Articolo 34–Liberalizzazioni delle attività economiche ed eliminazione dei controlli ex-ante

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Capo II – Concorrenza
Articolo 34

1. Le disposizioni previste dal presente articolo sono adottate ai sensi dell’articolo 117, comma 2, lettere e) ed m), della Costituzione, al fine di garantire la libertà di concorrenza secondo condizioni di pari opportunità e il corretto ed uniforme funzionamento del mercato, nonché per assicurare ai consumatori finali un livello minimo e uniforme di condizioni di accessibilità ai beni e servizi sul territorio nazionale.

2. La disciplina delle attività economiche è improntata al principio di libertà di accesso, di organizzazione e di svolgimento, fatte salve le esigenze imperative di interesse generale, costituzionalmente rilevanti e compatibili con l’ordinamento comunitario, che possono giustificare l’introduzione di previ atti amministrativi di assenso o autorizzazione o di controllo, nel rispetto del principio di proporzionalità.

3. Sono abrogate le seguenti restrizioni disposte dalle norme vigenti:
a) il divieto di esercizio di una attività economica al di fuori di una certa area geografica e l’abilitazione a esercitarla solo all’interno di una determinata area;
b) l’imposizione di distanze minime tra le localizzazioni delle sedi deputate all’esercizio di una attività economica;
c) il divieto di esercizio di una attività economica in più sedi oppure in una o più aree geografiche;
d) la limitazione dell’esercizio di una attività economica ad alcune categorie o divieto, nei confronti di alcune categorie, di commercializzazione di taluni prodotti;
e) la limitazione dell’esercizio di una attività economica attraverso l’indicazione tassativa della forma giuridica richiesta all’operatore;
f) l’imposizione di prezzi minimi o commissioni per la fornitura di beni o servizi.
g) l’obbligo di fornitura di specifici servizi complementari all’attività svolta.

4. L’introduzione di un regime amministrativo volto a sottoporre a previa autorizzazione l’esercizio di un’attività economica deve essere giustificato sulla base dell’esistenza di un interesse generale, costituzionalmente rilevante e compatibile con l’ordinamento comunitario, nel rispetto del principio di proporzionalità.

5. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato è tenuta a rendere parere obbligatorio, da rendere nel termine di trenta giorni decorrenti dalla ricezione del provvedimento, in merito al rispetto del principio di proporzionalità sui disegni di legge governativi e i regolamenti che introducono restrizioni all’accesso e all’esercizio di attività economiche.

6. Quando è stabilita, ai sensi del comma 4, la necessità di alcuni requisiti per l’esercizio di attività economiche, la loro comunicazione all’amministrazione competente deve poter essere data sempre tramite autocertificazione e l’attività può subito iniziare, salvo il successivo controllo amministrativo, da svolgere in un termine definito; restano salve le responsabilità per i danni eventualmente arrecati a terzi nell’esercizio dell’attività stessa.

7. Le Regioni adeguano la legislazione di loro competenza ai principi e alle regole di cui ai commi 2, 4 e 6.

8. Sono escluse dall’ambito di applicazione del presente articolo le professioni, i servizi finanziari come definiti dall’art. 4 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 e i servizi di comunicazione come definiti dall’art. 5 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 (Attuazione direttiva 2006 /123/CE relativa ai servizi nel mercato interno).

fonte: ilsole24ore.com 6/12/2011

56 commenti

  1. Non sto capendo niente ragazzi,me la sto facendo sotto,questa è la liberalizzazione vera e propria?

  2. Noi siamo esclusi dall’art. 6 e non dal 5.
    Il testo definitivo non contiene il primo punto a) del capoverso 3. quindi si direbbe che rimaniamo sottoposti a licenza ma sotto l”egida” del parere “obbligatorio” dell’Antitrust.
    Vedi Solo24ore on line, “Napolitano firma il decreto ecc. ecc.”
    Notizie ovviamente fondate mi danno per certo che si stia organizzando il fermo del servizio per il 16 p.v.
    *************************

  3. NOOOOOOO, non non facciamo parte della parola “professioni”
    Si stà tentando di capire, in mancanza di riferimenti all’art. 11bis della legge 14/09, questo art. abroghi automaticamente tutto l’art. 3 della suddetta legge (nella quale era contenuto l’11bis) o lo integri.
    Qualora lo integrasse non si porrebbero problemi ma lo dubito, non si capirebbe perchè hanno fatto un articolo che copia paro paro quanto già indicato nell’art. 3 legge 14/09.
    Esco a lavorare, con quale voglia ve lo lascio immaginare!!!!!!

