Bici contromano, il Comune di Milano attacca Lupi: “Quel divieto è sbagliato”

incidente_mortale_bicicletta_milanomilano.repubblica.it Maran e le associazioni dei ciclisti non si arrendono: “Il ministro dimostri con studi che è pericoloso“. Ciclobby ricorda al titolare dei Trasporti che il provvedimento è adottato con successo in diverse città europee. Il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi boccia definitivamente la proposta avanzata dal Comune di Milano di pedalare contromano. Ma Milano, dice l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, «non si ferma e continua a lavorare ad una proposta di carattere nazionale». La prima stroncatura era arrivata all’inizio di agosto. In quei giorni, la commissione Trasporti della Camera si era riunita per esaminare le modifiche al Codice della strada. Tra le proposte avanzate c’era quella di introdurre il cosiddetto “senso unico eccetto bici”, in altre parole la possibilità per le due ruote di percorrere in senso contrario alle auto alcuni tipi di strade: da quelle a velocità ridotta a quelle a senso unico, ma larghe almeno 4 metri.

Alla decisione di bocciare la proposta si erano opposte subito le associazioni di ciclisti, seguite da alcuni assessori della più grandi città del Nord, tra i quali l’assessore ai Trasporti, Pierfrancesco Maran, che aveva scritto al ministro chiedendogli di rivedere la questione. Ma ieri, a margine del bilancio dell’esodo estivo, Lupi è tornano sull’argomento bocciando la possibilità di introdurre il controsenso ciclabile. «Dobbiamo tutelare tutti, e soprattutto le categorie più deboli. Ho ricevuto tante richieste da sindaci che vorrebbero concedere alle biciclette di circolare in controsenso, ma sono contrario, perché così non aiutiamo i ciclisti», ha detto il ministro.

«Ci sono altre città che hanno sperimentato il sistema del senso unico eccetto biciclette con ottimi risultati— replica Maran — Piuttosto, il ministro dimostri con uno studio che quello del controsenso è il metodo più insicuro per i ciclisti. L’Italia è indietro da questo punto di vista, per questo stiamo lavorando ad una proposta nazionale che allinei le nostre città alle esperienze delle altri capitali europee». Più duro l’intervento di Eugenio Galli, presidente di Ciclobby: «Il ministro Lupi sbaglia perché non è informato in modo corretto. Deve spiegarci perché qui non si può fare quello che nel resto d’Europa è già realtà. Piuttosto, ci dicano chiaramente che il nuovo codice della strada non è a favore della mobilità sostenibile. Il problema non si risolve solo con le piste ciclabili, che per di più costano molto, ma con accorgimenti diffusi, tra cui il senso unico eccetto bici. Se le cose resteranno così non si va da nessuna parte».

Posizione diversa quella di Domenico Musicco, presidente dell’onlus Avisl, (Associazione vittime della strada). «L’utente debole, pedone o ciclista, va messo al primo posto e va tutelato, ma lui deve tutelare se stesso. Bisogna incrementare la sicurezza dei ciclisti con azioni mirate che partano dall’educazione stradale degli automobilisti e diffondere una cultura della sicurezza e della responsabilità valida per tutti. Ad esempio molti ciclisti girano di sera senza luci. Sono situazioni sottovalutate che rischiano di tramutarsi in incidenti. In Italia, e soprattutto in una città come Milano, il controsenso eccetto biciclette, purtroppo, non è percorribile per la conformazione stessa delle nostre strade».

5 commenti

  1. Perchè si fanno continui paragoni con le città europee? In Europa ci sono gli Europei, in italia no.

  2. Effettivamente Maran ci stà abituando a dei comportamenti a dir poco bizzarri………

  3. cosa c’ entra il milanese e l’ italiano con l’ europeo?! ma questi ci sono o ci fanno?

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