Chieste dimissioni di Camanzi dell’Authority dei Trasporti

spacciatorinotoday.it Dopo la calda protesta dei tassisti che nei giorni scorsi hanno invaso le strade per protestare contro il servizio “abusivo” Uber, l’incontro tra Authority e rappresentanti della multinazionale californiana è stato anticipato e svolto in gran segreto nella sede del Lingotto. Motivo? Paura che i tassisti – particolarmente agguerriti nel difendere le proprie ragioni – scendessero nuovamente in strada. Il presidente dell’Authority, Andrea Camanzi, aveva già espresso l’interesse di incontrare i rappresentanti del servizio Uber per consultarsi in vista dell’emanazione di nuove regole per il cosiddetto settore del trasporto “non di linea”. 

Una posizione duramente contestata da numerosi esponenti politici torinesi, in prima linea per far cessare una volta per tutte un servizio che in più occasioni è stato definito “illegale”: “E’ inaccettabile che un’Authority governativa si sia permessa di audire i vertici di un’azienda che lo stesso Ministro Lupi da oltre sei mesi definisce abusiva ed illegale – afferma Maurizio Marrone (FDI-AN) -. Da questo momento riteniamo la stessa Authority delegittimata e complice dell’abusivismo di Uber”. L’intenzione del consigliere, poi, spazia ulteriormente con la richiesta delle dimissioni dello stesso Camanzi dai vertici dello stesso ente regolatore dei trasporti.

Incontro segreto o meno, i tassisti ribadiscono che non avrebbero comunque avuto nessuna intenzione di sabotare l’incontro tra Authority e rappresentanti di Uber. In ogni caso il fenomeno sta dando vita a una protesta sempre più marcata e che esige delle risposte.

Oggi, la stessa Authority riceverà i rappresentanti dell’Anci e della Conferenza delle Regioni.

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