  4. Ma se ci volevano liberalizzare non ci avrebbero inserito nell’articolo 37 relativo alla liberalizzazione dei trasporti?

  5. basta che si decidano…proprio oggi dovrei iniziare a parlare per un’autorizzazione ncc (con servizio taxi, da me fuori dalla stazione ci sono gli ncc) della mia città…ma è assurdo vivere così. Il lavoro non si trova, si cerca di mettersi in proprio ma non fanno altro che continuare a rigirare le frittate…assurdo veramente.

  6. Ci sono pressioni per liberalizzare gli NCC ,a vantaggio non sò di chi se non ai grandi gruppi .

  7. Signori se leggiamo questo articolo siamo ufficialmente liberalizzati in quanto attività economica non presente tra le escluse (art.5…etc),
    INutile girarci intorno

  8. non so che dire… hanno liberalizzato i taxi senza che nessuno ne abbia fatto minimo cenno su alcuna testata? eppure non mi sembra una cosa così di poco conto… io ho letto solo di negozi, benzinai, parafarmacie…

  9. la stessa autorità antitrust in passato segnalò come caso mai fosse opportuno quanto meno compensare gli operatori del settore della perdita subita per deprezzamento della licenza, con aste, regalando una seconda licenze…. vero che ormai la democrazia è finita, ma un colpo di mano così, dove ci scippano tutto sotto il naso in modo subdolo, senza manco nominarci, mi sembra esagerato… è evidente che andranno chiesti chiarimenti!!!

  10. qualcuno sa indicarmi se siamo dentro semplicemente con un si o no ….cos’e’ dobbiamo vivere ancora l’ansia di agosto?

    qualcuno oggi e’ stato all’incontro a malpensa al terminal 1?

  11. io manco le farmacie leggo esentate… allora tutti possono aprirsi una farmacia? mi scuso per i vari commenti, potete accorpare se volete, grazie…

  12. non avete copiato questa, che è brutta…. Sono abrogate le seguenti restrizioni da norme vigenti: ” a) la limitazione del numero di persone che sono titolate ad esercitare un’attività economica in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica attraverso la concessione di licenze o autorizzazioni amministrative per l’esercizio”

  13. Ognuno dice la sua ma nessuno sa come veramente e’ me compreso qualcuno ci illuminera’ credo nn dobbiamo ne festeggiare ne gridare

  14. …..ragazzi sarà il nervosismo…. Ma non ci sto capendo nulla!!!!! Qualcuno lo può dire in modo esplicito??? Siamo liberalizzati o no????

  15. L’articolo non citato nel testo che esclude i taxi e ncc dalla liberalizzazione è l’articolo 6 del decreto legislativo 59 del 26 marzo 2010. Quindi siamo liberalizzati 🙁

  16. l’articolo 34 è privo di ambiguità. così com’è ci liberalizza. però, siccome siamo ancora in una democrazia parlamentare, almeno formalmente, ora il provvedimento sarà sottoposto all’esame del parlamento. il senato ha fatto sapere che non intende approvare sostanziali modifiche, ma alla camera, nelle commissioni congiunte bilancio e lavoro, il passaggio potrebbe essere un po’ più impegnativo per il governo. in parlamento ci sono i partiti e proprio loro, ai primi di settembre, ci hanno tirato fuori dalla legge di stabilità con un emendamento. vorranno rimangiarsi ora quanto già fatto solo poco tempo fa? è un interrogativo pesante. al quale ovviamente non so rispondere. ora si tratta di capire questo, mantenendo i nervi saldi ancora per il tempo necessario ad avere l’ultima e definitiva certezza. non perdiamo alcuna informazione e facciamole girare. e poi partecipiamo numerosi allo sciopero di lunedì prossimo, 12 dicembre. il fatto che è targato cgil non può far storcere il naso. perché spero sia chiaro a tutti che ormai abbiamo poco da far politica. se qualcuno protesta contro questo governo e i suoi provvedimenti è giusto che anche noi siamo lì a protestare. per tutelare la nostra licenza e il nostro lavoro. ma anche le pensioni, la sanità, quel minimo di stato sociale. cose che ci interessano come tassisti e come cittadini. non fermiamoci alle etichette perché sennò siamo finiti. l’opposizione alla politica liberista di monti dev’essere totale. solo così abbiamo la speranza di batterlo sul terreno delle liberalizzazioni. so che magari molti non hanno mai aderito a uno sciopero, ma davvero il momento è grave. non speriamo di cavarcela tanto facilmente. se vogliamo ottenere qualcosa bisogna che lottiamo. e se non lottiamo da soli, ma con altra gente incazzata con monti, forse otterremo ancora di più.

