La “guerra” di Repubblica ai tassisti

operai-altan____Il quotidiano “La Repubblica” di giovedì 28 maggio ci ha dedicato ben tre pagine a commento della sentenza del Tribunale di Milano su Uber, una specie di record. Noi, privi di un ufficio stampa di categoria e organizzati per bande con relativi capi e capetti, al solito taciamo e confidiamo nella buona sorte. Che come è noto, dura finchè dura.

1) Iniziamo dallo splendido articolo del cronista Paolo Berizzi a pagina 21, pagina intera, intitolato significativamente “Un giorno con Uberpop: io, autista a 65 anni ora perderò il lavoro, i cittadini un servizio vero”. Affinchè anche i più gnucchi capiscano l’antifona il sottotitolo recita: “A bordo dell’auto di Domenico Innamorato, pensionato.  Questa è una grande opportunità di progresso. I tassisti lo inseguono, ma lui continua a viaggiare per sei euro a corsa. Anche se ha paura che tutto finisca.” 

Tutto l’articolo sereno e obiettivo come una pagina di pubblicità a pagamento, che si dilunga nel descrivere il servizio innovativo senza virgolette, prezzi, storia, modalità di funzionamento, come chiamarla etc, si chiude con l’ Innamorato che dice “se ci spengono cancellano un lavoro stupendo. E un servizio vero per il cittadino.” Chissà se gli hanno spiegato che i sei giorni su sette dalle 19 alle 24 in cui fattura, dice lui, 50 euro a sera, per un totale, dice sempre lui, di 12.509 euro per 2064 corse, (di cui il 20% a Uber) è frutto di un illecito. Speriamo che abbia tenuto le fatture!

2) Più politico l’editoriale a pagina 28 dell’avvocato Alessandro De Nicola intitolato con modestiaLa sentenza intelligente che servirebbe ai tassisti” (giacchè implicitamente quella del Giudice è stupida).

L’avvocato che pare, cumuli 16 cariche, in particolare nel settore Difesa, in Finmeccanica e in diversi consigli di amministrazione di banche e immobiliari, (vedi articolo di S. Sansonetti su La Notizia.it intitolato ‘l’Ultraliberista della Poltrona’, come tutti i liberalizzatori de noantri prima di lui, rigorosamente dipendenti o consulenti di imprese e istituzione pubbliche, (Il Senatore a vita, la Professoressa, l’Antitrust, Il Laureato etc) ci spiega perché dovremmo sparire e come. E sopratutto lo spiega a quello zuccone del Giudice: “Cosa farebbe allora un legislatore intelligente di fronte alla prova provata che tutte le pastoie  amministrative imposte ai tassisti non servono a nulla se non a creare un oligopolio (! sic ndr) visto che basta un’applicazione informatica a soddisfare il consumatore senza grandi problemi? Cercherebbe una soluzione transitoria per l’incumbent (cioè noi ndr) che non è un moloc monopolista ma un insieme di piccoli artigiani che hanno investito i loro risparmi e le cui preoccupazioni non possono essere ignorate, e liberalizzerebbe tutto il resto, con un minimo di requisiti,  tipo quelli che Uber già applica volontariamente” 

3) A pagina V dell’edizione di Milano è la volta dell’esperto. E chi è? Il signor Alberto Mingardi, direttore generale dell’istituto Bruno Leoni. Dopo aver chiarito che il concetto stesso di concorrenza sleale è insensato perché “chiamiamo sleale la concorrenza che non ci piace” e aver specificato che le regole che normano il trasporto pubblico sono “obsolete” e che la politica da questa vicenda deve trarre la lezione  della sopravvenuta obsolescenza normativa, canta le lodi della sharing economy, e ci mancherebbe, per poi concludere finalmente con un concetto che per una volta, non ci crederete condivido in pieno:

“Uber ha in corso problemi simili anche in Germania e in Spagna (e in Belgio, e in Francia, e in India e in Cina… ndr). Una delle reazioni intelligenti che sta mettendo in campo è quella di portare in giro cose non persone, il mondo del food delivery: qui può crescere”.

Capito sig Presidente del Consiglio : facciamoli consegnare le pizze, lo dice l’istituto Bruno Leoni, non i tassisti!

