Genova, quarto giorno di sciopero dei trasporti

sciopero_genovacorriere.it Quarto giorno di sciopero «selvaggio» a Genova contro l’ipotesi di privatizzazione del trasporto pubblico locale. Il tentativo di trattativa intavolato dal sindaco Marco Doria (che due giorni fa è stato duramente contestato in Aula) con i sindacati giovedì si è risolto con una nuova rottura, nonostante la proposta di rinviare di un anno l’ipotesi di privatizzare l’azienda. Continua dunque la mobilitazione di buona parte dei 2300 dipendenti Amt (Azienda mobilità e trasporti) e di quelli delle altre partecipate Aster (lavori stradali) e Amiu (rifiuti). Che venerdì mattina si sono riuniti a migliaia nella Sala Chiamata del Porto, per decidere come proseguire la protesta.

LA TRATTATIVA – Giovedì tre cortei si sono snodati per la città, confluendo poi nella centrale piazza De Ferrari. A Palazzo Tursi, Doria e una dozzina di rappresentanti sindacali hanno discusso per oltre cinque ore. Fuori più di mille manifestanti hanno «assediato» l’edificio per tutto il pomeriggio. Fino alle 18.30, quando Andrea Gatto, sindacalista del Faisa/Cisal e leader della protesta, uscito da Tursi ha annunciato : «Il Comune ha ribadito che non intende rispettare gli accordi sottoscritti. Ci chiedono ulteriori sacrifici che non siamo disposti a sopportare. Queste condizioni sono inaccettabili. La protesta continua e gli autobus non escono dai depositi».

IL SINDACO DORIA – Il sindaco Doria ha spiegato in Consiglio comunale la rottura della trattativa: «Per interrompere l’agitazione la richiesta dei sindacati è stata la sospensione della delibera, ma una trattativa non può andare avanti se non si ferma uno sciopero illegittimo. Nel 2013 il contributo del Comune (30 milioni di euro) e dei lavoratori Amt (8 milioni di euro) ha permesso di mantenere in equilibrio i conti di Amt. Il contributo dei lavoratori poteva essere riproposto anche nel 2014, i sindacati hanno detto no».

L’APPROVAZIONE DELLA DELIBERA – In serata il Consiglio comunale ha approvato la delibera «incriminata» sulle prospettive delle aziende partecipate (M5s, Pdl e Lega Nord hanno lasciato la Sala Rossa). Ad assicurare il regolare svolgimento della seduta – dopo l’ «occupazione» dell’aula di martedì scorso – è stato il Prefetto di Genova, Giovanni Balsamo, che ha spiegato: «Dobbiamo preservare la democrazia. Fare uno sciopero a oltranza – ha aggiunto – è da irresponsabili. La tollerabilità di una protesta scende man mano che passa il tempo e il disagio per i cittadini cresce. In questo caso la tollerabilità è scesa a picco». Intanto per ciascun lavoratore i costi della precettazione «lievitano» e hanno raggiunto i 1.500 euro.

2 commenti

  1. ANCHE I TASSISTI SI SONO UNITI ALLA PROTESTA COME DOVREBBE ESSERE SEMPRE!!! A GENOVA HANNO LE BALLL

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