  17. Fermi subito non fare sconti a nessuno perchè a noi non ce li fanno alla prima notizia sospetta!!!

  18. Ma un “kaiser” di studio legale che ci spieghi, le associazioni di tutta Italia non ne hanno neanche uno?

  19. ripeto… si è parlato di farmaci C (?) vendibili pure da para-farmacie… però, correggetemi se sbaglio, da questa normativa sono liberalizzate pure le farmacie, che non mi sembrano rientrare nell’ambito delle esenzioni…così sarebbe una rivoluzione epocale, a meno che i farmacisti non rientrino nella disciplina delle professioni o mi sfugga qualcosa… sicuramente questo è un pericoloso cavallo di tro.a e bisogna assolutamente chiarire… personalmente credo che la categoria dovrebbe scioperare autonomamente, perchè il male e il danno che ci fanno a noi non è paragonabile a nessun altro, è un danno da oltre 100mila euro!!!!


  20. tom:

    ripeto… si è parlato di farmaci C (?) vendibili pure da para-farmacie… però, correggetemi se sbaglio, da questa normativa sono liberalizzate pure le farmacie, che non mi sembrano rientrare nell’ambito delle esenzioni…così sarebbe una rivoluzione epocale, a meno che i farmacisti non rientrino nella disciplina delle professioni o mi sfugga qualcosa… sicuramente questo è un pericoloso cavallo di tro.a e bisogna assolutamente chiarire… personalmente credo che la categoria dovrebbe scioperare autonomamente, perchè il male e il danno che ci fanno a noi non è paragonabile a nessun altro, è un danno da oltre 100mila euro!!!!

    a Canicattì 100.000 euro, Milano, Roma, Venezia, molto di più!

  21. io comunque mi sono stufato… se vogliono lascio e ci mettano gli albanesi e i cinesi… ma la licenza è come una casa… non me la porti via così… mi ri-dai il suo valore e i soldi li re-investo in un altro paese, non in questa fogna… le licenze non ce le possono portare via così, a costo di bloccare l’italia a vita!!

  22. A Bologna molto molto di più di quella cifra..Dobbiamo scioperare da soli e “imbiancare” le nostre città come non si è mai visto prima.

  23. FERMO RESTANDO CHE :
    – FANNO BENE A MOBILITARSI I NOSTRI SINDACATI DI CATEGORIA ;
    – ANCH’IO SONO NELLE VOSTRE CONDIZIONI ;
    – FINO A QUANDO NON VEDO SCRITTO IN MODO CHIARO QUELLO CHE AUSPICHIAMO RESTO PREOCCUPATO E VI CHIEDO SE IL PERIODO CHE SEGUE : ”….fatte salve le esigenze imperative di interesse generale, costituzionalmente rilevanti e compatibili con l’ordinamento comunitario, che possono giustificare l’introduzione di previ atti amministrativi di assenso o autorizzazione o di controllo, nel rispetto del principio di proporzionalità. ” può indicare che la nostra attività rientra in quelle rilevanti quindi risulti compatibile con la direttiva famosa e quindi per motivi di sicurezza necessita di atti amministrativi di accesso(licenza) che vengono periodicamente valutate e nel caso proporziopnalmente incrementate?
    Grazie per l’attenzione .

