Alfredo Famoso: il processo all’imputato Davide Righi

La puntata del 7 novembre 2015 di “un giorno in pretura” si intitola “Aquila 7. Ultima corsa” e ha come protagonista Davide Guglielmo Righi, accusato di omicidio preterintenzionale. La vicenda è quella relativa alla morte del sessantottenne Alfredo Famoso, tassista residente a Milano. Il processo cercherà di ricostruire, attraverso il racconto dei testimoni, gli ultimi istanti di questo sfortunato e tragico episodio che ha messo fine alla vita di Alfredo Famoso, per stabilire se l’imputato ha causato, al di là delle proprie intenzioni, la morte del tassista oppure se, come sostiene la difesa, quello del Righi è stato un eccesso colposo di legittima difesa.

La sera del 23 febbraio del 2014 l’imputato, Davide Righi, a causa di una banale lite stradale, colpiva con delle bottiglie il tassista, che secondo l’accusa non si era fermato per dare la precedenza sulle strisce pedonali a lui e alla sua compagna incinta di nove mesi. Alfredo Famoso cadeva a terra e colpiva violentemente il capo sull’asfalto, perdendo immediatamente conoscenza. Non si sveglierà più.

4 commenti

  1. Grazie Leo x questo straordinario video che invito tutti i colleghi a vedere. Dura un’ora ma ci dice infinitamente di più’ sul nostro lavoro e sul valore sociale delle nostre vite di qualsiasi discorso. L’unica notazione che mi sento di fare qui è l’assoluta mancanza non dico di pentimento ma anche solo di comprensione di quello che ha fatto da parte dell’imputato che mentre tutti stanno li’ attorno al povero corpo di Alfredo va a mangiarsi una pizza. Come fanno appunto gli assassini.

  2. Perfettamente d’accordo, invito a vedere anche un giorno in pretura su Luca Massari dal titolo un tassista perbene. Qui il teatrino è ancora peggiore, i tre miserabili assassini fingono un pentimento con l’unico scopo di limitare i danni, Bah… miserie umane. Per fortuna i giudici non hanno abboccato, almeno per due di loro. Un abbraccio alla mamma di Luca io ti sono sempre vicino con il cuore.

  3. Quanta violenza anche nelle nostre città , sono convinto che si potrebbe vivere in modo pacifico , ma purtroppo ignoranza , maleducazione , avidità e cattiveria non rendono questo possibile e quindi rimane un ‘ utopia .

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