DDL Concorrenza, spunta l’emendamento ‘salva-UberPop’

Sergio Boccadutri, Coordinatore dell’Area Innovazione del Pd, ha presentato un emendamento al Ddl Concorrenza che intende colmare un vuoto normativo, regolando servizi tecnologici per la mobilità come la app di Uber
di Paolo Anastasio key4biz.it
osso-per-caneInserire un emendamento che legalizza UberPop nel DDL Concorrenza, ora al vaglio della Camera, con un articolo ad hoc, dedicato interamente ai ‘Servizi tecnologici per la mobilità’ (servizi di trasporto non di linea). L’obiettivo è colmare il vuoto normativo sulle app di trasporto, che ad oggi ha creato tante polemiche, in particolare da parte dei tassisti, contro la App di Uber, che consente di prenotare un servizio di trasporto via smartphone. 

E’ questo lo scopo di Sergio Boccadutri, Coordinatore dell’Area Innovazione del Pd, che con il suo emendamento vuole legalizzare appunto una situazione per la quale il servizio offerto da Uber è ormai finito fuori legge in Italia. Dopo mesi di polemiche, il blocco definitivo a UberPop è stato confermato su tutto il territorio nazionale pochi giorni fa dal Tribunale di Milano, che ha respinto il ricorso di Uber, accogliendo in maniera definitiva la tesi della“concorrenza sleale” sostenuta dai tassisti.

Ma cosa prevede l’emendamento di Boccadutri?

In sintesi, l’emendamento vuole dare delle regole ben precise per ‘sdoganare’ servizi come UberPop, prevedendo requisiti ben codificati per gli autisti registrati di Uber (dalla fedina penale pulita alla patente da almeno tre anni, tetto massimo di mille ore all’anno) e garanzie sulla sicurezza dei mezzi utilizzati (assicurazione, registrazione delle piattaforme tecnologiche a speciali registri regionali ecc). L’emendamento fissa anche con precisione il tipo di servizi di ‘car sharing’ e ‘car pooling’ che non sono sottoposti all’emendamento in questione.

Ma ecco il testo dell’Articolo 3-bis (Servizi tecnologici per la mobilità) al Ddl Concorrenza AC 3098

1.Alla legge 15 gennaio 1992, n.21, dopo l’articolo 3, è inserito il seguente:

“Articolo 3-bis (Servizi tecnologici per la mobilità)”

Sono sottoposte alla disciplina del presente articolo le imprese che forniscono servizi remunerati su base commerciale per mettere in connessione mediante una piattaforma tecnologica passeggeri e conducenti interessati, rispettivamente, a richiedere e fornire servizi di autotrasporto non di linea sul territorio nazionale.

Restano esclusi dalla disciplina del presente articolo le forme di mobilità non remunerate basate sulla condivisione di veicoli privati tra due o più persone che percorrono in tutto o in parte uno stesso itinerario e, per tale motivo, ne condividono i costi, messe in contatto tramite servizi dedicati forniti da intermediari anche attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici. Per la condivisione del veicolo possono essere ammesse solamente forme di contribuzione alle spese di viaggio sostenute dal conducente.

Le piattaforme che prestano i servizi di cui al comma 1 sono soggette a registrazione nelle regioni dove viene svolto il trasporto oggetto dell’attività delle imprese erogatrici di servizi tecnologici per la mobilità.

Le imprese erogatrici di servizi tecnologici per la mobilità di cui al comma 1 possono svolgere attività di intermediazione a favore di soggetti titolari di licenza taxi o di autorizzazione di servizio di noleggio con conducente.

Le imprese fornitrici di servizi tecnologici per la mobilità possono svolgere attività di intermediazione a favore di conducenti non professionali, in possesso dei requisiti di cui al comma 7, che svolgono servizi di trasporto in maniera occasionale e comunque per un massimo di mille ore annue.

Nel caso di cui al comma 5, le imprese fornitrici di servizi tecnologici per la mobilità di cui al comma 1:
a) si dotano di assicurazione per responsabilità civile, derivante dalla circolazione dell’autovettura, aggiuntiva rispetto a quella obbligatoria, per copertura danni trasportato;

b) fissano i corrispettivi del servizio in modo chiaro e trasparente con particolare riguardo ai meccanismi di applicazione di eventuali sovrapprezzi in coincidenza con aumenti della domanda di servizio;

c) verificano su segnalazione l’efficienza dell’auto e la validità della patente del conducente attraverso banche dati liberamente accessibili;

d) verificano periodicamente il possesso da parte dei conducenti privati dei requisiti di cui al comma 7 del presente articolo;

e) garantiscono il trattamento conforme alla legge dei dati personali raccolti dai passeggeri e dai conducenti;

f) mettono a disposizione delle regioni, che adottano apposita disciplina, i dati necessari all’attività di vigilanza di cui al comma 8;

g) assumono la carta della qualità dei servizi sulla base delle indicazioni dell’Autorità di regolazione dei trasporti;

Ai fini della sicurezza del trasportato, i conducenti di cui al comma 5 devono:
a) possedere la patente da almeno tre anni;

b) non avere subito provvedimenti di sospensione della patente;

c) essere in possesso dei requisiti morali previsti per i conducenti del servizio taxi;

d) essere in possesso di idoneità psico-fisica;

e) esercitare il servizio con auto di proprietà del conducente stesso o di un parente entro il primo grado;

f) esercitare il servizio con auto immatricolata da non più̀ di dieci anni.

Sulla presenza dei requisiti di cui ai commi precedenti vigilano le regioni presso le quali è effettuata la registrazione di cui al comma 3”.

