Il tassista-eroe rianima uomo in arresto cardiaco con il defibrillatore

Erik_Boniilgiorno.it Non vuole passare per eroe: «Ho solo fatto il mio dovere», si schermisce Erik Boni, uno dei 4 tassisti della centrale 8585 con defibrillatore a bordo. Eppure il suo intervento è stato decisivo: se l’uomo che ieri mattina si è accasciato sull’asfalto di via Manzoni colpito da arresto cardiaco non fosse stato soccorso così celermente da «Savona 58», non avrebbe raggiunto vivo il San Raffaele. Il cinquantanovenne colpito da arresto cardiaco all’angolo con piazza Scala è ricoverato nel reparto di Rianimazione: attaccato alla macchina per la circolazione extracorporea, i medici stanno tentando di salvargli la vita tenendo a riposo cuore e polmoni in attesa che riprendano gradualmente a funzionare con efficienza. Erik, 47 anni di cui gli ultimi 18 al volante di un’auto bianca, spera di ricevere la buona notizia: «Ho pregato i dottori di tenermi costantemente informato». 

Com’è andata ieri mattina?

«Ero fermo in coda al semaforo di piazza Scala direzione via Manzoni. Davanti a me c’erano due tram e un autobus, ma pensavo stessero aspettando il verde. Poi mi sono accorto che stava succedendo qualcosa e li ho superati per rendermi conto della situazione. Ho visto agenti e militari dell’esercito che stavano già praticando il massaggio cardiaco per cercare di rianimare un uomo».

E cos’ha fatto?

«Ho preso il defibrillatore che porto con me nel bagagliaio, ho controllato che ci fossero tutte le condizioni di sicurezza per utilizzarlo e poi l’ho azionato».

È stata la prima volta?

«Da tassista sì, anche se l’ho usato più volte in passato come operatore sulle ambulanze della onlus Intervol: ho il certificato dal novembre del 2003, sono stato uno dei primi a Milano».

Dopo il suo intervento, cos’è successo?

«Sono arrivate due ambulanze e un’automedica per soccorrere il paziente».

La sua tempestività è stata decisiva.

«Ho solo fatto il mio dovere, così come l’hanno fatto prima le forze dell’ordine e poi i sanitari del 118. Certamente, abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che il defibrillatore può contribuire a salvare vite umane: noi dell’8585 abbiamo iniziato in 4, anche grazie a un accordo col Comune. Mi auguro che in futuro sempre più colleghi possano averlo in dotazione, ovviamente dopo aver imparato bene a usarlo: noi tassisti siamo sempre sul territorio e possiamo dare una grande mano».

NICOLA PALMA

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