  24. Sembrate una banda di pazzi. Non si può non avere studi legali specializzati a disposizione della categoria. Di quello non dei loschi figuri del passato o del presente abbiamo bisogno. Le leggi vigenti sono vigenti se non espressamente abrogate. Quindi secondo me non siamo ancora liberalizzati. Finiamola di fare le macchiette, l’attacco è grave e ci vuole serietà. Se mi sbaglio. guera a oltranza e il primo che scappa…..


  25. Khoolaas:

    Sembrate una banda di pazzi. Non si può non avere studi legali specializzati a disposizione della categoria. Di quello non dei loschi figuri del passato o del presente abbiamo bisogno. Le leggi vigenti sono vigenti se non espressamente abrogate. Quindi secondo me non siamo ancora liberalizzati. Finiamola di fare le macchiette, l’attacco è grave e ci vuole serietà. Se mi sbaglio. guera a oltranza e il primo che scappa…..

    Mi chiedevo appunto “ma uno studio legale?no?”. Siamo 50.000 taxi, un euro a testa!
    Proposta:
    Parlamentino taxi nazionale proponi anche una tassa(tanto di moda con Monti) di 1 euro ad associato alla categoria per finanziarci una consulenza legale per quando c’è ne bisogno!

  26. Ultima ora: l’onorevole Catricalà a Ballarò ha spiegato che l’autorità per i trasporti non ci riguarda. Nessuno cita i taxi nell’illustrazione delle liberalizzazioni. Questo per chiarezza, fermo restando il totale appoggio alle iniziative delle Organizzazioni di categoria.

  27. Ragazzi, calma. Aspettiamo le prossime 24 ore. Aspettiamo che i sindacati si confrontino con le parti politiche che sono in Commissione Bilancio, così per un quadro definitivo. CGIL e Confartigianato non hanno ancora firmato per lo sciopero.

  28. Scusate ma adesso chiudiamo i pc. I commenti li continueremo ad approvare domani mattina. Buona notte a tutti.

  29. A me fa accedere senza login. Comunque vi copio incollo la parte che ci interessa.

    Liberalizzazione, questa, che per quanto riguarda i taxi è stata nuovamente esclusa, in forza del fatto che la restrizione relativa «alle limitazioni del numero di persone che sono titolate a esercitare un’attività economica [_]» è scomparsa dall’ultima versione del decreto Monti. Mentre era presente nelle bozze precedenti. Inoltre, i limiti all’esercizio dell’attività non rientrano nei motivi imperativi di interesse generale. Ciò in quanto il servizio di trasporto è escluso dalla direttiva 2006/123/Ce. Il governo, in sostanza, col dl pubblicato ieri ha deciso di eliminare non solo gli oneri amministrativi, ma anche i presupposti per l’esercizio dell’attività d’impresa previsti dalla disciplina di settore, nell’ipotesi in cui gli stessi non siano collegati ad un motivo imperativo di interesse generale. Di più: questo concetto nel decreto Monti viene perfino ribadito in ben due commi dello stesso articolo: il comma 2 e il comma 4 dell’articolo 34. Le esigenze o «motivi» imperativi di interesse generale sono quelli stabiliti dalla direttiva comunitaria Servizi e recepiti dall’art. 8 del dlgs 59/2010.

  30. Marco e Leonardo quando passate da Firenze il caffè ve lo offriamo noi per il servizio che ci rendete 😉

  31. Non è per essere troppo ottimista ma credo che siamo esclusi dalla liberalizzazione. Aggiungo il link di Repubblica della pagina “liberalizzazioni” del “dossier” sulla manovra. Se Nei giorni scorsi tra le ipotesi c’eravamo anche noi, adesso che la manovra c’è noi siamo spariti.
    http://www.repubblica.it/economia/2011/12/05/news/decreto_manovra_economica_monti-26130978/
    Sotto allego tutto l’articolo di Italia oggi. La parte più importante che avevo tentato di sottolineare è quella che dice “L’art. 34 del decreto legge Monti (n. 201/2011) pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale integra (mantenendone complessivamente l’impianto) il decreto sviluppo che il governo Berlusconi aveva approvato la vigilia di Ferragosto.”
    INTEGRA. Khoolas ha ragione.
    Comunque fanno bene i nostri rappresentanti a chiedere l’incontro e a dichiarare lo stato d’agitazione.

