole i soldi?

  4. IL NOSTRO SISTEMA DATATO E VECCHIO,BASATO SULLA 21/92,(DEL 2012)
    NON CONSENTIREBBE DI ABBASSARE I PREZZI???
    …HA RAGIONE….
    IL LORO ALGORITMO…MOLTO MODERNO…MOLTIPLICA I PREZZI DELLE CORSE FINO A PREZZI GONFIATI ANCHE DI CENTINAIA DI DOLLARI PER POCHE MIGLIA!!!
    *VEDERE I VARI TWEET PUBBLICATI DA CLAUDIO GIUDICI,SU QUESTO BLOG TEMPO FA’,…DI PERSONE CHE SI LAMENTAVANO DI AVER DOVUTO PAGARE 300-400 DOLLARI PER CORSE DI POCHE MIGLIA….
    VIVA IL TASSAMETRO!!!!
    VIVA LA TARIFFA AMMINISTRATA DAL COMUNE!!!
    VIVA IL LAVORO DEL TASSISTA !!!
    VIVA LE COOPERATIVE E CONSORZI ITALIANI CHE HANNO APP ULTRA MODERNE E NON HANNO NIENTE DA IMPARARE IN FATTO DI TECNOLOGIE.

  5. TEMPO FA’,(MI SEMBRA L’ULTIMO DELL’ANNO),GIUDICI HA GIUSTAMENTE PUBBLICATO,direi proprio SU QUESTO BLOG,LA PAGINA TWITTER DI UNA RAGAZZA CHE SI LAMENTAVA DELL’ALGORITMO DI U***
    MODERNO SI,MA CHE GLI AVREBBE FATTO PAGARE CENTINAIA DI $ PER FARE POCHE MIGLIA…
    A STO PUNTO MEGLIO IL “VECCHIO”TASSAMETRO.
    DI SICURO NON MOLTIPLICA IL PREZZO DELLE CORSE X10 VOLTE
    VIVA LE APP DELLE COOPERATIVE E CONSORZI DI TASSISTI
    VIVA LE APP LEGALI….

  6. @marco … Penso che Lele si riferisse alla pubblicazione del 4 gennaio 2016 in cui Claudio G. sottolineava la ‘bontà’ della multinazionale a scuoiarti vivo quando veramente hai bisogno. Il titolo era più o meno ‘il mirabolante sourge pricing del capodanno 2016 ‘ o qualcosa di simile. Comunque sono d’accordo che una tariffa amministrata sia la strada giusta per la massima tutela del cliente.

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