Taxi, il vademecum contro l’abusivismo a Genova

dossier papiergenovapost.com “Abbiamo voluto fornire uno strumento utile, chiaro e di immediata consultazione a tutte le istituzioni e forze dell’ordine preposti alla prevenzione e al contrasto dell’abusivismo nel trasporto persone. Utilizzando questo strumento sarà possibile ottimizzare tutte le risorse da dedicare alla cosa, riducendo i costi dell’azione giudiziaria e approntando un modus operandi generale che, qualora trovasse ampio accoglimento nella magistratura a tutti i livelli, potrebbe portare il Comune di Genova a rendere efficace la propria azione di tutela del cittadino utente”: così Stefano Benassi, presidente della Cooperativa Radio Taxi Genova, spiega lo spirito con cui è stato realizzato il dossier per il contrasto del fenomeno dell’abusivismo nel trasporto persone, commissionato e realizzato dall’avvocato Marco Giustiniani, amministrativista dello Studio Pavia Ansaldo ed esperto di diritto dei contratti e dei servizi pubblici.

Consegnato al sindaco di Genova Marco Doria, all’assessore alla Mobilità Anna Maria Dagnino, alla Polizia Municipale e, per conoscenza, al prefetto di Genova Fiamma Spena, il dossier raccoglie la sintesi giuridica e giurisprudenziale di tutta la materia, proponendo alcune linee di indirizzo e di azione che sono già state ampiamente testate con successo in Italia e in sede di giustizia europea. 

Lo scopo del dossier – “Inquadrare dal punto di vista giuridico il fenomeno dell’abusivismo di settore, riassumere le disposizioni che il Legislatore nel 2008 ha introdotto nel trasporto pubblico mediante noleggio con conducente, ripercorrere l’iter delle disposizioni e il conseguente decreto attuativo, verificare la posizione della giurisprudenza e delineare un quadro possibile di interventi secondo la normativa vigente. Il fenomeno dell’abusivismo nell’Ncc-Noleggio con conducente: un panorama variegato”.

Abusivismo – “Si è consolidata – aggiunge la nota – la presenza nel mercato italiano dell’abusivismo di settore, cioè di soggetti che esercitano senza la prescritta autorizzazione (è il caso di Uber Pop) e di operatori che, pur avendo la legittima autorizzazione, non rendono il servizio a favore di singole comunità locali, ma operano costantemente ed esclusivamente nel territorio di grandi città (Roma, Milano, Genova, Torino, Firenze e Bologna) in particolare negli hub portuali e aeroportuali sostituendosi agli Ncc con autorizzazione del luogo e anche dei taxi. A Genova, la situazione è aggravata dalla presenza di Uber Black ( che mette in contatto clienti con noleggiatori smistando corse come una centrale radiotaxi senza curarsi che i propri Ncc si muovano non direttamente dalla rimessa, come previsto dalla normativa nazionale e regionale del settore, ma di fatto prestando un servizio su piazza che è esclusivo dei taxi) e di Uber Pop (che mette in contatto clienti con privati cittadini che abusivamente esercitano i servizi di taxi e Ncc senza aver ottenuto né autorizzazioni né licenze e con veicoli inidonei allo scopo, in primis per i profili assicurativi). Nell’ottica di contrastare il fenomeno dell’abusivismo di settore – ben prima dell’arrivo in Italia del sistema Uber, il legislatore ha inserito una serie di disposizioni per garantire la natura locale del servizio di trasporto e il principio della territorialità nel suo esercizio da parte dei singoli operatori”.

Normativa – “Nonostante i rinvii del termine per l’emanazione di un decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con “urgenti disposizioni attuative tese a impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio con noleggio con conducente” (d.l. 25 marzo 2010), tuttavia esistono le condizioni affinché le amministrazioni locali possano dotarsi di disposizioni immediatamente applicabili ed eseguibili. Anche allo stato attuale, la normativa in vigore nel settore detta prescrizioni precise e dettagliate sull’attività di noleggio con conducente e ha superato con successo anche il vaglio da parte della Corte di Giustizia europea che ne ha dichiarato la piena compatibilità con il diritto comunitario”.

