Roma, centro senza vigili. Vu’ cumprà e Ncc ballano

Solo 50 agenti a turno compresi gli uffici. Piazze e strade zeppe di ambulanti illegali

roma_centro_senza_vigiliiltempo.it Il centro storico di Roma è ormai il regno degli abusivi. Di ogni grado e nazionalità. Venditori di cianfrusaglie e merce contraffatta, noleggiatori, pseudo-pittori, pseudo-fachiri, pseudo-artisti. Un suk a cielo aperto, contro cui ormai la Polizia Locale ha rinunciato a combattere. Tanto che di caschi bianchi se ne vedono ben pochi, contro l’esercito di mercanti senza autorizzazione. Un pessimo biglietto da visita per i turisti, specialmente la domenica.

Basta farsi una passeggiata per il centro. Nella Piazza del Pantheon, per esempio, decine di vucumprà stendono a terra tappeti pieni zeppi di borse false, oggettini di pochi euro venduti a caro prezzo, accessori per i telefonini, giocattoli per i bambini e tanto altro.

Il mercato a cielo aperto prosegue sull’altra “riva” di via del Corso, in via delle Muratte, dove decine di pittori abusivi vendono stampe di ritratti e paesaggi ben lontani dal pennello leggiadro degli artisti di via Margutta. Sui lati della strada, una fila di altri venditori, soprattutto africani, con tappeti e buste di plastica, pronti a scappare all’arrivo dei vigili. A Fontana di Trevi, poi, l’apoteosi dei “mostriciattoli che si spiattellano”: decine di venditori che passano le giornate a tirare palle di gelatina rumorosa su dei tavolini di legno.

A Piazza di Spagna, le comiche: un povero vigile, avanti con gli anni e leggermente sovrappeso, quasi rischia l’infarto per inseguire (vanamente) fin dentro la stazione della metro le agili gazzelle del commercio abusivo.

A Piazza Venezia, invece, troviamo il regno dei noleggiatori: Ncc indisturbati fermi davanti alla scalinata dell’Ara Coeli (proprio davanti al Campidoglio) e pulmini in sosta di fronte Palazzo Venezia.

Su via dei Fori Imperiali, addirittura, la vendita dei vestiti, fra decine di fachiri, uomini-statua e altri pseudo-artisti.

Ma i vigili urbani, dove sono? Ieri al Gruppo I Trevi c’erano in servizio in tutto (uffici compresi) 150 agenti: 50 di mattina, 50 di pomeriggio, 25 fino alle 24 e altri 25 fino alle 6 del mattino dopo. Supportati dai colleghi, anche loro in sottonumero, del Gssu, il Gruppo che si occupa del servizio antiabusivismo. In pratica, in strada, gli agenti di Polizia Locale si contavano sulle dita di una mano. «Purtroppo siamo in pochi – afferma Mirko Anconitani, dirigente sindacale Rsu del Gssu – C’è l’impegno di tutti, ma ormai il rapporto fra noi e gli abusivi è di 1 a 10. E’ una guerra impari. Inoltre, gli straordinari si fanno con il contagocce per le note motivazioni economiche. E ogni azione è un rischio maggiore per la nostra incolumità, da quando il Governo Monti ci ha tolto l’equo-indennizzo».