La gara degli hacker per innovare i taxi la vince BITTaxi: pagamento in bitcoin

TaxiHack-kedH--258x258@IlSole24Ore-Webilsole24ore.com Per una volta si parla solo di innovazione. I taxi prendono di petto la sfida posta dall’avvento di smartphone e app e chiamano gli sviluppatori a un concorso per “hackerare” i taxi in 48 ore di programmazione. A Roma, nel fine settimana appena concluso, si è svolto il primo TaxiHack.

I team e i temi
Undici gruppi di sviluppatori coordinati da Andrea Ferlito, CTO di Codemotion, hanno ideato soluzioni per migliorare sia l’applicazione it Taxi sia le aree utili ad evolvere il servizio per i diversamente abili, il taxi sharing, la sicurezza di tassisti e clienti e le nuove formule di pagamento. Presenti anche i makers, per supportare i team nella realizzazione di sensori e piccolo hardware, rigorosamente basato su Arduino. 

Un modo per smarcarsi da Uber?
«Ad Uber – continua Bittarelli – contestiamo solo il non perfetto rispetto delle regole, la presenza di un concorrente in più sul mercato è uno stimolo». URI è solo una delle associazioni a cui fanno capo i taxi della Capitale, la predisposizione all’innovazione è una forma di ricerca costante per aumentare il gradimento dei clienti e la qualità dei servizi offerti.

Chi ha vinto
I premi, erogati in beni e servizi, sono stati assegnati: a BITTaxi, che implementa il circuito di pagamento Bitcoin; al team Taxishare che ha sviluppato l’app per calcolare in anticipo il prezzo della corsa e condividerla con altri passeggeri e, terzo classificato, TTTeam – Tariffe Trasparenti che garantisce la tariffa più bassa sul mercato.

L’Italia è un passo avanti
Roma è una città difficile: territorio vasto e tanto traffico, in gran parte dovuto ad una viabilità perfettibile; Loreno Bittarelli – Presidente dell’Unione Radiotaxi Italiani (URI) e della Cooperativa Radiotaxi 3570, che nei mesi scorsi ha lanciato l’applicazione IT Taxi – ha voluto questo evento che è una prima assoluta perlomeno a livello europeo: “dieci anni fa’ la nostra sala operativa era invidiata anche all’estero, oggi portiamo l’innovazione al servizio di clienti e tassisti, ed è per questo che abbiamo chiamato a raccolta sviluppatori desiderosi di mettersi in gioco. Questo concorso non è solo fine a se stesso, siamo sempre alla ricerca di talenti».

Gli innovatori italiani
Sono tanti, sono motivati e sono preparati? «In Italia si tende a spostare il focus da altre parti – dice il CTO di Codemotion Andrea Ferlito – mentre i nostri ragazzi avrebbero bisogno di maggiore attenzione. Altri Paesi sono più predisposti e sensibili». Marco Montemagno ha elogiato l’intraprendenza dei team presenti all’evento: «hanno preso l’applicazione IT Taxi e l’hanno resa una piattaforma che comprende una quantità di servizi aggiuntivi, questa è una forma interessante di innovazione. In Inghilterra (dove Montemagno vive) non c’è nulla di simile».