MafiaTaxi

Fabrizio Peronaci sei un genio. Sì, adesso capisco perchè sei uno stimato giornalista del Corriere: hai un’immaginazione eccezionale, il buon Isaac Asimov è stato sicuramente un tuo mito, pari solo al tuo odio viscerale verso l’animale tassista. Sì animale, perchè così dimostri di considerarci ogni volta che scrivi qualche riga sui tassisti. Il tuo eccitamento sembra lo stesso che dimostra il cacciatore quando mira il piccione. Possibile che un adeguamento tariffario dei taxi romani debba essere per te una mostruosità inconcepibile? Quale male spaventoso ti hanno fatto soffrire i tassinari? In quale inconfessabile peccato sei stato coinvolto da questi turpi individui? O è solo un uso furbetto della demagogia? Certo non è difficile che le parole che ci vomiti addosso continuamente ti rendano fior di quattrini, quindi alla lunga ha ragione chi si fa la bella vita alla faccia di chi si rompe il culo in strada!

Prima mossa: un briefing all’ora di pranzo (sabato scorso) in un noto bar all’altezza di ponte Cavour. «Assessore, che piacere incontrarla…». «Piacere mio…». Da un lato i sindacalisti «tassinari», quelli dell’Ugl in testa. Dall’altro il titolare della Mobilità, Antonello Aurigemma (Pdl). Luogo neutro, defilato. Lontano dal Campidoglio. Aperitivi, uno stuzzichino, caffè. Seguiti da una stretta di mano. Seconda mossa: un giro di telefonate frenetico alle 5 officine convenzionate. «Fate presto, questo lavoro ha la massima priorità…». E, infine, lo scacco al re: una nota dirigenziale (lunedì mattina) che, contraddicendo una precedente comunicazione, esorta le ditte incaricate a procedere «immediatamente» all’aggiornamento dei tassametri. È maturato così, nelle ultime ore, il blitz del Campidoglio (su probabile sollecitazione dell’Avvocatura) per chiudere una volta per tutte la vicenda della stangata taxi. L’accelerazione, oggetto di trattative riservatissime con i tassisti (i consumatori non sono stati consultati), ha una spiegazione: il Comune, dopo il primo «stop» agli aumenti tariffari arrivato dall’Antitrust, teme l’imminente sentenza del Tar sul ricorso presentato dal Codacons. E gioca d’anticipo.

Le preoccupazioni hanno qualche fondamento. Se, come si ipotizza da più parti, il tribunale amministrativo annullerà il caro-taxi (aumenti medi del 28%, con punte del 54% sulle corse brevi), un anno di lavoro (compresi i 12 consigli comunali necessari ad approvare le due delibere sulla stangata) andrebbe gambe all’aria. Ma non solo: i timori veri riguardano l’eventuale reazione delle frange più oltranziste della categoria, quelle che (è successo anche in aula Giulio Cesare lo scorso novembre) minacciano di «paralizzare la città» se non scatteranno i rincari.

Dunque, tassametri «avanti tutta». La lettera firmata da Giovanni Serra, direttore del Dipartimento Mobilità (protocollo n. 339), è stata inviata lunedì alle officine. I toni sono vagamente ansiogeni: «Al fine di accelerare le procedure di aggiornamento dei tassametri, si comunica che codeste società potranno procedere immediatamente a tale aggiornamento, anche prima del 7 febbraio». E il motivo? Non è espresso. Si fa però riferimento a una nota analoga (protocollo n. 334) spedita il 27 gennaio, solo 4 giorni prima, con cui l’assessore Aurigemma prendeva atto «che il lavoro di aggiornamento» non sarebbe potuto iniziare «prima del 7 febbraio», con l’impegno «che tale attività abbia fine entro il 18 marzo».

Quella lettera, però, la ragione del ritardo la chiariva bene: i titolari delle ditte incaricate avevano fatto presente «di aver bisogno di un certo periodo di tempo per organizzare il lavoro preventivo di aggiornamento sul software dei tassametri». E quindi? Questo intoppo è forse venuto meno? Macché: «Lunedì alle 12 abbiamo ricevuto l’autorizzazione – spiega Mauro Marchegiani, della "Club car" di via Portuense – e poco dopo sono arrivati i primi taxi. Ci sono tre marche di tassametri, noi montiamo il Microtek. Però finora abbiamo fatto solo delle prove: c’è un tasto che mette "a cassa" le corse anche lungo il tragitto, e questo non va…».
I guai tecnici, insomma, continuano. Così come la corsa contro il tempo, per mettere il Tar davanti al fatto compiuto.

fonte: roma.corriere.it 02/02/2011 F.Peronaci

3 commenti

  1. Giornalisticamente parlando, del caso Ruby se ne occupano già altri. L’alternativa alla “carne fresca” è la solita “minestra riscaldata”, prendere o lasciare.

  2. Quand la mèrda la munta a scragn o la spüssa o la fà dann.
    Antico proverbio milanese.

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