Perché Uber Pop è illegale – “Il potenziale cliente – continua la nota – viene messo in contato, attraverso la piattaforma Uber, con trasportatori privati che effettuano servizi pubblici di trasporto non di linea senza aver ottenuto la previa licenza o autorizzazione da parte del Comune. La struttura del servizio offerto non può essere paragonata né al car pooling (inteso come forma di condivisione tra privati di una stessa automobile per dividersi le spese) né tantomeno al Car sharing (noleggio senza conducente). Il servizio Uber Pop è caratterizzato da uno scopo di lucro (sia dell’operatore non autorizzato sia dell’intermediario): si va ben oltre il semplice “passaggio” con condivisione delle spese”.

Tassista – “Inoltre – prosegue il comunicato – per diventare tassista o noleggiatore, è necessario superare una serie di esami e dimostrare alle autorità pubbliche il possesso di requisiti che costituiscono una forma di tutela agli utenti. Chi vuole diventare un driver di professione ha bisogno di una serie di requisiti: la fedina penale deve essere immacolata, oltre alla patente B è richiesto il certificato di abilitazione professionale e l’iscrizione al ruolo conducenti della Regione Liguria, dopo due esami da sostenere presso la Motorizzazione Civile e presso la Camera di Commercio. In tutto sono previste sette materie: toponomastica regionale e cittadina, la conoscenza dei regolamenti, un’infarinatura di lingua inglese, francese o spagnola, codice della strada, normativa sui disabili e cenni di nozioni fiscali. Il suo superamento determina l’iscrizione all’albo del ruolo conducenti. È questa la trafila che hanno seguito gli 869 autisti genovesi autorizzati, 750 dei quali sono iscritti alla Cooperativa Radiotaxi”.

Requisiti per svolgere l’attività – “L’utente di Uber Pop rischia di trovare invece come driver un soggetto che potrebbe non avere i requisiti per avviare un’attività di tassista o noleggiatore e, quasi certamente, un’autovettura immatricolata e assicurata come auto pubblica.
Gli art. 85 e 86 del Codice della Strada prevedono che l’operatore abusivo – che svolge attività di noleggio senza autorizzazione – può essere sempre controllato e sanzionato da Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia municipale. Le sanzioni sono pecuniarie (da 1.700 a circa 7.000 euro) e amministrative (sospensione o revoca della patente, blocco dei veicolo). Nel momento in cui si accerta l’accettazione del servizio con la presa a carico del cliente, il conducente Uber Pop è sanzionabile”, conclude il comunicato.

4 commenti

  1. Chiaro, limpido, cristallino. Chi deve far rispettare le leggi lo deve fare, per tutti nell’interesse di tutti

  2. A Genova l’attività di contrasto è partita subito e con la decisa presa di posizione dell’amministrazione comunale. Qui da noi a Milano solo sporadici interventi subito prontamente stoppati da Palazzo Marino. Ma vogliamo o no andare sotto la prefettura a chiedere al dott. Paolo Tronca quanto tempo ancora pensa di poterci menare per il naso? Io presidierei c.so Monforte dal 1 gennaio ad oltranza fino a quando non si decidono a far rispettare le leggi. E i sindacati che fanno? Brindano al nuovo
    anno?

  3. Alberto,non mi piacciono le generilizzazioni Federtaxi-Cisal è sempre stata presente ad ogni manifestazione ed è disposta a dare valore legale a qualsivoglia sit-in,picchetto,sciopero ad oltranza compreso ,ma tutto ciò comporta adesione e compatezza della categoria che non vedo perchè sono i soliti cinquanta e gli altri aspettano gli eventi.Ti preciso che siamo inseriti nella garanzia dello sciopero del trasporto pubblico ,come le ferrovie,le tranvie e i bus di linea e come tali obbligati,salvo multe molto onerose,a garantire ordine pubblico e garanzia dei servizi minimi indispensabili.Come vedi un piccolo sindacato come il nostro a Milano,sempre stato all’opposizione di come la categoria viene sindacalmente gestita, senza la disponibilità e condivisione di altri difficilmente potrà organizzare e gestire queste azioni.
    Mi auguro che l’anno nuovo porti maggiore consapevolezza in categoria e che chi la conduce, chiudendola alla democrazia e al dibattito assembleare, si ravveda e la avvicini con più partecipazione alle scelte che sicuramente incomberanno nel prossimo futuro.

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