Uber mette in scacco il Veneto sbarcando a Padova

Gratis fino al 30 Dicembre

venetocorrieredelveneto.corriere.it Prendete il vostro Iphone, un Galaxy, un Lumia. O lo smartphone che avete sempre in tasca, va bene lo stesso. Entrate nello store virtuale o dove solitamente scaricate le app. E fate il download di Uber. Anche e soprattutto se siete di Padova o se a Padova ci andate per studiare, per lavorare o semplicemente per bere uno spritz. Perché da mercoledì mattina il servizio di trasporto fai-da-te che ha fatto imbufalire i tassisti di mezzo mondo sarà disponibile anche nella città del Santo. Dopo Milano, Roma, Torino e Genova, dunque anche a Padova sarà possibile prenotare una corsa tramite smartphone e spostarsi per la città (e anche fuori visto che gli autisti non si faranno problemi ad andare anche a Venezia o a Treviso) a prezzi decisamente più contenuti di una normale corsa di taxi.  

Basta lasciare che Uber trovi la posizione gps (si fa con un click, più facile a farsi che a dirsi) e basta contattare un autista. Al netto di corsie preferenziali, divieti alla circolazione e zone a traffico limitato che allungano i percorsi per gli autisti di Uber (che usano le loro vetture private), da piazza delle Erbe alla Fiera si pagheranno circa 6 euro contro i 10-13 di un taxi normale mentre da Sant’Antonio alla stazione saranno 6 contro 13. E dal 10 fino al 30 dicembre gli utenti non dovranno sborsare un euro perché sarà Uber a coprire i costi delle corse sperimentali. «Il servizio non è soltanto meno costoso di quello dei taxi – dice l’amministratore delegato Benedetta Arese Lucini -. È anche molto trasparente». Al momento del pagamento (che avviene rigorosamente tramite l’app e via carta di credito visto che gli scambi di denaro contante sono vietati) i clienti di Uber riceveranno sullo smartphone la mappa del percorso fatto e se questo dovesse risultare più lungo del dovuto sarà sufficiente fare una segnalazione perché il driver furbetto venga subito depennato dalla lista dei driver.

«Noi inoltre rimborsiamo al cliente la differenza pagata – assicura Arese Lucini -. Rispetto a quanto succede con i normali taxi, le contestazioni si risolvono sempre velocemente e con l’immediato rimborso del cliente». Al netto delle polemiche sorte in India dove una ragazza è stata stuprata da un autista (subito arrestato su segnalazione di Uber) e al netto delle decisioni dei tribunali spagnoli e olandesi che hanno sospeso il servizio giudicandolo pericoloso, i driver sono tenuti sotto controllo dal giudizio degli utenti (esattamente come succede per tutti i servizi commerciali collegati a Internet, da Amazon a Ebay) e da uno screening preventivo fatto dal personale di Uber. Detto questo gli autisti possono essere i più vari a patto che abbiano più di 21 anni, che abbiano la patente da almeno tre anni, almeno 15 punti e una macchina con meno di dieci anni di vita e in regola con tutti i controlli e l’assicurazione. «Noi facciamo tutti i controlli preventivi sugli aspiranti autisti e scartiamo a priori chi non ha la fedina penale pulita, chi ha commesso infrazioni gravi o chi, per esempio, è stato fermato per guida in stato di ebrezza negli ultimi dieci anni – continua Arese Lucini -. E infine facciamo un’assicurazione aggiuntiva agli autisti per eventuali incidenti ai passeggeri. Copriamo fino a quattro milioni di euro».

I controlli successivi sugli autisti sono infine fatti dai feedback degli stessi utenti che nelle città dove è stato attivato il servizio si sono moltiplicati esponenzialmente. A Padova per il momento il servizio non sarà in grado di fare concorrenza al trasporto pubblico e ai taxi regolari visto che conta appena qualche decina di autisti certificati, ma le richieste per fare il driver stanno arrivando a botte di centinaia alla settimana e non c’è dubbio che se i calcoli fatti da Uber sono giusti basterà aspettare qualche mese perché raggiungano il migliaio in tutta l’area metropolitana della cosiddetta Patreve. «Il motivo per cui abbiamo scelto Padova come quinta città italiana dove lanciare il servizio – aggiunge Arese Lucini – è perché si tratta di un importante snodo ferroviario nel centro del manifatturiero del Nordest. Ci sono inoltre moltissimi studenti abituati a usare la tecnologia e ci siamo accorti quest’anno che dai server di Padova sono state scaricate tantissime applicazioni di Uber anche quando il servizio non era ancora attivo». Come accennato fino al 30 dicembre inoltre il servizio sarà completamente gratuito per i clienti. A partire dal 31 dicembre entreranno in vigore le tariffe piene. «Dove il servizio è stato già attivato,:la notte di capodanno è sempre stata la più intensa dell’anno», conclude Arese Lucini.

9 commenti

  1. E anche al netto dei giornalai prezzolati. Ci ricorderemo di te quando faremo il conto finale.

  2. Vi ricordate un film di Toto’ dove ,manco a dirlo, in quel di Napoli orgogliosamente esibiva un berretto con su scritto “posteggiatore abusivo”? Qui da noi in Napolitania/Italia ,il paese in testa alla corruzione e all’ abusivismo tra poco avremo i taxi con il pappagallo “taxista abusivo”. Noi taxisti ufficiali. La simmetria informativa raggiunta. Una derivazione del nostro mestiere

  3. Che giornalista spietato nei confronti di U. Che critica dura e spietata…meno male che esistono ancora giornalisti così… attenti ai diritti dei lavoratori, alle leggi fiscali e del lavoro e soprattutto che verifica le dichiarazioni della B.A.L. Si è solo dimenticato di dire che ai “driver” non puzza neanche l’alito.

  4. vedrete che dopo le prime violenze da parte degli autisti U… a donne e uomini l’aria cambiera’

  5. quando lo stato si accorgera’ che non entrera’ un euro di tasse da U… , lo eliminera’ in poco tempo, spero

  6. Qualcuno ha visto dove stava la scritta … Messaggio promozionale… ?Mi sembra che la legge lo imponga in questi casi!??

  7. Piccola contraddizione da segnalare agli improvvidi utenti di U…: se il prezzo della corsa è stabilito a priori da U… perchè mai l’app prevede la possibilità di segnalare il ” driver furbetto ” che allunga il tragitto? Il driver non avrebbe alcun interesse ad allungare, sa già quanto incasserà, dovrebbe interessargli solo ed esclusivamente finire la corsa il più presto possibile. Se dunque si sente la necessità di segnalare il “driver furbetto ” significa che in un modo o nell’altro il prezzo non sia poi proprio fissato a priori e che siano possibili aumenti e/o ulteriori richieste.

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