12 commenti

  1. Oltre ad un barile di cervelli in salamoia, vedo la sinistra italiana (e i loro organi di propaganda) molto ammiccante con i potentati economici. Finite le tessere degli operai già estinti e gli impiegati in via di estinzione, si sostiene e si sosterrà in futuro, con i benefit elargiti dalle multinazionali, sempre attente a premiare chi fa loro comodo e a schiacciare i “pidocchi” che le contrastano.
    Mi consola il fatto che tanti pidocchi messi assieme provochino la rogna

  2. … Io proporrei la confisca degli introiti illecitamente sottratti ( circa 12.000 E. per circa 2000 corse compiute in concorrenza sleale ) e li devolverei ad un fondo per le disgrazie che subiscono i tassisti ufficiali che vanno dalle violenze sessuali fino anche alla perdita della vita.

  3. Alberto sei stato fin troppo gentile. Prova a dire al barista che sarà spazzato via dai venditori clandestini di caffè che ti prenderai un bel vaffanculo. Non avere timore di trattare gli stronzi allo stesso modo di come loro trattano te, servizio pubblico o non servizio pubblico si deve rispettare il prossimo.

  4. In fondo non siamo cattivi come dicono , se si mettono a consegnare le pizze per noi va benissimo … a parte gli scherzi , la sentenza ha dato fastidio a molti , non solo ai driver … meglio fare invidia che pietà

  5. Giusto ieri ho ricevuto via pec la richiesta di pegamento della camera di commercio.
    Sono 33 anni che che pago la camera di commercio in quanto taxista e la camera di commercio in questi 33 anni non ha fatto nulla ma proprio nulla per me, che so, almeno che venga sul posteggio a cantarmi qualcosa. Credo che sia giunto il momento che la camera di commercio si guadagni quanto ho versato in questi 33 anni e si schieri apertamente a fianco delle imprese, in questo caso noi taxisti, contro i taxisti farlocchi di pop pup papp…o black

  6. A tutti i colleghi gentili come Alberto: non siamo dei punching ball. Neanche dei preti. Ammesso che provocati volgarmente non ti mandino affanculo pure loro.

  7. Io dopo 18 anni di ” piazza” sono del parere di Alberto, abbiamo per ora vinto 1 ” battaglia” ma in “guerra”, vince chi piu’ ha pazienza e sa aspettare, intanto nell’attesa cerchiamo , sempre nei limiti del rispetto reciproco, di lasciare un buon ricordo di noi e del nostro servizio.
    Preferisco un domani sentire l’opinione pubblica dire: be’ non mi sono trovato male con il servizio taxi, anzi, (so bene che costa fatica!? ) piuttosto che ( per “incassare ???? 4/6 euro in piu’) mi ha fatto fare il giro di milano, e’ stato scortese………..
    I giochi sono iniziati, il dado e’ tratto, e bene o male le regole sono queste, per adesso non ci resta che rispettarle e applicare con convinzione la qualita’ del servizio l’unico valore aggiunto che abbiamo da mettere in campo tutti i giorni in prima persona.
    Questo e’ il mio pensiero grazie e buona notte a tutti colleghi e non .

  8. Hai ragione Marco P. , Alberto ha fatto bene , troppo facile scendere al livello di quel cliente , invece molto più difficile restare calmi e pacatamente spiegargli tutto , come ha fatto Alberto (oltretutto gli ha fatto un discorso a 360 gradi )

  9. Odio: Sentimento di forte e persistente avversione, per cui si desidera il male o la rovina altrui; o, più genericam., sentimento di profonda ostilità e antipatia: È dal 1994 che sono in piazza ed ho maturato la convinzione che molti ci odiano e ci odieranno a prescindere da ciò che facciamo e del servizio che diamo. Persone che non hanno mai preso un taxi pontificano sul servizio, altri per risparmiare 10 € preferiscono stare in ballo con i mezzi pubblici 1 e 1/2 e si lamentano. Se offrissimo il miserrimo servizio dato dai pop saremmo subissati dalle critiche. Io affermo che noi siamo bravi, professionali e competenti e se non possiamo piacere a tutti pazienza se ne facciano una ragione e ci evitino o ci sopportino per il tempo di una corsa

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