    “Immediatamente abrogate le restrizioni esistenti per l’esercizio delle attività economiche. Il governo accelera il processo avviato col decreto legge 138/2011 (convertito nella legge 148/2011) e rende immediatamente operativa e senza deroghe la liberalizzazione, che avrebbe dovuto decollare tra una settimana.
    Ovvero quattro mesi dopo l’entrata in vigore del dl 138/2011, in base a quanto dispone l’articolo 3, comma 8 dello stesso decreto. L’art. 34 del decreto legge Monti (n. 201/2011) pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale integra (mantenendone complessivamente l’impianto) il decreto sviluppo che il governo Berlusconi aveva approvato la vigilia di Ferragosto. La vecchia norma e il decreto Monti. Il decreto 138 agiva in funzione della competenza prevista in capo allo stato (ai sensi dell’art. 117 Cost.) su livelli minimi delle prestazioni e tutela della concorrenza. Non solo. Il comma 11 dell’articolo 3 del dl 138/2011 prevede che singole attività economiche possano essere escluse, in tutto o in parte, dall’abrogazione delle restrizioni all’attività d’impresa, attraverso un dpcm varato su proposta del ministro competente, di concerto con quello dell’economia; decreto che andava varato nei successivi quattro mesi all’entrata in vigore della legge di conversione del dl 138/2011. Ovvero entro il 17 gennaio prossimo. Questa disposizione viene però superata dal nuovo decreto Monti. Peraltro, il decreto di Ferragosto aveva subito alcune deroghe nella legge di conversione, con l’esclusione della liberalizzazione per farmacie e taxi, mentre vi era entrata, a pieni mani, la liberalizzazione alla vendita di quotidiani e periodici. Liberalizzazione, questa, che per quanto riguarda i taxi è stata nuovamente esclusa, in forza del fatto che la restrizione relativa «alle limitazioni del numero di persone che sono titolate a esercitare un’attività economica [_]» è scomparsa dall’ultima versione del decreto Monti. Mentre era presente nelle bozze precedenti. Inoltre, i limiti all’esercizio dell’attività non rientrano nei motivi imperativi di interesse generale. Ciò in quanto il servizio di trasporto è escluso dalla direttiva 2006/123/Ce. Il governo, in sostanza, col dl pubblicato ieri ha deciso di eliminare non solo gli oneri amministrativi, ma anche i presupposti per l’esercizio dell’attività d’impresa previsti dalla disciplina di settore, nell’ipotesi in cui gli stessi non siano collegati ad un motivo imperativo di interesse generale. Di più: questo concetto nel decreto Monti viene perfino ribadito in ben due commi dello stesso articolo: il comma 2 e il comma 4 dell’articolo 34. Le esigenze o «motivi» imperativi di interesse generale sono quelli stabiliti dalla direttiva comunitaria Servizi e recepiti dall’art. 8 del dlgs 59/2010. In tal modo escono dall’ordinamento, ad esempio, i requisiti professionali per l’attività di somministrazione per i locali non aperti al pubblico, quali le mense e l’attività di catering. L’Autorità antitrust. Il decreto legge Monti, infine, prevede al comma 5 dell’art. 34, che l’Autorità antitrust sia tenuta a rendere parere obbligatorio, nel termine di trenta giorni dalla ricezione del provvedimento, in merito al rispetto del principio di proporzionalità sui disegni di legge governativi e i regolamenti che introducono restrizioni all’accesso e all’esercizio di attività economiche.”

  32. anche io sto a roma… GRAZIE… è un blog straordinario ed indispensabile, un ausilio, anche morale, importantissimo in questi tanti momenti di difficoltà e paura.

  33. Anche secondo me, ci hanno intimorito e liberalizzano solo i ncc, amici di catricalà che ci ha provato più volte. Bisogna intervenire contro i ncc altrimenti è peggio della liberalizzazione nostra, arriveranno come cavallette.

  34. io credo che sarà molto difficile protestare più di tanto per gli ncc….non è possibile pensare a un tipo di protesta paritaria a quella che si farebbe se liberalizzassero le nostre licenze… tra l’altro gli ncc a me sembra che siano di fatto già liberalizzati.

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