Al Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n.600, dopo l’articolo 25-ter è aggiunto il seguente:

“Articolo 25-quater (Ritenuta sulle transazioni effettuate per il tramite delle imprese fornitrici STM – Servizi Tecnologici per la mobilità)”

I soggetti indicati all’articolo 3-bis della legge 15 gennaio 1992, n.21, devono operare all’atto del pagamento una ritenuta a titolo di sostituto d’imposta delle persone fisiche o  dell’imposta  sul  reddito  delle  persone giuridiche dovuta dai percipienti. L’aliquota della suddetta ritenuta si applica nella misura del 10 per cento dell’ammontare complessivo della transazione fra conducenti e passeggeri interessati.

La presente disposizione non comporta oneri per la finanza pubblica.

21 commenti

  1. In pratica è la legalizzazione dei taxi abusivi, con la differenza che le tariffe e i regolamenti li fissano gli abusivi stessi che fungono addirittura da “sostituto d’imposta”. Siamo alla follia pura, al delirio, alla lobby fatta e finita. Venderò cara la pelle e con me tutti i miei colleghi. Preparatevi a scendere in piazza, questa volta se moriremo moriremo sul campo.

  2. Un regalo ai coglioni (anche e soprattutto) tassisti che invocano la revisione della 21/92

  3. prepariamoci alla guerra ad OLTRANZA
    prendiamo esempio dai colleghi di Parigi

  4. Ora che il Tribunale ha bloccato il servizio , la società californiana spera di rientrare in gioco grazie al PD , con una legge su misura … ATTENZIONE CHE POTREBBERO ANCHE RIUSCIRCI , FACCIAMO COME A SCUOLA , BASTA COPIARE ….. LA FRANCIA !!!!!!

  5. Mille ore annue… vediamo… facciamo due conti:
    Diviso 52 sabati e 52 domeniche fa 9,6 ore per ogni sabato e domenica, non male per un lavoro abusivo che si fa per arrotondare.
    Mia moglie part-time nella scuola, quindi pagata dallo Stato, lavora 18 ore settimanali x 52 fanno 936 ore anno e di sicuro non è considerato un lavoro occasionale viste le cospicue trattenute in busta paga. E di certo non può fare un secondo lavoro.
    Ma di cosa stanno parlando ‘sti fessi.

  6. Noto con dispiacere che c’è la fila in soccorso di una nota azienda straniera, che paga le tasse all’estero, da parte di chi dovrebbe invece vigilare affinché le regole vengano rispettate e mentre quest’ultime venivano violate alla luce del sole, questi Signori non muovevano un dito a favore dei principi, per cui hanno a suo tempo fatto giuramento. Ce ne ricorderemo.

  7. Dopo la splendida figura fatta in Europa e a Berlino, dove si è distinto per il coraggio dimostrato nel trattare la tragedia greca, il nostro Premier è andato fino ad Addis Abeba in Etiopia ad annunciare che intensificherà la strada delle riforme. Ma non era il caso di andare fino in Africa! Noi a Roma già ci siamo o ci andiamo, non c’è problema.

  8. Il mio omologo italiano ha fatto anche lui i compiti, solo che io sono più bravo di lui perché ho svenduto tutta la nazione.

  9. Sto Sergio (chi???? ) non può farsi i cazzi suoi , come dice sempre Montalbano a Mimì ….. “BOCCADURI FATTI I CAZZI TUOI !!! ” (a scuola ,se è andato, di sicuro lo chiamavano così ) , (tanto le querele arrivano a Marco !!!)

  10. Questi sono pazzi e servi delle multinazionali che fanno solo danni,ma hanno tanti soldi per c……State molto attenti e organizzatevi perché questo DDL sarebbe un disastro. Padre di neo taxista per cui abbiamo fatto una montagna di debiti al fine di trovare un lavoro dignitoso che in questo paese non si è più in grado di dare ai giovani. SI VERGOGNINO E non voglio aggiungere altro.

  11. Sono cose perfettamente in linea in un paese dove tutto va al contrario .gli abusivi legalizzati ,i politici al servizio del potente di turno il pd partito di sinistra (ahhahhahh).la variante la forniremo noi con la lotta se necessario

  12. Leggete la sua biografia….. Mi sono fatto un sacco di risate era sel poi Pd…… Già da questo si capisce la sua coerenza….. Soldi soldi soldi

  13. …… ….. queste misere figure di quinta fila della pseudo politica attuale mandate allo scoperto dagli altrettanto miserabili mandanti che tutti noi ben conosciamo non valgono un unghia dei nostri rappresentanti migliori. Le lame sono già affilate, io sono fiducioso.

  14. Nostalgia dei tempi andati, ricordo sfruttamento minorile,contributi non versati,
    falsificazione documenti, inflazione stellare, tutto il meglio per una smodata crescita
    economica.
    Perché troppe regole soffocano la libera iniziativa, e che dire di risorse sprecate in enti
    inutili di certificazione, controllo, di qualità (Iso, http, bolli ministeriali, albi professionali)
    tutto alla libera iniziativa senza troppe responsabilità, aprire a tutti i costi il nome del
    profitto.
    Quindi laureati d’Italia bastava un diploma o un corso a doc per praticare qualsiasi
    professione, nessuna norma riguardo i locali adibiti al pubblico,qualsivoglia prodotto
    usato per i propri fini.
    Liberalizzare per un futuro Low cost e crescita smodata tutto come gli anni 60….
    il terzo mondo ……..Ricorda la favola del re nudo.
    Sempre più incredibile.

    ti

  15. Questo tizio è una pedina, tra l’altro l’ultimo arrivato in ordine di tempo. Lui, Taddei, Camanzi, sono figuranti di scena. Nessuno nella compagnia brilla per coraggio. Per noi invece sono in gioco le vite. Andremo come sempre per la nostra strada.

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