Liberalizzazioni, cura da 1,5% di Pil

cinicotv-2C’è un autentico tesoro nascosto negli abissi della regolamentazione e delle barriere alla concorrenza. Il quinto punto del manifesto del Sole 24 Ore sintetizza in poche righe una delle leve di crescita più trascurate in Italia negli ultimi anni, anche in presenza di richiami arrivati da organismi internazionali. In tema di apertura dei mercati – dai servizi alle professioni – siamo ancora lontani dal vertice delle graduatorie dei Paesi più avanzati, sebbene in alcuni settori (tlc, elettricità) si sia già fatto molto.  Di fronte alle minacce della crisi e della speculazione, la manovra appena licenziata dal Parlamento ha imbarcato in extremis anche il tema liberalizzazioni, confinandolo però a una dichiarazione di principio in base alla quale, trascorsi otto mesi dalla data di entrate in vigore della legge di conversione, «ciò che non sarà espressamente regolamentato sarà libero». Secondo un report del Centro studi Confindustria su dati Bankitalia, le liberalizzazioni produrrebbero su 20 anni un incremento di Pil del 10,8% per cento. Quasi l’1,8% annuo se si adottasse una terapia shock (in tutti i campi e in tempi rapidi),

o almeno – come rilanciato anche da alcune valutazioni del presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà – l’1,4-1,5% in un contesto di azioni più graduali. In termini invece di consumi delle famiglie, secondo un’analisi Cermes-Bocconi-Federdistribuzione, rilanciare le liberalizzazioni su commercio, farmaci, benzina, assicurazioni e banche produrrebbe un aumento del 2,5% annuo. E anche letti da un altro punto di vista, ovvero come costi aggiuntivi per le imprese, i numeri non sono di minore impatto: Confartigianato, ad esempio, stima per gli imprenditori una "tassa" da mancate liberalizzazioni per 7,8 miliardi l’anno. Non basta. L’Ocse calcola per l’Italia un guadagno del 14,1% di produttività su 10 anni dall’abbattimento di persistente barriere all’entrata: il 7,4% potrebbe derivare dalla liberalizzazione dei soli servizi professionali, il 4,9% dal commercio. Numeri siginificativi vista la provenienza, l’Ocse infatti anche di recente non ha mancato di rammentarci gli eccessi di regolamentazione: l’Economic Survey sul nostro Paese dello scorso maggio ha elencato tra le riforme più urgenti proprio la riduzione dei vincoli alla competizione. Quali sono i nodi? Gli indicatori Ocse registrano nell’ultimo decennio un buon progresso italiano nelle utilities – comunicazioni, energia, trasporti – ma nel frattempo sono cresciute le barriere all’entrata e la presenza pubblica

Estratto da: ilsole24ore – C.Fotina-23/7/2011

6 commenti

  1. Siamo a cavallo. Se ci liberalizzano le farmacie forse otteniamo un bello sconto sulla vaselina. Tutti in fila!

  2. ‘terapia schock’. qualcuno, in altri contesti e in altra epoca, ha parlato di ‘soluzione finale’ (Endlösung) e ‘guerra lampo’ (Blitzkrieg). in termini di rispetto per l’uomo queste espressioni implicano la stessa sensibilità di chi oggi parla di ‘cura’ riferendosi alle liberalizzazioni. ciò che stupisce sempre è la superficialità dell’analisi. omettere di considerare anche le ricadute negative delle tanto auspicate liberalizzazioni è segno di malafede. il fatto poi che queste conseguenze negative affliggerebbero la vita di migliaia e migliaia di donne e uomini dovrebbe suggerire maggiore attenzione. perché ricercare a ogni costo lo scontro sociale?

  3. Zio Taxi le farmacie le hanno gia in parte liberalizzate: vedi punti vendita all’interno della grande distribuzione.
    Mentre per le altre liberalizzazioni avete forse visto un calo dei prezzi di vendita assicurazioni ecc.?
    Non so se la vaselina sia scesa di prezzo….speriamo almeno non usino la sabbia!!!!

  4. p.s. le farmacie non le hanno liberalizzate.. per aprirne una ti serve SEMPRE la licenza e l’iscrizione all’ordine dei farmacisti (quindi essere un medico farmacista)…

    hanno liberalizzato quello che potevano.. i farmaci da banco.. e cioè quelli vendibili liberamente senza ricetta medica.. e stop.. è come se a te ti liberalizzano solo il fatto di caricare i bagagli 😉

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